I bodyguard fanno uscire tutti dal locale per una questione di sicurezza.
Io e Jubra cerchiamo disperatamente Laura che avevamo lasciato con i modelli.
«Era una tua magia» dice mia cugina, strattonandomi il braccio all'improvviso e trascinandomi in un angolo più appartato: «una tua magia»
«Cos-?» la guardo confusa.
«Sei stata tu»
Mi metterei a ridere se la sua espressione non fosse così seria.
«Io?» mi indico da sola: «Non so se ti ricordi, ma con D'Ambrosio presente non posso fare proprio niente»
Le unghie affilate di mia cugina affondano nella mia carne.
«Sei stata tu» insiste: «C'è la tua energia in aria»
«J» cerco di divincolarmi dalla sua morsa: «Io non ho fatto niente»
«Annusa» mi ordina.
«Io n-»
«Annusa»
Quindi, visto che mi sta mettendo paura, obbedisco: inspiro profondamente e non sento niente.
«J, non riesco ad usare la magia» sussurro: «C'è D'Amb-»
«Però io riesco ad usarla» mi fa notare con un tono accusatorio, come se stessi mentendo.
Perché dovrei raccontarle una bugia?
A che scopo?
Cosa ci guadagnerei?
La squadro attentamente, le sue sopracciglia sono aggrottate, le labbra serrate e gli occhi mi fissano investigatori.
Lo pensa davvero?!
«Non lo so il perché tu possa, ma io non ci riesco» ringhio.
Mi fa imbestialire sapere che mi consideri una bugiarda.
Prende il mio viso tra le mani, in modo brusco il suo pollice tocca il mio bulbo oculare sinistro e poi si porta il dito alla bocca per constatare che dica la verità.
«Puoi essere più delicata?!» ringhio, asciugandomi una lacrima che mi ha sfuggita per il suo tocco invasivo: «Mi hai fatto male»
«Ti giuro che ci sono davvero le tue tracce» sospira prima di soffiare a pochi centimetri dal mio viso e tapparmi il naso, facendo entrare dentro di me ciò che lei ha percepito.
Ed io la sento, capto la mia magia in giro.
«Io...io non l'ho fatt-» mi sento confusa.
Come ho potuto essere io?
Non ci ho manco provato.
E anche se ci avessi provato, Emanuele annulla ogni mio incantesimo.
Ma perché quelli di Jubra no?
Boccheggio in panico, cercando una spiegazione, ma non c'è.
«Troviamo Laura» ordina mia cugina lapidaria: «Dobbiamo fare una cosa il prima possibile»Una volta accompagnata la mia assistente, ci dirigiamo a casa mia.
Appena Jubra entra, si fionda sulla mia libreria, alla ricerca di chissà cosa, io invece sono ancora dalla porta d'ingresso, con mille pensieri che occupano il mio cervello.
Quando lei si avvicina alla cucina con un libro sottomano, finalmente mi concentro. Noto la copertina e rabbrividisco, si tratta di un argomento che non mi piace: magia più forte, magia che fa male.
«J, non voglio omicidi in casa mia» rompo il silenzio, sempre immobile mentre la guardo aprire vari pensili e attivarsi a fare tutto ciò che serve per chissà quale incantesimo. Poi sparisce pochi secondi per tornare con un pulcino tra le mani.
«Credo che andrò a dormire» cerco di svignarmela, mi fa paura. Quando prende quel libro si trasforma, fa cose orrende senza nessun e-mozione in volto e mi fa venire i brividi.
«Non vai da nessuna parte»
Mia cugina è da sempre più forte di me, è da sempre la più forte di tutta la famiglia, vista la sua enorme conoscenza del nostro mondo, dove più sai, più potere hai. E lei studia da quando ne ho memoria, quindi non c'è da sorprendersi se non contrattacco ogni volta che si impone su di me, mi sbriciolerebbe.
Infatti quando allunga il braccio nella mia direzione, chiudendo le dita in un pugno, ed io sono costretta da forze esterne a raggiungerla, mi limito a fare resistenza solo piantando i miei piedi per terra.
Mi porta di fronte a lei.
Siamo zitte, ma non c'è silenzio perchè il volatine pigola in continuazione, probabilmente anche lui ha capito.
«Sei pronta?» dice apatica.
«No»
«Dobbiamo capire se sei posseduta»
Serro gli occhi quando lei afferra il pulcino con entrambe le mani, conficca di scatto le unghie nel suo esile corpicino e quel piccolo esserino giallo lancia un verso straziante.
Mia cugina ripete le parole dell'incantesimo più e più volte, poi mi porge il cuoricino che pochi istanti fa batteva ancora. Lo porto alla bocca e cerco di ingoiarlo senza vomitarlo.
Devo riuscire a mandarlo giù senza sputarlo, ma il viscidume del sangue mi costringe a portarmi le mani alle labbra, a causa dei conati troppo forti.
Finalmente cessano e posso spalancare la mia bocca vuota sul grosso contenitore pieno d'acqua e sangue che Jubra ha messo davanti a me.
Poi inizio a vomitare.
Vomito un liquido blu e denso.
Vomito sangue.
Tutto si mischia nella ciotola.
E poi eccola: la melodia che giorni fa avevo sentito torna ed invade casa mia.
Anche Jubra la sente, ci guardiamo spaesate, perché non capiamo la fonte. Viene da tutte le direzioni.
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The Prince and The Witch
Lãng mạnGretas Macagi é una giovane donna, bellissima, ha il lavoro dei suoi sogni, la casa dei suoi sogni, nella citta dei suoi sogni, tutti gli uomini dei suoi sogni. Insomma, ha una vita da sogno, ma è facile quando sei una strega. Quindi cosa succede q...