Two

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Rientrato fra le sue quattro mura domestiche toglie alla rinfusa le sue scarpe e la maglietta, stravaccandosi sul piccolo divanetto ad isola piazzato al centro del suo soggiorno.
Il suo appartamento non è eccessivamente grande, ma neanche così piccolo da non farlo beare di tutti i comfort del poter vivere da soli.
Sono ormai passati un paio di anni da quando ha deciso di trasferirsi, perché la casa dei suoi genitori è diventata a troppo stretta per i suoi gusti. Ha bisogno dei suoi spazi. Ha voglia di essere libero, e con un po' di fatica è riuscito a convincerli con la promessa che la maggior parte delle spese le avrebbe pagate lui.

La sua gola ancora secca richiede immediatamente dei liquidi, e quando arriva in cucina per bere direttamente dalla bottiglia, troppo svogliato per prendere un bicchiere, si sente subito meglio.
Qualche goccia cade fuori dalla sua bocca, scivolando sino alle sue clavicole sporgenti.
Non ci pensa minimamente ad asciugarle, ormai è troppo accaldato per sentirne l'esigenza.
Ripone la bottiglia nel frigorifero e si dirige nuovamente nel salotto, questa volta stendendosi decentemente. Posiziona un braccio sopra i suoi occhi intento a riposare per un'oretta o due.

Finalmente si bea della pace tanto cercata quella mattina. Nessun cliente incazzato col mondo gli ordina due caffè di fila, e nessuna milf scopre il petto dinanzi ai suoi occhi. Che poi potrebbe anche accettare le avance di una ragazza, ma di un'ultra cinquantenne proprio no. Va oltre il suo limite.

Anche se quel silenzio creatosi lo faccia rilassare, si sente come a disagio. Strane sensazioni lo tormentano dalle 8.00 della mattina, e non ha per niente intenzione di farsi inutili seghe mentali pensando a cosa potrebbe essere.
Infatti con un piede avvicina al suo corpo il telecomando della tv, che si era incastrato fra un cuscino ed un bracciolo.
Accende ad un canale qualsiasi in cui in quel momento stanno trasmettendo un programma di cucina.
"Non sei in grado di cuocere un uovo, che la tua casa va a fuoco? Impara a cucinare, seguendo i consigli del nostro chef" dice una voce squillante in sottofondo mentre sullo schermo appare quello che dovrebbe essere lo chef. Sembra un animale mitologico più che un essere umano; con quel neo sporgente sul naso aquilino.

È rimasto a guardare quel programma per più di 40 minuti, e dopo aver appreso come cucinare al meglio una frittata, decide di mettersi a cucinare per mettere qualcosa sotto i denti.
Guarda distrattamente l'orologio posto in cucina, che segna le 14.50.
Alle 16.00 inizia il suo turno pomeridiano, ed ha tutto il tempo per pranzare e riposarsi un altro po'.

*

Harry Styles, 21 anni, può ufficialmente dichiarare di avere una relazione stabile e seria con il suo letto. L'unico in grado di consolarlo, di accoglierlo e riscaldarlo in qualsiasi circostanza.

Finito il suo pasto, è stato come se i suoi piedi avessero iniziato ad avere vita propria portandolo sino alla stanza da letto, e buttandosi sopra di esso. Le coperte sono ancora agglomerate in fondo ai suoi piedi, ma poco importa. Alle 19.00 avrebbe ufficialmente finito di lavorare e sarebbe tornato nel suo appartamento per rimettere ordine in quel macello creatosi qualche ora prima.
Sono ormai 10 minuti che sta sul letto, con gli occhi chiusi, senza dormire realmente. L'ultima volta che ha sbirciato l'orario, le lancette dell'orologio puntavano le 15.00 precise.

Intenzionato questa volta a sonnecchiare seriamente, imposta una sveglia alle 15.45 così da poterlo svegliare in tempo. Appoggia il cellulare sul comodino adiacente alla lettiga ed in posizione fetale richiude le palpebre, sperando di cadere tra le braccia di Morfeo per il tempo concesso.

*

D'improvviso sente un tocco leggero sul suo corpo, sul suo viso per essere più precisi. È una mano. Lo accarezza delicatamente, regalandogli scariche elettriche lungo la spina dorsale.
Non ha la minima idea di dove si trovi; l'unica certezza che ha è che molto probabilmente quelli intorno a lui sono alberi e ad intuito si potrebbe dire che quella sia una foresta.
Non sa chi è a donargli tali carezze poiché Harry dà le spalle a colui che lo sta toccando, ed il braccio di quest'ultimo gli circonda parzialmente il collo.
Un respiro caldo arriva sempre più vicino al suo orecchio. Distingue chiaramente un ringhio emesso a denti stretti, e poi delle labbra sfiorano il suo lobo.

I'll Make This Feel Like HomeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora