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[Janette]

É tardi.
Troppo tardi...
Nessun bus passerà ormai a quest'ora.
Mi arrabbierei con Lily ma si era semplicemente preoccupata per me.
Proverò a ricordarmelo quando la vedrò o la tentazione di tirarle i capelli avrà il sopravvento.
Ma concentriamoci ora sul presente...
COME TORNO A CASA?
DOV'È LILY?
Questa giornata non poteva andare peggio!
Scelgo di non trattenermi più e mi abbandono ad un patetico pianto.
Non mi importa chi mi osserva (e la strada è anche molto affollata) ne ho veramente bisogno.
Magari me ne pentirò domani.
Potrei chiamare un taxi ma perché proprio in questa città hanno deciso di non passare mai?
Non so se essere più nervosa o triste.
"Hey!" urla qualcuno alle mie spalle.
Avrà salutato me?
Mi giro per controllare e constato che é la dottoressa che mi ha assistito con indosso una tuta alquanto inguardabile.
Più che tuta è uno scempio...
"Hey" rispondo.
"Vuoi un passaggio?"
É seria?
Perché se lo è sono al settimo cielo!
Poi ci rifletto su...
"I film horror insegnano a non accettare passaggi dagli sconosciuti."
Non sembra aver colto la battuta.
La sua espressione, come nella stanza del pronto soccorso, non cambia di un millimetro.
Continua a fissarmi con sguardo gelido.
Ma è viva?
"Hai deciso?" sbotta infine.
"Si si grazie. Accetto il passaggio" dico abbozzando un mezzo sorriso.
Mi conviene sorvolare sull'atteggiamento se voglio arrivare a casa.
Si incammina verso l'auto e la seguo.
Mi accorgo dal riflesso sul finestrino che ho tutto il rimmel sciolto e le guance umide.
Prendo un fazzoletto dalla borsa cercando di fare del mio meglio per togliere il rimmel e riaggiustare la mia dignità.
"Abito di fronte al Tea's House" rispondo anticipando la sua domanda.
"La casa del tè? É ancora aperto quel luogo?"
"Oh si e fanno dell'ottimo tè."
Intravedo un sorriso appena accennato.
Chissà, magari non è un robot.
Nonostante la sua guida estremamente cauta riusciamo ad arrivare di fronte casa mia in 20 minuti.
Stretta di mano, grazie frettoloso e scendo.
Il tragitto e l'intera serata sono stati fin troppo imbarazzanti.
Fuori la porta mi accorgo di non avere le chiavi...
Cerco ovunque: nell tasche del jeans, nelle tasche della giacca, nella borsa...
Impossibile...
Devo averle lasciate dentro quando i medici mi hanno trascinata letteralmente nell'ambulanza.
MA NO!
Questa serata non poteva andare peggio!
Mi riviene da piangere!
Mi giro e trovo la dottoressa ancora là.
Abbassa un finestrino e dice "Entra."
Eseguo gli ordini e mi fiondo in auto, fuori l'aria incomincia a gelare sul serio.
"C'è qualche parente dove puoi andare?" mi chiede, comprendendo in che situazione mi trovo.
Come spiegare l'accaduto poi a mia nonna o ai miei genitori?
Decido di scuotere la testa.
Non voglio farli ulteriormente preoccupare.
Mi accascio sul sedile.
Non so letteralmente dove andare...
Avessi con me dei soldi potrei andare in un hotel, ma credo sia già tanto che Lily mi abbia preso la borsa, figurarsi anche il portafoglio...
"Non voglio neanche immaginare quanto stia apparendo patetica in questo momento" mi lascio sfuggire.
"Verrai da me" sentenzia.
La frase che meno mi sarei aspettata nella vita...
Imprevedibile eppure saltata fuori al momento più opportuno.
"Grazie" dico con un sorriso a 32 denti.
Sicuramente avrò il viso un espressione da imbecille ma non riesco a togliermela.
Cosa l'avrà spinta ad offrirmi ospitalità?
Questa donna è un angelo!
"Piacere comunque, il mio nome è Janette"
"Il mio Gloria"
Gloria sei un angelo!

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jun 04, 2019 ⏰

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PHILÌA: vite salvateDove le storie prendono vita. Scoprilo ora