Capitolo 4-Avventura

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Io:"Beh...anche io sono sempre stata un po' così, ma dipende tutto dai caratteri delle persone, anche io ho delle amiche che come tuo fratello, non si facevano problemi ad esprimere i propri sentimenti, per me non è così!"

Ed."Sophie,, hai ragione, ma questo forse non porta a nulla, da ragazzo pensavo che forse non avrei mai trovato qualcuno come me, che sarei rimasto da solo per sempre."

Io:"Anche io l'ho pensato e so cosa si prova, mi hanno sempre vista come colei che non credeva nell'amore, che pensava di poter vivere senza di questo. Non so se è così, per adesso on ho una chiara idea!"

Ed."Già l'amore? Ma cosa è l'amore? Scusa se ti stanco, parlando di Admund, ma lui vedeva l'amore in ogni ragazza!"

Io:"Ahah, l'amore in ogni ragazza!"

Ed."Già fa ridere anche me questo fatto. Comunque che dici di te?"

Io:"Di me? Sono una ragazza semplice, che ama psicologia, perché vorrebbe leggere nella mente di ogni singola persona e beh...un po' illusa o non lo so, disillusa. Tu, di te?"

Ed."Io vorrei essere il principe azzurro delle fiabe, non dico di essere bello, forte, non so se credere o meno nelle favole e questo non so se sia un bene o un male, non so se è positivo proprio che non mi illuda o il contrario che pensai al futuro e perda molti istanti del presente."

Io:"Sei davvero molto carino Ed, forte non posso saperlo, ma sembri simpatico, e poi si anche io perdo moltissimo tempo e spesso penso che non sia il momento giusto per determinate cose, ma quel momento non tornerà mai più!"

Ed."Esattamente. Beh, torno solo un'altra volta ad Admund, guarda lui mi diceva sempre che dovevo svegliarmi, dovevo cambiare, che non sarei mai andato lontano con il mio modo da fare, da bambino impacciato." Mi sembrò di vedere luccicare i suoi occhi chiari, cosa? Cosa voleva dire questo?

Io:"Non pensare ad Admund, scusa, stai piangendo?"

Ed."Io? Certo che no! Scherzi?"

Io:"Scusa avrò visto male, scusami ancora, non avrei dovuto!"

Ed."Scusami tu, hai ragione, era una lacrima, non vuole dire niente, solo brutti ricordi, ricordi di Natali passati lui a giocare con il nuovo aereo con i suoi milioni di amici e nella sua ombra, nell'ombra del grande Admund. Sai cosa significa, cosa vuol dire, non essere nessuno rispetto a tuo fratello?"

Io:"Ed, calmati, dimentica Admund, adesso lui qua non c'è, io non lo conosco, fingiamo che non esista, non so cosa significa, ma suppongo che sia orribile, perché tuo fratello dovrebbe aiutarti con le ragazza, se è questo che desideri o aiutarti a creare nuove amicizie, ma non piangere per lui, non piangere per qualcuno che adesso qua non c'è!"

Il suo era un pianto molto contenuto, ma mi colpì che un ragazzo potesse confidarsi così con una sconosciuta, o meglio una ragazza appena conosciuta, che potesse parlare di cose tanto personali. Con la mia curiosità chiesi:

"Ed, ma perché ne stai parlando con me? Non che mi dispiaccia."

Ed."Perché? Perché non so con chi parlarne, perché mi sento estremamente solo, non voglio assillare Ely, già troppo occupata ad essere la figlia perfetta, ma tu scusami, ti prego non volevo soffocarti con i tuoi problemi."

Io:"Ed, con me puoi parlare, mi fa piacere e anche io non parlo assolutamente con nessuno, nonostante ci siano delle persone che chiamo amiche, cioè loro mi stanno vicine, ma non so... Sono chiusa per natura, Ed. Parla!"

Ed:"Grazie, Sophie!" Sorrise intensamente passandosi una mano sotto l'occhio asciugando la lacrima che stava per cadere, mai avevo visto un ragazzo della mia età piangere, piangere, cosa stava provando? Mi faceva piacere che ne stesse parlando con me e soprattutto mi faceva piacere aver trovato un ragazzo in grado di mostrare la parte umana. Proprio mentre la sua mano si era avvicinata alla mia, Ely arrivò al massimo del suo splendore, sempre carina ed ordinata, portava fra le mani dei panini, ne porse uno ad ognuno e si sedette vicino a noi.

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