Capitolo 1

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Ogni immagine che sarà qui sopra🔝 non sarà relazionata con la storia. A meno chè io non dica il contrario. Buona lettura✨

Stiles stava aspettando che i ragazzi uscissero da scuola.
Come sempre era andato nel parco lì vicino per fare una passeggiata. Sapeva che i figli lo avrebbero trovato in ogni caso.
Guardava i ciliegi in fiore. Adorava quegli alberi, con i fiori così piccoli e delicati. Erano anche i preferiti di sua madre. Forse gli piacevano così tanto solo perché condizionato dal ricordo della madre e le lunghe passeggiate che facevano in questo stesso viale del parco.
Era così perso nei suoi pensieri da non accorgersi della persona davanti a lui. Ed essendo Stiles ci finì dritto contro.
-Ah! Mi scusi ero distratto, non mi ero proprio accorto che fosse lì-
Si chinò a raccogliere i fogli caduti al povero malcapitato finito nel suo cammino. Sentì in lontananza la campanella suonare e i ragazzi precipitarsi fuori, doveva sbrigarsi.
-Stiles?-
Si fermò di colpo.
Quella voce. Lui conosceva quella voce. Aveva sentito il suo nome pronunciato da quella voce così tante volte, in così tanti modi. Si alzò di scatto i fogli dimenticati, guardò l'uomo davanti a lui. Gli occhi sgranati pieni di paura e dolore. Era pietrificato. Voleva scappare, lo voleva davvero, ma non ci riusciva. I piedi erano incollati al suolo e non volevano saperne di muoversi. La sua mente gridava di scappare il più lontano possibile, che quell'uomo non poteva essere lì danti a lui in quel momento.
-Mamma!- il suono della voce allegra dei figli gli arrivò alle orecchie, ma allo stesso tempo non lo fece era tutto ovattato, tutti i suoi sensi erano focalizzati sulla persona davanti a lui. I ragazzi si accorsero ci fosse qualcosa che non andava normalmente il genitore si sarebbe girato, sorriso loro e li avrebbe abbracciati come se fosse l'ultima volta.
Ma non accadde.
Troppi odori provenivano dall'uomo, non era mai successo. Uno colpì la loro attenzione, proveniva da quello sconosciuto che spaventava così tanto la loro mamma. In un attimo erano davanti la persona più importante della loro vita, zanne in mostra e gli occhi illuminati di rosso, come le fiamme dell'inferno.
- Un lupo. Cosa ci fai qui? Cosa vuoi da nostra madre? E cosa ci fai in questo territorio? Nel nostro territorio-
Ringhi provenivano dai giovani, verso lo sconosciuto, il possibile nemico che desiderava la loro terra.
L'uomo si destò dal suo stupore iniziale 'Che diavolo sta succedendo' il suo pensiero fisso.
Ghignò.
- Per quanto mi ricordo, questo è ancora territorio degli Hale, con in carico Scott McCall. È ancora il mio territorio- affermò. Nessuno diede retta all'ultima frase che avrebbe spiegato molte cose in un futuro. Altra cosa di cui non si accorsero era il respiro di Stiles che iniziava ad aumentare di velocità, un attacco di panico alle porte.
- Hai torto su due cose, ma ragione su di una- ancora in posizione d'attacco rivolto verso lo sconosciuto e di protezione verso Stiles, il giovane continuò a parlare. Apparentemente era quello più loquace e meno guerrafondaio dei due - McCall non è più l' Alpha in carica, credo fosse abbastanza ovvio non so se si notano gli occhi. Di sicuro non è il tuo territorio, non più almeno chiunque tu sia. Ma, è ancora territorio degli Hale. Noi siamo i fratelli Diles e Miles Hale, ora gradirei sapere chi tu sia-
Ora l'uomo era confuso e stupito allo stesso tempo. Come era possibile? Lui di sicuro non aveva figli. Forse Malia? No, non poteva essere. Una volta sposata avrebbe preso il cognome del marito -Cora altrettanto- e poi aveva sempre rinnegato di essere una Hale.
Peter era l'unico, visto la sua passione di avere figli e nasconderli.
- Attendo una risposta- ripeté il giovane ancora più nervoso di prima per la possibile minaccia
-Io sono Derek, Derek Hale-  nell'esatto momento che quelle parole uscirono dalla sua bocca, Stiles cadde in ginocchio a terra, senza fiato. Uno dei due gli fu accanto in un attimo in ginocchio per aiutarlo
-Miles prendi la mamma, portalo via da qui- disse continuando a fissare l'uomo dritto negli occhi.
-Si, ti aspettiamo a casa, sta attento- disse cauto al fratello, guardò truce Derek un'ultima volta e prese il genitore.
-Andiamo a casa mamma. Dai respira con me. Ci sono io, stiamo bene lui non ti farà del male- sussurrò dolcemente. Stiles si aggrappò al figlio, stringendo nei pugni la sua maglia, lo sguardo ancora impanicato. Guardò il figlio, ma non sembrava vederlo del tutto.
-M-miles? Il mio bambino- e lo abbracciò come meglio poteva
-Dov'è Diles? Sta bene? È successo qualcosa? Perché lui è qui, dovrebbe... lui dovrebbe e-essere-
Il cuore di Miles si strinse in una morsa strettissima, non era la prima volta che la madre aveva un attacco di panico, ma erano passati anni e non era mai stato così intenso.
-Diles sta bene, non è successo nulla ci raggiunge a casa, doveva chiarire una cosa... Non so perché lui sia qui. Non gli permetteremo di farti del male- guardò negli occhi Stiles e sorrise rassicurante. L'altro tirò un sospiro di sollievo. Si perse negli occhi del figlio. Quei bellissimi occhi di due colori diversi. I suoi bambini (anche se bambini non erano più oramai da tanto, cioè avevano quasi 18 anni adesso, per lui lo sarebbero rimasti per sempre) avevano un eterocromia, l'unica cosa che li distingueva dal padre visto che per il resto erano identici a Derek alla sua età. Eppure nonostante fossero gemelli identici Miles aveva l'occhio destro marrone e il sinistro verde, Diles il contrario. L'unico modo per riconoscerli in forma umana.
Arrivarono alla Jeep (eh già viaggiava ancora nonostante tutto, adesso però funzionava anche meglio di quando Stiles era ragazzo non che fosse difficile) Miles prese le chiavi per guidare e si avviarono per andare alla loro bellissima casetta (tanto per dire casetta, ma era così che la definivano loro) nel bosco. Derek era così confuso. Ora che ci pensava quei ragazzi gli assomigliavano così tanto, ma non era possibile. Poi perché chiamavano Stiles mamma lui è un maschio, perché lo difendevano così tanto. Tutto quello che era successo...doveva essere un incubo non c'era altra spiegazione.
Diles era rimasto con Derek fino a quando non aveva sentito il fratello e la madre uscire dal parco.
-Non so perché tu abbia deciso di tornare adesso, ma non osare avvicinarti a mia madre. Qualsiasi cosa sia quello che tu debba fare qui hai due settimane per finirla e andartene. Hai perso qualsiasi diritto su questa terra quando li hai abbandonati- detto questo indietreggiò piano di qualche passo per poi voltarsi ed andarsene in direzione del bosco.

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