Perdonate la lunga assenza. Sono tre giorni che cerco di pubblicare questo capitolo ma ogni volta si cancella una parte spero che oggi ci sia tutti e che non ci siano errori. Grazie e scusate ancora
Arrivati a casa mi sedetti sul divano con Miles aspettando che Diles tornasse. Sentii la porta di casa aprirsi per poi richiudersi velocemente e i passi di mio figlio avvicinarsi a noi, per poi sedersi alla mia destra. Nessuno diceva nulla.
"Credo di dovervi una spiegazione" sussurrai con lo sguardo basso. Ero agitatissimo. Cosa potevo dirgli?
'si, praticamente quello è vostro padre, che per l'appunto, non sa della vostra esistenza perché dopo che lo abbiamo fatto mi sono addormentato e la mattina dopo era sparito dalla circolazione. Ma non finisce qui perché l'ho cercato in lungo e in largo mentre vi portavo in grembo senza mai trovarlo, ma non mi sono mai arreso. Però giustamente quando avevate dodici anni e i vostri occhi hanno brillato improvvisamente di rosso l'ho creduto morto e credo fosse anche logico visto come funziona'
Sì bhè non potevo farlo.
"Credo proprio di sì"
"Perché ti ha spaventato così tanto vedere quella persona?"
"Io...lo credevo morto"
Non potevo rimanere in casa ancora a lungo, stava diventando soffocante.
"Andiamo a fare una passeggiata" dissi alzandomi di scatto. Nonostante la tensione che percepivano i ragazzi si rallegrarono di quella frase, significava che potevano dare sfogo ad alcuni dei loro istinti. Vivendo nel bel mezzo del bosco nessuno sarebbe andato a cercarli.
"Prendete dei vestiti" dissi avviandomi a prendere uno zaino e dei panini preparati quella mattina. Li vidi andare nelle rispettive camere e tornare poco dopo, nelle mani una maglia e un pantalone ciascuno. Li infilai nello zaino e mi avviai alla porta sul retro, scesi le scale del portico e mi avviai. Non molto dopo venni affiancato da due enormi lupi. Il loro pelo nero pece risplendeva con i raggi che filtravano attraverso le foglie, creando dei piccoli riflessi blu scuro. Una macchia bianca al centro del petto a forma di stella faceva risaltare ancora di più i loro occhi rosso fuoco.
"Stupendi...come vostro padre" sussurrai. Mi guardarono, avvicinando la testa contro le mie mani, sui fianchi, ovunque riuscissero a raggiungere col loro testone peloso. 'Maniaci, sempre a marchiarmi col loro odore' ridacchiai.
"Andiamo" mi avviai a passo lento per torturarli un po'. Vedevo come si agitavano per non iniziare a correre per il bosco. Ghignai.
"Andate, ma non allontanatevi troppo" neanche finii la frase che erano già partiti come razzi, rincorrendosi e mordicchiandosi le code a vicenda per spronarsi ad andare più veloce. 'Proprio delle belve' ridacchiai ancora era sempre uno spasso con loro, sin da quando erano piccoli. Mi incamminai. Raggiunsi il lago lì vicino con i ragazzi che mi seguivano non molto lontano continuando a giocare come due cuccioli. Mi avvicinai alla sponda del lago e tolsi le scarpe bagnando i piedi nell' acqua tiepida del lago. Raggiunsi il molo e mi ci sedetti, i piedi che toccavano la superficie dell'acqua, il venticello leggero e i rumori della natura tutto intorno. Il suono di zampe che corrono frenetiche sul legno mi distrasse, non feci in tempo a girarmi che venni ricoperto di acqua. Un lupo emerse dall' acqua sguazzando allegramente.
"Diles!" sibiliai ancora sorpreso. Arrivò alla riva e scotolò il pelo per togliere più acqua possibile. Mi alzai e iniziai a corrergli incontro, i suoi occhi si allargarono leggermente. Capendo le mie intenzioni iniziò a correre per non farsi prendere. Nel frattempo Miles si era beatamente accucciato all'ombra di un albero lì vicino e ci guardava divertito. Era da un po' che io e ragazzi non passavamo un po' di tempo assieme. Loro impegnati con gli allenamenti di basket e baseball, io impegnato col lavoro. Era difficile stare insieme. Se c'è una cosa che ho imparato è quella di apprezzare le piccole cose, perché non sai mai quando ti verranno portate via.
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You are an outsider now
FanfictionNon tutto finisce come si crede. Lui credeva che alla fine avrebbe sposato Lydia, avrebbe avuto il lavoro dei suoi sogni, dei figli (forse l'unica cosa che si può definire ancora nei suoi programmi). Invece tutto è stato sconvolto da una sola notte...