Capitolo 8

19 0 0
                                    

Devo ammettere che parlare con Nadia è liberatorio, mi è già capitato di trovarmi in questa situazione con lei e non posso affatto lamentarmi della cosa.
-Questa non è I'm so sorry?- domanda poi, ascolto il cambio di canzone, qualche fischio e infine Daniel Reynolds cantare.
Annuisco accennando un sorriso, ricordandomi che l'ho sentita anche con Anna oggi a scuola durante ricreazione. Ci mettiamo a canticchiarla e torniamo dalle altre facendo qualche buffa smorfia ogni volta che sentiamo le parole "I'm so sorry".
Life isn't always what you think it'd be
Turn your head for one second and the tables turn
And I know, I know that I did you wrong
But will you trust me when I say that I'll
Make it up to you somehow, somehow
Il silenzio si fa vicino.
La parte più calma, più tranquilla sta iniziando, ma si vedono comunque le labbra delle persone muoversi e qualcuno che, probabilmente grazie all'alcol, canta, me inclusa ma sottovoce. Vedo Anna avvicinarsi a me e Nadia e toccarmi la spalla prima di indicarmi un angolo del soggiorno, dove vedo Thomas e Dani parlare, mentre il primo, più distratto, guarda verso di noi.
-Perché sta guardando noi?- domando rigirandomi verso di lei, dando così la schiena ai due ragazzi.
-Non ne ho idea, ma prima che arrivassi stava guardando te- ribatte lei alzando le spalle.
-Sta diventando inquietante la cosa, torniamo dalle altre?- chiedo alle due osservando loro e poi il bicchiere, dal quale bevo un lungo sorso del drink, che mi fa strizzare gli occhi per i gradi che contiene. Senza dare una risposta specifica mi annuiscono e insieme torniamo dal gruppo, si sono sedute su un divanetto poco distante da dov'eravamo prima.
-Siete già stanche?- domando ridacchiando, incrociando le braccia al petto e facendomi sfuggire un piccolo sbadiglio. Non sono proprio stanca, ma il pensiero di poterlo essere mi fa sbadigliare.
Giada annuisce, tirando fuori il telefono dalla tasca dei pantaloni e guardando l'ora.
Vedo la mora guardare dietro me e Anna, così mi giro e vedo arrivare la ragazza che poco dopo viene nominata nel discorso.
-Nadia sono le 3 passate, a quest'ora i taxi saranno pochissimi se non praticamente impossibili da prendere, dobbiamo tornare a piedi se vogliamo arrivare entro le 4 a casa tua- dice tenendosi comunque il dispositivo in mano.
-Ho rimediato un passaggio in realtà, poco fa- dice mordendosi il labbro e guardando nella nostra direzione.
-Ti prego, non dirmi che Dani o Thomas saranno quelli del passaggio- dico aggrottando la fronte e inclinando la testa su un lato.
-No no, Mattia è l'unico che è venuto con la macchina perché al bar non ha bevuto, però si è ben rifatto qua- dice, facendo sembrare inconcludente la sua frase.
-Quindi l'unico che poteva guidare e portarci a casa ora non può guidare perché è brillo? Dove volevi arrivare?- domando, passando dalle sopracciglia aggrottate ad alzate per la confusione e la sorpresa.
-No, ma l'unico che sta sera non ha bevuto, e non me l'aspettavo, è Thomas...solo loro hanno la patente del gruppo, e chi altro ce l'ha scommetto che non è nemmeno capace di distinguere il cofano dal bagagliaio- risponde, inserendo quel pizzico di ironia che mi strappa una risata nonostante la situazione iniziale.
-Ma che sorpresa- mormoro sottovoce sentendo chi fosse l'unico a non aver bevuto.
-Grace andiamo, vuoi davvero tornare a piedi per Roma fino a casa mia? Fa anche freddo- domanda ormai quasi esasperata, tra l'ora e l'abbiocco direi che è più che plausibile.
-Ho solo fatto dell'ironia, non ho detto di no, ma non mi siedo davanti- dico abbassando le spalle in segno di resa e rilassando un po' i muscoli del viso.
-Va bene, poi Thomas accompagnerà Mattia a casa e tornerà qua, come non lo so, non sono affari miei- spiega facendo un movimento con la testa.
Iniziamo a prendere le nostre cose, frugando tra le varie giacche e cappotti delle persone ancora presenti.
-Abbiamo tutto?- domando guardando le altre, già ben vestite e pronte ad affrontare una Roma notturna.
Rispondono in coro con un si e poi andiamo verso l'uscita, salutando tutte Dani e qualche altra persona conosciuta.
-Dovrò fare due viaggi, non entriamo tutti quanti nell'auto, a meno che non vi schiacciate dietro o che qualcuno vada nel bagagliaio, Mattia lo accompagno per ultimo così lo lascio con la macchina- dice il ragazzo all'improvviso, guardandoci tutte quante.
Io mi giro verso Anna e Nadia, che alzano le spalle.
-Io devo per forza fare il primo, così entro in casa e non mi aspettate a vuoto- esordisce Nadia, giustificando il bisogno di fare il primo viaggio.
-Okay, allora...Nadia, Layla, Giada, avete i tre posti dietro, chi di voi due vuole venire davanti?- propone, io faccio no con la testa in contemporanea alla mia migliore amica e salutiamo velocemente le altre prima di rientrare insieme a Mattia.
-Credi che ci metterà molto? Sento che collasserò appena toccherò una superficie morbida una volta da Nadia- dico facendo scricchiolare il collo per mantenere l'attenzione.
-Ragazze, come mai siete qua?- domanda Dani stupito nel vederci tornare.
-Eravamo troppe per entrare nell'auto di Matt, quindi sono andate prima loro- rispondo sospirando ma con un sorriso.
-In realtà ci sarebbe stato ancora un posto, ma Grace non voleva sedersi davanti e lasciarmi qua, io idem ad annoiarmi, senza offesa Dani- spiega la ragazza accanto a me trattenendo una risata.
-Grace...- inizia il ragazzo dai capelli scuri, ma io alzo la mano come a zittirlo.
-L'alternativa era portare Mattia, ma ha detto che l'avrebbe portato al secondo turno così poi lo lascia a casa insieme alla macchina- rispondo scuotendo la testa.
-Beh, dovrebbe tornare qua tra poco meno di mezz'ora, se non correrà, quindi sistematevi pure per aspettarlo- dice alzando un angolo delle labbra e tornando dalle persone che stavano ancora ballando.
-Bene, beviamo qualcosa? Sta volta di analcolico magari, come l'acqua- mi domanda Anna ridacchiando.
Rispondo alla sua risata annuendo e mi dirigo in cucina con lei, prendendo due bicchieri vuoti e riempendoli dal lavandino.
-"Se non correrà", sicuro, stiamo parlando di Thomas- dico alzando le sopracciglia e bevendo un sorso d'acqua, c'è ancora abbastanza gente, ma la mia testa non realizza il tutto.
-A parte quello, è stata una bella serata alla fine- dice Anna, interrompendo i miei pensieri, che si erano introdotti nella mia testa lasciandomi quasi in trans.
-Si, si è stata una bella serata- affermo, non molto convinta, anche se ci ho creduto veramente.
All'improvviso sento suonare un apparecchio attaccato al muro, vado la davanti e premo un bottone che scopro essere il citofono.
-Si?- chiedo confusa, sperando di non aver sbagliato qualcosa.
-Dani puoi aprire?- domanda la voce dall'altra parte. Ora ho capito, è il cancello all'entrata, è Thomas ha suonato. Ora mi diverto un po'.
-Non sono Dani, qual è la parola magica?- domando trattenendo una risata guardando Anna, che si avvicina velocemente.
