22- Black out

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Il mattino seguente non ricordavo niente di quella sera. Forse erano stati i cicchetti di troppo a casa di Lily ma va beh. Quel mattino mi svegliai prima di lei e feci una doccia veloce. Poi uscii e andai di fronte il laghetto. Era deserto. Sempre col mio libro, le cuffie e...
Mett-dio santo cazzo fa qua?-

<<heylaaa>> posa la borsa verde a tracolla che aveva sulle spalle sulla panchina e si rivolge a me

<< mh?>> lo guardo sbalordita

<< come mai qui?>> domanda

<< non ricordi?>> corrugo la fronte

<< cosa dovrei ricordare?>> gli do uno schiaffo forte << ehy che ho fatto?!>>

<< ora ricordi?>> scuote il capo

<< nulla ricordo!?>> In quel momento penso che Mett non era con noi quella sera

<< Nulla. Sono nella merda!>> Blatero

<< Siamo nella merda!>> Mi corregge

<< Cos?!>> Balbetto << No..>>

<< Sì. Candy ha fatto fuori pure me!>>

<< Dio che troia. Muoia all'inferno>>

<< Hey hey.. La morte non si augura a nessuno. Andiamo a prendere della vodka!>> Si alza prendendomi per mano. Mi trascina con sé e quando siamo in quel locale prendiamo da bere.

<< Sono stufa!>> Dico una volta seduta su uno sgabello rigirando nelle mani il bicchierino sul bancone

<< Che vuoi fare?>> Guardo il cartello con su scritto "no smoke"

<< Vieni.>> Lo porto in bagno con me poiché quel fottuto bicchierino mi sta dando alla testa. Mi accendo una Chesterfield e butto la cenere sulle mie Dr. Martens

<< Hey, dammi. Non si può fumare qui ribelle>> Ride

<< Smetti e fatti i cazzi tuoi!>> Inspiro e lo bacio portando il mio fumo alla sua bocca. Mi bacia ancora,voglioso come non mai. Poi dopo vado nel cesso. Devo vomitare. Butto fuori così quel che resta della mia anima malata ed esco.

<< Tutto bene?>> Mi fa preoccupato

<< Mai stata meglio>> Butto la sigaretta nel water e scarico. Usciamo subito dopo dalla finestra del bagno senza pagare. Scivolo nell'erba umida e mi strappo le calze nere e sporco l'unico maglione decente che mi piaceva grigio a strisce nere. Mi aggiusto il berretto rosso e corro sempre di più.
Rubiamo una bicicletta e ce ne andiamo sul ponte. Ammetto che siamo due teste completamente andate!

<< Hey scansa la polizia ci fa fuori!>> Scoppia a ridere e per un attimo perde il controllo. Mi guarda entusiasta

<< Che faremo col conto?>> Ride urlando

<< Lo pagheremo dopo.. O forse mai!>> Scendiamo dalla bici lasciandola nel bel mezzo di un marciapiede e facciamo un giro per strada. Prendo una maschera e la metto. Rubiamo un accendino ad un signore e fumiamo in santa pace di nuovo davanti una panchina di un parco che affaccia su New York. Ho le gambe sulle sue e cerco calore nel suo petto.

<< Hai freddo?>> Si toglie la felpa porgendomela e resta col maglione nero

<< Grazie.>> Sorrido.

<< Cosa c'é?>> Mi carezza la testa

<< Tutto. Sono stufa. Sono felice e triste. Mi piace e non mi piace sta vita>> Racconto senza pensare

<< Anche io sono stufo.>> Sorride

<< Zack... Insomma è un buon amico e penso mi voglia bene,ma sento dentro che mi tiene una pistola puntata contro da cui uscirà un proiettile che mi andrà dritto nel cuore.>> Mi lascio scappare tutto. Forse questo a Lily non l'avrei nemmeno raccontato

<< Lo ami vero?>> Mi guarda deluso ma si vede che è contento per me

<< Tu cosa pensi?>> Gli domando mentre gli aggiusto il colletto della camicia

<< Beh.. Penso di sì.>> Guarda in basso

<< Ti sbagli.>> Iniziano a brillargli gli occhi

<< Che vuoi dire?>> Mi scosta i capelli dietro l'orecchio

<< Beh.. Ciò che hai capito.>> Sorrido

<< Tu gli vuoi bene così quanto me ma ti senti male perché non sai a chi dare conto. È come una gara tra bambini. Vince quello più forte ma siccome sono entrambi dolci non sai a chi dare il premio e non puoi condividerlo per sempre.>> A quelle parole una lacrima mi riga il viso e Mett l'asciuga velocemente. -Lily mi ha sempre asciugato le lacrime a differenza di altri. E mi ha voluto sempre bene. Sono sicura che anche con Mett è così. Ha ragione la sua ipotesi stupida. Sono due bambini a cui non so a chi dare il bacio della buona notte.- Mi poggio sulla sua spalla e inizia a carezzarmi la coscia

<< Ricordi quando ti dissi che ti volevo bene?>> Sorrido guardando le nuvole

<< Certo!>> Ride ed osserva immobile le luci della città. Sospiro e chiudo lentamente gli occhi. -Non volevo dire nient'altro. Non un sì e risposi semplicemente

<< Ecco. Sto diventando dipendente da questo bene. Prima non era così. Prima ero dipendente dal telefono. Ma ora quest'affezione me lo sta portando via.>> Penso che sono fottuta ma anche felice. Prendo una Camel e la porto alle labbra. L'accendo e la fumo insieme a lui. Ancora su quella panchina. Sotto quelle foglie che facevano ombra al sole impedendogli di toccarci. Di fronte quel cielo limpido, quella città e insieme; abbracciati ancora. Ci alziamo per andare via a piedi attaccati. Una volta giunti a casa dopo un passaggio con un taxi ci salutiamo con un bacio ancora più intenso e prima di dirgli "ciao!" gli morsi il labbro inferiore giocando con l'anello nero che ci riposava sopra.
Una volta a casa Lily mi accolse con un pranzo pieno di proteine e durante esso le raccontai tutto. Rimase un po' sorpresa dalle mie reazioni ma mi capì. Dopo andai di sopra e risposi ai messaggi di vari contatti e lasciai per ultimo quello di Zack.

" Ciccia che fai? Vorrei venire a trovarti ci sei?"

Non gli risposi per non rovinare tutto. Volevo starmene da sola sotto le coperte al caldo e leggere il "suo" libro, ascoltando musica e -dio- non aprire nessun dialogo con nessuno. Sola io, con la pace dei sensi, il sapore di Mett sulle labbra e il suo profumo sulla sua felpa che indossavo ancora. Mi sentivo protetta e iniziavo a pensare e avere idee chiare sull'ipotesi di Mett.

Scusa se ti amo tantoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora