In prossimità del cancello d'entrata vengo raggiunta da Riccardo, entriamo contemporaneamente ma ci dividiamo per andare alle postazioni prestabilite, ed è li che mi infilo la mascherina.
-Lele, ehi, vedo che hai compagnia- dico salutando Giada con un segno della testa.
Le ragazze non sono ancora arrivate, quindi lei deve essersi fatta dare un passaggio dal mio meccanico.
-Come ti senti?- mi chiede la mia amica.
-Bene, li ho incrociati al semaforo e anche questa volta Thomas è rimasto indietro- spiego accennando alzando le spalle.
-Sta arrivando della gente, è della vostra scuola?- domanda il ragazzo che inizia a controllare la moto.
-Si, sono troppe per i miei gusti, l'importante è che arrivino le altre, poi si vedrà- dico prima di sentire una mano sulla mia spalla, in quell'istante sbianco e mi giro tenendo gli occhiali giù.
-Sono io, calma- mormora Ric coprendomi dalla vista del mio sfidante.
-Dov'è Thomas?- domando, non vedendolo nonostante la vista parziale sulla pista.
-L'ho mandato a prendere una bottiglia d'acqua, così non mi vedrà parlare con te...mi occuperò di quello che sappiamo già, tu fai tranquillamente quello che devi fare, okay?- mi domanda guardandosi intorno e facendo già dei passi indietro.
Annuisco semplicemente e mi avvicino a Emanuele che mi porge le chiavi.
-Chi inizierà?- domanda la mia amica.
-Tecnicamente lui, ma si potrebbe decidere di cambiare all'ultimo- dico fermandomi a fianco della moto.
-Buona fortuna Grace, che vada come vada- dice Lele facendomi un segno con il capo, Giada mi augura lo stesso e poi mi avvicino al recinto per vedere meglio l'inizio della sfida.
-Buona fortuna- sento vicino a me, mi giro e vedo Ric con una giacca di Jeans che mi affianca per questi brevi secondi, senza lasciarmi il tempo di ringraziarlo.
Si allontana subito e va verso la postazione del fratello, dalla quale lo osserva ma lanciandomi di tanto in tanto delle occhiate, Dio solo sa perché.
A questo punto le ragazze dovrebbero essere arrivate, ma non vedo la macchina di Alice e quindi cerco di concentrarmi di nuovo sulla pista, dove presto dovrò iniziare il mio turno.
In quel frangente vedo Teresa affiancare Ric e aspettare Thomas, al quale prende il casco poco prima che le quattro persone appostate si girino verso di me per vedermi entrare in pista. Senza guardare la moto, faccio partire il motore e reggo il loro sguardo, dopodiché rivolgo loro il mio solito saluto e parto verso il punto dal quale sarei dovuta partire. Pensavo sarebbero venute più persone in realtà, da come ne hanno parlato a scuola almeno, invece ce ne sono molte meno di cento, ma lo stesso sono troppe.
Vedo Salvatore accanto ad un uomo mai visto e ben vestito, ed è a quel punto che mi viene un'idea, che si fa strada sul mio viso comparendo come un sorrisetto un po' maligno.
Vedo un uomo darmi il via e svolgo i miei soliti salti, con l'entusiasmo ma l'attenzione di un allenamento, dopotutto il mio proposito non è mai cambiato, ci aggiungo solo dell'insolenza.
All'ultimo giro prendo la curva larga e dopo il salto, accelero un po' fino ad arrivare davanti alla postazione di Thomas, facendo sussultare la ragazza li con loro.
-Ma sei fuori di testa?- urla lei, con una faccia decisamente contrariata, l'unica oltretutto, Riccardo è scoppiato a ridere e Thomas si trattiene, la mia alzata di spalle non migliora la situazione, così mi allontano e torno dal mio meccanico.
Spero solo che con questo scherzo non si sia capito qualcosa, ma lo dubito altamente. Alzo la mascherina una volta date le spalle agli altri e mostro quanto più possibile una me divertita da questo piccolo momento finale, Lele mi batte il cinque e Giada forse per istinto alza la mano per fare lo stesso, ma scuoto la testa come ad dirle "non è il momento adatto", però alzo il pollice della mano.
-La parte finale è stata la mia preferita, è stata una mossa fantastica, la sua faccia poi, impagabile- mi dice la mia amica ridacchiando, prima di rispondere mi assicuro che nessuno sia nel nostro raggio d'azione.
-Ho pensato che sarebbe stato divertente, ha avuto l'effetto che volevo, e nessuno si è fatto male, quindi va bene- rispondo fiera di me.
-Vado dalle altre, ci vediamo appena riesci a liberarti- aggiunge prima di salutare il meccanico con un bacio sulla guancia e raggiungere le ragazze.
Alla fine i giudici sono dei coach della pista, tra i quali quello con il quale lavoro ancora adesso; io sono sotto di un punto da Thomas, ma hanno chiamato tre volontari tra i ragazzi per esprimere il loro giudizio, che mi lascia a bocca: parità.
