Fifteen

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"Vado a cercarlo un par di palle! Ma dove è finito? Mi fanno male i piedi, non ne posso più di camminare!"
Dopo la notizia sconcertante dell'attacco a Taits (partner di Lottie) bisogna subito riferire l'accaduto al capo branco, che ovviamente non è in casa al momento.
Per questo Harry, considerato da tutti l'unico in grado di poterlo trovare, si è addentrato nella foresta - per la milionesima volta, senza sapere dove ficcare il naso - alla ricerca dell'alpha.
Il punto è che cammina da almeno 20 minuti e di Louis non vi è nemmeno l'ombra.

"Basta, non ce la faccio" si siede a terra, ai piedi di un albero, incrociando le gambe come un indiano e poggia la testa sul tronco.
Se solo avesse un modo efficace per rintracciarlo lo avrebbe di sicuro messo in atto. Esclude a priori l'idea di utilizzare la magia, potrebbe attirare i mannari oltre a Louis. E poi sarebbe un inutile spreco di energie. Non ha con se cibo di alcun genere, e scarta così anche l'idea di attirarlo grazie al profumo di qualche sua pietanza preferita; anche se onestamente con lui anche un insulso pacco di pop-corn andrebbe bene.
Non ha neanche uno di quei dannatissimi fischietti a ultrasuoni, pur sapendo che viene usato usato per richiamare i cani; lui è un... una specie di cugino, ecco, dei nostri amici a quattro zampe.
Dannazione, come fare?

"Quel buono a nulla!" dice esasperato, portandosi l'indice e il pollice a massaggiarmi il ponte del naso, in cerca di ispirazione.
Dovrebbe trovare il modo di farsi sentire il più possibile dall'alpha in modo da poter attirare la sua attenzione.
"Mmh...IDEA!" si alza in piedi in un batter d'occhio, colpito da un'illuminazione improvvisa; una delle migliori a parer suo.
Mette le mani a coppa ai lati della bocca in modo che fungessero da amplificatore, prende un profondo respiro, e con tutto il fiato che possiede urla "EHI BRUTTO CAGNACCIO, DOVE SEI?"

Ammettiamolo, non è stato molto carino nei confronti di Louis e non crede molto alle sue parole; anche se lo detesta la maggior parte delle volte non pensa veramente a ciò che ha detto... o almeno non del tutto.

Nell'ambiente attorno al riccio sembra che nulla sia cambiato, e dopo che l'eco della sua voce svanisce ritorna il silenzio più totale, interrotto di tanto in tanto dal rumore delle foglie, mosse da un leggero venticello, o dal cinguettio di qualche pettirosso.
Ma Harry non demorde, e ritenta ancora "DOVE TI NASCONDI? SONO HARRY FATTI VEDERE!"

Ancora nulla. Sa di certo che l'udito dei licantropi avesse dei limiti, ma se Lottie è in grado di sentire l'apertura del suo negozio di scarpe preferito ad almeno 5km di distanza, di certo Louis che è molto più dotato - in tutti i sensi - della sorella dovrebbe riuscire a percepire la voce di Harry.
In fondo la foresta non è poi chissà quanto grande per i gusti dell'alpha.
"Ma dove si è cacciato quel pallone gonfiato?"

D'improvviso il corpo di Harry viene immobilizzato da quello di qualcun'altro, e sbattuto prepotentemente contro l'albero più vicino; si sarebbe potuto far male se non fosse che la mano del suo aggressore ha attutito il colpo, proteggendo il viso di Harry dalla corteccia.
Il corpo del riccio è completamente spalmato sul vegetale, mentre l'altra persona - evidentemente furiosa - avvicina il proprio viso all'orecchio di Harry bloccandogli, inoltre, entrambe le braccia con la forza di una sola mano. Il riccio si sente avvolto da tutte le parti, come se fosse intrappolato in una rete circondato completamente da un altro corpo, caldo e possente.

"Un ultimo desiderio prima che ti conci per le feste?" esala il ragazzo facendo sbattere il suo fiato caldo sul collo del riccio, mandando così delle scariche di eccitazione lungo tutta la schiena di Harry.

"Allora ci sono riuscito" risponde sorridendo "non sei così codardo come pensavo. Quando vuoi ti fai vedere" volte leggermente il capo mantenendo il contatto con la mano del ragazzo, incontrando finalmente gli occhi di chi aspettava da tempo, ovvero Louis.
La stretta dell'alpha sulle sue braccia si fa ancora più dura, mentre continua a 'schiacciare' Harry tra il suo corpo e l'albero. Ha i polsi arrossati.
"Sai, potrei ridurti in poltiglia in questo momento se volessi"
"E perché non lo fai?"
"Perché sono magnanimo e aspetto con impazienza il motivo per cui ti sei appellato a me con parole molto offensive, e solo dopo aver sentito le tue scuse potrò pensare a quale possa essere il modo più divertente per torturati"
"Aww ma che bravo cucciolo che sei, cerchi di farmi soffrire il meno possibile" continuare a sfottere Louis non porterà a nulla di buono, Harry lo sa, ma non resiste alla voglia di vederlo andare in escandescenza.

I'll Make This Feel Like HomeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora