CAPITOLO 1-Passato e futuro

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Luglio 2010,la mia stanza si era ridotta a un cumulo di scatoloni e valige.Mancava poco all'inizio del trasloco.Mi affacciai alla finestra per poter godere ancora del panorama.Mi sarebbero mancati quei tramonti mozzafiato che si vedevano da lassù,così come mi sarebbe mancata la vista della caotica strada provinciale in lontananza,a contrasto con la pace del centro residenziale che non distava molto dall'abbazia.In quel quadro rimaneva un pezzo di me e della mia storia.Quelle montagne le avevo viste ridendo e con gli occhi gonfi di lacrime,in compagnia delle amiche durante i pigiama party e quando invece mi sentivo maledettamente sola,per piacere o in castigo,il paesaggio era il mio infinito.Poco meno di un mese e mi sarei ritrovata tra nebbia,caos e pioggia.Il trasferimento di mio padre era stata un'enorme sorpresa.Trasferito a Londra.In Italia lasciavo tutto.Un'infanzia,dei bellissimi ricordi,la famiglia e gli amici.Soprattutto lei,Asia,mi sarebbe mancata da morire.Trovare le parole per spiegarglielo fu dura,e piangere inevitabile.L'ultimo anno di scuola lo avrei frequentato a Londra,e magari avrei preferito concludere gli studi dove li avevo iniziati,nel mio istituto,con i miei compagni e i miei professori.Avevo anche un certo timore di tutte queste novità.L'unico problema che non mi ponevo era quello della lingua perché già parlavo bene l'inglese.I nuovi insegnanti sarebbero stati comprensivi o avrebbero chiesto il massimo sin da subito?I nuovi compagni mi avrebbero accolta o evitata?Mi sarei ambientata presto?Troppe domande e ancora troppo tempo prima di una risposta certa,e non avevo voglia di parlarne con nessuno.Né con i miei né con la mia migliore amica.Ovviamente mi avrebbe ascoltata e capita,ma ero io che dovevo capire me stessa,nessuno più.

-Ricontrollo un po' i cassetti...-Mi dissi sospirando.Non avremmo venduto casa nostra e solo pochi dei mobili li avremmo spostati in Inghilterra,quindi dovevo solo scegliere cosa portar via.I libri,i cd e i dvd,vestiti e scarpe,qualche peluche,molte fotografie,quaderni di scuola e svariate sciocchezze già li avevo impacchettati,ma frugare tra i vecchi oggetti e i diari era un bel modo per sentire il mio passato vicino al mio futuro.Mi ricordai di una busta in cui avevo raccolto tutti i biglietti di auguri per la mia prima comunione,e pensai bene di infilarla tra gli album fotografici.

-Dove sarà l'uccello meccanico?-Ragionai guardandomi intorno come se potesse mai essere sulla scrivania sgombra.Misi a soqquadro il ripostiglio di sotto finché non lo trovai e lo attivai.Quel cinguettio era assordante,colpa degli ingranaggi ormai vecchiotti,ma mi piaceva sempre.Era un regalo di mio nonno.Quanto mi mancava.Ogni volta che accendevo quel vecchio gingillo ricordavo il giorno in cui me lo diede.Un passerotto su un alberello che muoveva la testa e fischiava.Niente di eccitante per chiunque altro.Lo ripulii dalla polvere e cercai una scatola in cui collocarlo.

Non mancava l'eccitazione per quell'avventura,ma non poteva battere l'ansia e la paura della nostalgia.Volevo vivere in una grande città.Volevo vivere in Inghilterra in una grande città.Volevo vivere a Londra.Erano anni che così annoiavo tutti,ma mi sembrava ancora un po' presto.

* * *

Passarono i giorni e così le settimane,e il 23 luglio salutai tutti.Asia insistette per venire fino a Napoli in aeroporto.-Mi mancherai,Asia-la strinsi.-Tu mi mancherai di più,Cucci-le lacrime le scendevano sul viso.-Ma ci vediamo a Natale-cercai di sorridere.-Ti perderai il mio compleanno così...-si asciugò gli occhi con il dorso della mano.-Farò il possibile per esserci.Ti chiamo appena arrivo-.I saluti proseguirono per altri dieci minuti.Andai.Era giusto che tutto dovesse finire in un parcheggio?In quel modo?Non sapevo però,che alla fine,lì tutto sarebbe iniziato...

* * *

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