Taking care of you - Daichi Sawamura

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For CamillaRavaioli9 hope u like it💘

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Con il passare dei secondi lo spazio della cucina si stava riempiendo del dolce profumo di pancake e dell'amaro aroma del caffè.

Seduto ad un lato del tavolo, il piccolo Haru -vestito ancora con il suo pigiama colorato di blu e decorato da qualche tigre- teneva una posata per mano, con la lingua che spuntava tra le labbra ed un rivolo di bava che colava a lato della bocca, nell'attesa che gli venisse servita la colazione.
(Bokuto 2.0)

Davanti a lui, al lato opposto della stanza, tu eri impegnata a cucinare, canticchiando qualcosa inventato sul momento con le labbra serrate, non eri affatto nata per essere una cantante e non volevi che il tuo stesso figlio ti prendesse in giro.

"Ma'" ti chiamò la voce squillante del bambino, che moriva dalla fame.
"Papà non viene a fare colazione?"
"La domenica papà non lavora, ricordi? Perciò lo facciamo dormire un po' di più. Tra poco potrai andare a svegliarlo"
Il bimbo annuì, impaziente di correre su per le scale per andare a svegliare il genitore.
Aveva molta fame, vero, ma condividere tutti insieme una buona colazione era uno dei momenti preferiti che amava trascorrere in famiglia.

"Ma', quanto ti manca? Ho fame~" si lamentò Haru, facendoti ridacchiare.
"Ancora un paio di pancake tesoro. Piuttosto, perché la domenica mattina ti alzi sempre così presto? Potresti dormire un po' di più, siccome un uccellino mi ha riferito che qualche volta dormi in classe"
Mentre uno dei pancake era impegnato a cuocere, ti voltasti verso tuo figlio, appoggiandoti di schiena contro il bancone e sostenendoti con le mani.
Haru, al sentire le ultime parole cominciò ad arrossire vistosamente, probabilmente per la vergogna e ciò ti fece sorridere divertita.
"Non dirlo a papà, ok? Se lo scopre si potrebbe arrabbiare" mormorò ad occhi bassi, sapendo che era sempre meglio evitare un Sawamura arrabbiato.
Annuisti, posandoti la mano sul cuore e sollevando l'altra in aria.
"Croce sul cuore che non dirò nulla"

Haru alzò il capo per guardarti e riprese a parlare.
"La domenica mattina tu ti svegli sempre presto per preparare la colazione, mamma. Se io rimanessi in camera a dormire tu staresti da sola, ma io voglio farti compagnia. Mi piace stare con te Ma'"
Dallo sguardo che aveva negli occhi ed il sorriso sulle labbra capisti che era davvero sincero e ciò ti fece sciogliere il cuore.
Andasti verso di lui e lo abbracciasti forte, lasciandogli un bacio sulla testa.
"Cosa ho fatto per meritare un figlio come te Haru? Ti voglio davvero bene"
"Anche io Ma', però lasciami, mi stai soffocando!" esclamò Haru, il tono di voce attutito dal tuo petto e ti allontanasti ridacchiando.

Fu allora che accadde, d'improvviso.
Non appena ti rimettesti in piedi, la testa cominciò a pulsare improvvisamente.
Era già capitato quella mattina, quando ti eri svegliata, ma non ci avevi fatto caso ed il dolore non si era fatto così forte come in quel momento, mentre eri in cucina.
Le tue labbra si piegharono in una smorfia di dolore e barcollasti all'indietro, in preda ad un giramento di testa.
"Ma', stai bene?" chiese Haru, confuso dal tuo improvviso comportamento.
"Io...n-non lo so..."
Afferrasti la prima sedia più vicina e ti ci sedesti sopra, per poi appoggiare i gomiti sulle ginocchia e prenderti la testa tra le mani.
"Hey, ma'..."
Haru si alzò in piedi, in preda alla preoccupazione e dopo aver spento il fornello, per evitare che il pancake bruciasse, si avvicinò a te.
"Mamma" con le sue piccole manine prese le tue e ti guardò con i suoi grandi occhioni lucidi.
Sorridesti debolmente e gli accarezzasti una guancia.
"Tranquillo tesoro, ho solo avuto un capogiro"
Tuo figlio però non sembrava convinto, tanto che dopo aver corrugato le sopracciglia, posò una mano sulla tua fronte, ritraendola subito dopo.
"Ah! Ma', sei bollente!"
"Davvero?"
Sospirasti e ti accasciasti contro lo schienale della sedia.
Haru non perse tempo e corse fuori dalla cucina, su per le scale.