Scatto con lo sguardo verso il mio sfidante che passa il casco al meccanico prima di girarsi verso di me, non so se sia arrabbiato o preoccupato, so solo che la seconda persona che mi entra in testa è il loro padre, infatti non ha una bella cera, per niente.
-Merda- mormoro lasciando la moto alla postazione prima di avvicinarmi alla metà che mi separa dal ragazzo con la moto blu per porgergli la mano e stringerla.
-Il tuo osare ha fatto colpo a quanto pare, complimenti- mi dice, provocando in me una reazione di stupore e formicolio alle tempie.
-Scusa?- domando aggravando la voce e portando una mano vicino all'orecchio posizionato sotto al casco.
-Ho detto complimenti, fattelo bastare, ci si vede qua in giro- aggiunge prima di girarsi e allontanarsi.
Lo vedo andare lontano dal capannone insieme a Ric, Dani, il meccanico e Teresa. Ci mancherebbe altro.
-Suo padre non sarà contento del risultato- afferma Lele, mentre si toglie un fazzoletto da una tasca per pulire delle parti della moto.
-Lele, è una sfida nata dopo un allenamento, non una gara, non dovrebbe nemmeno essere qua per la semplicità di questa giornata, non capisco il suo problema- ribatto sbuffando e aspettando che abbia finito.
Salgo sulla moto e le ragazze che mi hanno fermata ieri mattina fuori scuola mi interrompono, lascio la mano sulla chiave, mi salutano e si fermano la accanto, ma certo, due volontarie.
-Sai che abbiamo votato per te?- domanda una di loro, il che non mi torna, perché votare per una persona sconosciuta?
-Si...perché?- domando, vorrei dire meno cose possibili, anche se il casco mi è d'aiuto non è facile modulare il tono.
-Beh, per quanto Thomas sia stato bravo...un po' per pietà, ma anche per quel piccolo scherzetto a fine corsa alla ragazza, ha divertito le persone e non poco- risponde l'altra.
In poche parole mi sta dando del fenomeno da baraccone? Nel dubbio...accendo il motore e lo faccio rombare un po', lasciando sorprese le due.
-Devo andare, scusatemi- finisco di dire, sorpassandole e salutando le mie amiche con un cenno della testa prima di lasciare la pista.
Arrivata davanti al garage di casa mi affretto a sistemare la moto al suo interno, chiudendo il portellone e togliendo finalmente il casco. Mi tolgo la tuta sporca che metto immediatamente a lavare e poi vado in camera per buttarmi sul letto, senza accorgermi che c'è il computer vicino a me.
《Ann, che ne pensi del costume?》domando alla mia amica, chiedendomi cosa mettere sotto, di certo non farà caldo fuori dal locale.
《Beh, non passerà inosservato...non hai intenzione di rapinare per davvero la Zecca di Stato, giusto?》mi domanda lei aggiungendo infine uno smile che ride.
《Figurati, ti ricordo che mi hai convinta con impegno, almeno non vengo con dei semplici jeans e una maglietta, o dei baffi disegnati con una matita》ribatto iniziando a camminare avanti e indietro per la mia stanza, già stufa di stare stesa.
《Gne gne gne, comunque la sfida sembra esser andata bene》scrive poi, cambiando argomento.
《Tu dici? E hai visto la faccia di Salvatore? Faceva quasi paura》dico passandomi una mano sul viso, non l'avevo mai visto così.
《Si, non so come facciano a conviverci, almeno non è mai a casa loro》risponde lei, facendomi pensare lo stesso. Deve essere dura ma comunque meglio, una vita senza un uomo così.
《Perlomeno sappiamo da dove hanno preso la determinazione...》invio sospirando e bloccando lo schermo, aspettando una risposta.
Mi sono sempre chiesta se Thomas si comporta così per l'atteggiamento che ha il padre...che siano il fratello, la madre, gli amici e la moto a togliergli quel pensiero? Se invece della moto avesse scelto un'altra cosa? Come il calcio o il nuoto, suo padre sarebbe comunque stato dell'idea che deve eccellere in qualcosa per fare carriera? Probabilmente si, ed è anche questo che mi fa sentire in colpa per come stanno andando le cose, ma chissà che non ci sia una soluzione a tutto questo, quel dettaglio così importante che cancellerà tutte le onde negative di questi ultimi anni.
Ma la continua vibrazione del telefono mi toglie dai miei pensieri: il gruppo delle ragazze è decisamente attivo al momento.|So di essere completamente fuori programma, ma non so come farmi perdonare, spero intanto che questo tanto atteso capitolo sia un inizio, e così anche la playlist pronta sul mio profilo Spotify!
Ditemi cosa ne pensate, di cosa potrebbe succedere dopo e cosa potrebbero aver scritto le ragazze a Grace|
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Not an ordinary day
Teen FictionC'è un solo tipo di shock peggiore rispetto all'imprevisto: il previsto per il quale ci si è rifiutati di prepararsi. -Mary Renault "Non lo credevo possibile, arrivare fino a questo punto e ritrovarmi con la mente catapultata indietro nel tempo, imm...