-Ciao usignolo, puoi aprire?- domanda lui, ma non riesco a capire con che tono.
-La parola magica De Luca, la parola magica- dico borbottando.
Sento un sospiro dall'altra parte del citofono e mi inumidisco le labbra per trattenermi dal ridacchiare.
-Per favore, usignolo, puoi aprire?- domanda nuovamente, facendomi roteare gli occhi per il nomignolo.
-Come vuoi...qual è il pulsante?- chiedo facendomi dare infine la risposta, così premo il pulsante dando la possibilità al Golden Boy di entrare nel vialetto.
-Usignolo? Lo usa ancora?- mi domanda lei ridacchiando, alzando le sopracciglia e mordendosi il labbro.
-Pensavo avesse deciso di rimuoverlo come tutto il resto- rispondo muovendo un po' il collo e bevendo dell'acqua, finendola e buttando il bicchiere in uno dei sacchi neri.
-Non ci si dimentica mai di un usignolo Wacie- Wacie, o Gracie Wacie, anche questo nomignolo mi è stato dato, ma Anna è sempre stata l'unica ad usarlo.
-Per favore, quel soprannome no, e parlo di usignolo- rispondo prendendo un sacco con la mano. Almeno avremmo aiutato un po' Dani visto che non rimaniamo fino alla fine della festa.
Salutiamo il proprietario della casa e usciamo, andando verso la macchina del suo amico con dentro Thomas, già in attesa. Metto il sacco nel bagagliaio e infine mi vado a sedere dietro con Anna, mentre Mattia va davanti con l'altro ragazzo.
Senza nemmeno domandare se abbiamo tutto, mette in moto e parte, uscendo dal vialetto per una seconda volta e immergendosi tra le strade deserte. Io riesco a cadere in un sonno profondo senza neanche rendermene conto, con la testa appoggiata al finestrino.
-Usignolo, siamo arrivati- dice una voce ovattata accanto al mio orecchio, ma non capisco ancora di chi sia.
Quanto tempo ci abbiamo messo per arrivare?
-Mmmh, lasciami stare- borbotto muovendo a malapena le palpebre. E non ho risposto così perché ho immaginato la persona accanto a me, rispondo così a chiunque provi a svegliarmi.
-Usignolo, credo che le tue amiche ti vogliano con loro- aggiunge la voce e, infastidita da questo insistere, apro gli occhi, sussultando per la poca distanza tra i due corpi.
-Maledizione- mi lamento, appiccicandomi alla portiera. Mi ci stacco qualche secondo dopo e la apro per poter scendere, rabbrividendo al contatto con l'aria fredda.
Lancio un ultimo sguardo alla macchina, guardando il ragazzo seduto sui sedili posteriori, e dopo un grazie sforzato vado al portone della casa, dove Anna mi aspetta.
-Buongiorno principessa- mi dice alzando un angolo delle labbra.
-Quanto tempo ci ha messo per svegliarmi?- domando senza nessun tono in particolare.
-Pochi minuti, devi essere davvero stanca- mi risponde tranquillamente dopo aver suonato al campanello.
Annuisco e mi appoggio al muro mentre lei guarda il veicolo fare retromarcia e andarsene.
-Le altre sanno dell'usignolo?- mi chiede a seguito dell'apertura della porta.
-No, solo tu e chi sai che è in mezzo al discorso, se non centrano non devono saperlo- rispondo prendendola a braccetto.
Saliamo le scale in silenzio, che non c'è più di tanto visto l'eco che creano i nostri passi.

|ANGOLO AUTORE|
Che c'è da dire, sono piuttosto complicati, ma non penso che questo ci dispiaccia.
Che ne pensate?
Su Spotify trovate la playlist, l'account è sempre: Michela Schistad.
Ho anche appena creato la pagina Instagram, in caso vogliate passarci è: notanordinaryday_


Not an ordinary dayDove le storie prendono vita. Scoprilo ora