Una bufera nella monotonia

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Ho molto caldo nonostante io abbia addosso solo una T-shirt e dei pantaloncini. A pelle ci saranno 30 gradi. 

Sono davanti l'ingresso di un negozio per comprare tutto cio' che mi servira' durante l'anno.

Preso tutto l'occorrente,dopo aver pagato vengo distratto da una ragazza. Una ragazza molto carina che stava seduta in un angolo del negozio a piangere.

Sono molto tentato di tornare a casa, ma qualcosa dentro di me freme dal volerle parlare. Fatto un profondo respiro decido di avvicinarmi alla ragazza per chiederle il motivo di quelle lacrime.

Avvicinandomi noto molti particolari che prima non avevo notato. I lunghi capelli neri che, grazie alla luce del negozio risplendono, i suoi bellissimi occhi blu che generano quelle lacrime che mi hanno spinto ad avvicinarmi a lei e il viso, a parer mio perfetto, contornato da ques'ultime.

Ehy. Tutto bene?

X: ... si...

X: Come mai  hai deciso di parlarmi?

Ho pensato ti potesse servire aiuto.

Posso chiederti perche' stai piangendo?

X: ... ho appena ricevuto una chiamata dall'ospedale... mio padre e' morto per colpa di un incidente stradale.


Mi dispiace, non avrei dovuto fare una domanda cosi' personale.

X: oh non fa niente, dopotutto l'hai fatto a fin di bene. 

e in quel momento accenno' un sorriso

Io mi chiamo Andrea tu?

X: mi chiamo Sofia.

le porgo un fazzoletto

Sofia: Ti ringrazio molto Andrea. Sei stato molto dolce.

Oh figurati eheh

Sofia:Adesso devo proprio andare. Spero di incontrarti di nuovo.

Devo ammettere che il suo sorriso e' bellissimo. Con questo pensiero faccio finalmente ritorno a casa.







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