Hai ancora il mio libro. Lo stai leggendo? Oppure l'hai posato sulla scrivania e di tanto in tanto lo fissi senza mai prestarci veramente attenzione? C'è ancora una foto dentro? Mi sono dimenticato di toglierla, la usavo come segnalibro.
Quel libro era di mio padre. Onestamente non credo l'abbia mai letto, sembrava quasi nuovo nonostante la vecchiaia. Alcune pagine erano incollate tra loro, come nei libri appena stampati, quelli freschi. E poi lui non leggeva tanto. Vedevo lo stesso libro sul suo comodino per mesi. Chissà poi perché voleva che io leggessi.
T'immagini come sarei diventato senza libri? Sarei diventato una di quelle persone che si credono simpatiche senza esserlo, che fanno battute superficiali e stupide, che non sanno fare niente ma ottengono tutto ciò che vogliono. Che schifo.
Ma non ti ho scritto per sapere come sarei stato, di questo abbiamo già discusso. Ti ho scritto per sapere del libro. Speravo avesse qualcosa da insegnarti, come "Il Grande Gatsby" o "Noi siamo infinito". Magari non ti rimarrà dentro, non ti cambierà la vita. O magari lo ricorderai come uno stupido piccolo libro che ti ha prestato il tuo stupido piccolo fidanzato delle medie.
A me basta che te lo ricordi.
E che magari me lo riporti. Chissà poi quando.
sempre tuo,
Federico.
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Lettere
RandomUna raccolta disordinata e caotica di cose che non ti ho detto, ma che verrai a sapere in ogni caso.