4- Foglietto

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Scesi dall'autobus e mi voltai quando il bus era gia lontano da me sulla strada. - Finalmente a casa- , pensai. E' tardi abbastanza, e' buio; - A momenti mamma sarà qui- Mi metto comoda sul divano, tolgo le scarpe ed accendo la tv. Neanche dieci minuti e il campanello di casa suona. Alzo gli occhi al cielo ed urlo '' chi è?''. Sento una voce molto familiare ed apro. Rimango immobilizzata quando Mett mi sta sorridendo e tiene in mano il foglietto che gli avevo dato

<< C-cosa ci fai qui?>> Esclamo imbarazzata

<< Cos'è questo?>> Dice improvvisamente serio mostrandomi il pezzetto di carta

<< Beh, non si vede? E' un numero..>>

<< Il tuo numero.>> Mi interrompe. Mi imbarazzo

<< Beh e allora?>> Domando facendolo entrare

<< Perchè me l'hai dato?>> Chiudo la porta e vado in cucina.

<< Beh..>> Apro il frigo e prendo una birra

<< Beh?>> Mi fa eco

<< Oh, senti era per allenarci! E scusa Peter?>> Gli chiedo incuriosita

<< Beh.. è andato a casa. E' sceso due fermate dopo di me.>>

<< Vuoi dire che tu sei sceso prima per venire qui?>> Stappo e inizio a bere la birra

<< Sì.. mi ha incuriosito questo foglietto. Comunque quando vuoi!>> Sorride

<< C-cosa?>> Inarco un sopracciglio

<< L'allenamento sciocca!>> Mi da un bacio sulla guancia, che inizia a bruciare

<< Beh, stammi lontano!>> Dico scostandolo << Ora devi andare...>> Taglio corto

<< Non posso vedere prima il tuo rifugio?>> Ride

<< Smettila, non è divertente!>> Dico infuriata

<< Cosa?>> Aggrotta la fronte

<< Cosa, cosa?>> Chiedo

<< Tu mi farai uscire pazzo!>> Ride. Sorrido maliziosamente

<< Beh va' pure. Quando finisci scendi.>> Dico. Lui sale e dopo dieci minuti riscende. Si avvicina alla porta << Fermo!>> Grido

<< Cosa c'è?>> Risponde strabiliato

<< Credi che mi fidi di te?>> Lui annuisce. Gli vadp vicino, gli scruto pantaloni e maglia

<< Non rubo i tuoi pupazzi, nè i tuoi vestiti. Fidati>> Strizza l'occhio. Lo guardo superficialmente

<< Smettila!>> Taglio corto. Lui mi si avvicina e indietreggio

<< Vedi,non ti fidi?>> Dice e fa per andarsene via. Di nuovo mi rapiscono i suoi occhi.

<< Ciao, ciao!>> Lo saluto e salgo in camera. Volevo un po' leggere.

Passò la giornata in perfetta tranquillita. La stessa routine di sempre. Finalmente a letto. Guardo il soffitto. Ogni tanto qualche macchina passa riflettendo la luce attraverso le veneziane e rubandosene l'ombra. Il motore che si allontana piano mi rilassa. Quella fioca luce anche. Un'arietta d'inverno mi fa rabbrividire e mi arrotolo nelle coperte. I miei capelli morbidi giacciono sul mio collo riscaldandolo e proteggendolo. -Fra poco viene carnevale pure- penso mentre mi lascio cadere nel sonno più profondo e.........

Scusa se ti amo tantoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora