Capitolo 3

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T R E
"Gelido"

Dalla porta e dalle finestre della casa corrispondente al civico 280 usciva musica ad alto volume, noncurante del tardo orario e dell'eveniente problema di recare fastidio ai vicini

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Dalla porta e dalle finestre della casa corrispondente al civico 280 usciva musica ad alto volume, noncurante del tardo orario e dell'eveniente problema di recare fastidio ai vicini. Nel piccolo giardino antistante una decina di persone parlavano tra di loro sorseggiando dei drink da alcuni bicchieri in vetro colorato e dondolavano a ritmo di musica. Senza esitare oltre, come se avessero preso vita propria, i miei tacchi si mossero da soli verso l'entrata della dimora, arrivarono alla porta spalancata e la superarono, trovandosi così davanti ad un salotto immenso, pieno zeppo di gente scatenata a ballare.

«Cosa vedono i miei occhi, la nuova arrivata. Ma che piacere» una voce bassa mi accolse all'ingresso.

«Vedo che le voci girano in fretta»

«Abbastanza, ma non sono state le voci a darmi questa notizia»

«Ah no? E chi è stato allora, McWilliams?»

«Nemmeno» scosse la testa in negazione. «Dopo la partita negli spogliatoi Holden ha detto che vi siete già conosciuti»

«Aspetta, cosa? Laswick ha parlato di me?»

«Si, vi siete conosciuti davanti ai trofei dell'istituto giusto? Conosciuti per modo di dire ovvio, tutti sanno che mancava poco e vi sareste scannati sul posto»

«Oh lo avrei fatto volentieri, è colpa sua se dopo nemmeno due ore dal mio arrivo sono dovuta andare in infermeria»

«Davvero? Non lo sapevo»

«Ah questo non te l'ha raccontato? Beh, il tuo amico ha avuto la brillante idea di lanciarmi il pallone da football dritto in faccia»

«Cazzo mi dispiace, non ne sapevo niente, ti sei fatta male?»

«Un po, ma fa niente, ormai è passato»

«Menomale, i colpi di Holden possono essere micidiali»

«Ci deve solo provare, lo disintegro con le mie mani»

«Beh, vedo che tra voi non scorre buon sangue»

«Per niente, mi ha letteralmente dichiarato guerra solo perché l'ho insultato dopo aver ricevuto il pallone sul naso. Ti sembra normale uno così?»

«Diciamo che Holden è un tipo complicato, serve del tempo per capirlo»

«Sta di fatto che io di tempo per lui non ne ho e non voglio nemmeno averlo, se ha qualche problema che se lo risolva da solo. Magari trovando un'altra soluzione al posto di fare del male a delle ragazze innocenti»

«Hai ragione, non so cosa gli sia preso»

«Probabilmente l'unico neurone che ha in testa in quel momento era spento»

«Sei simpatica sai? Mi piaci»

«Grazie...» iniziai, solo per poi accorgermi che non gli avevo mai chiesto come si chiamasse.

Ephemeral - Lacrime amareDove le storie prendono vita. Scoprilo ora