Nel frattempo, Daichi si era svegliato già da qualche minuto.
Rimasto solo in boxer, si coprì il corpo con una maglietta e dopo essersi passato una mano sul viso, si alzò dal letto, dirigendosi verso il bagno per darsi una sciacquata al viso.
"Papà!"
Sorrise lievemente al sentire la voce di Haru, accompagnata dai suoi piccoli e veloci passi che rimbombavano per il corridoio.
Nonostante si fosse appena svegliato, quella del figlio e la tua, erano le uniche voci che le sue orecchie si permettevano di sopportare.
Fossero state quelle di Tanaka o Nishinoya, allora piuttosto preferiva tagliarsi le orecchie di prima mattina.
 
Con l'asciugamano tra le mani, si voltò verso la porta, sulla soglia della quale stava suo figlio, con uno sguardo davvero preoccupato ed il fiatone.
"Che succede Haru?" chiese, lentamente il suo sorriso scomparve.
Haru si avvicinò velocemente a lui, afferrandolo per una mano e trascinandolo fuori dal bagno, lasciando cadere l'asciugamano per terra.
"Penso che la mamma abbia la febbre, dobbiamo fare qualcosa" rispose il piccolo e Daichi spalancò gli occhi.

I due arrivarono in cucina e lì tuo marito ti vide, appoggiata con le braccia incrociate sul tavolo e la testa bassa fra di esse.
"Mamma"
Alzasti il capo verso Haru, che ormai stava praticamente spingendo Daichi nella tua direzione.
"Buongiorno" sorridesti debolmente e Daichi ricambiò il sorriso, avvicinandosi a te e poggiando le labbra sulla tua fronte.
Chiudesti gli occhi al contatto e con le tue dita delle mani cercasti le sue, giocandoci per pochi secondi.
"Haru ha ragione, probabilmente hai la febbre" disse abbassandosi sulle ginocchia per guardarti e tu sbuffasti.
Daichi ti lasciò un piccolo bacio sulla mano e ti aiutò ad alzarti, tenendo un braccio stretto sulla tua vita.
"Ti accompagno in camera"
Dietro di voi, Haru vi seguì con qualche passo di distanza.

-

Daichi chiuse la porta, non prima di aver lanciato un ultimo sguardo verso di te.
"Sta dormendo?" domandò Haru a voce bassa e suo padre annuì.
"Papà"
"Mh?"
"Possiamo fare qualcosa per lei? So cosa significa avere la febbre e non voglio che la mamma soffra"
Daichi non poté che sorridere intenerito e con una mano gli scompigliò i capelli.
"Certo, Haru. Hai qualche idea?" chiese e suo figlio sorrise, annuendo freneticamente.

-

"Y/n..."
Apristi lentamente gli occhi, incontrando quelli di tuo marito.
Sorridesti e lentamente ti mettesti a sedere, appoggiando la schiena contro la testata del letto.
Daichi, che era seduto accanto a te, ti lasciò un bacio sul naso.
"Che ore sono?" domandasti, la voce leggermente roca dovuta al sonno.
"Quasi le quattro. Hai dormito davvero tanto. La testa?"
"Fa male, ancora" dicesti, per poi mugulare dal dolore e premerti le dita su entrambe le tempie.
Daichi annuì e prese dal comodino un bicchiere d'acqua insieme ad una piccola pastiglia.
La ingoiasti bevendo poi qualche sorso d'acqua e dopo averlo ringraziato ti riappoggiasti contro la testata.
Gli prendersi la mano, accarezzandola con una delle tue.
"Sai, Haru era davvero preoccupato" parlò lui "era davvero deciso a trovare un modo per farti stare meglio"
Sorridesti al pensiero.
"E beh, alla fine l'abbiamo trovato"

La porta delle vostra camera si aprì improvvisamente e vedesti il piccolo Haru camminare lentamente verso la vostra direzione, con una ciotola in mano.
"Ma', hai saltato sia la colazione che il pranzo. Avrai fame no?"
Te la porse: era una ciotola piena di zuppa calda, dalla cui superficie spuntavano una serie di piccole lettere (commestibili), che formavano la frase "Guarisci presto mamma".
Poggiasti la ciotola sul comodino e ti allungasti verso Haru, dandogli un sonoro bacio sulla testa.
"Non abbiamo ancora finito Ma'" disse poi il piccolo, per poi afferrare la mano di suo padre ed uscire dalla camera.
Rientrarono qualche secondo dopo, Haru aveva in mano un filo al quale era legato un palloncino rosso a forma di cuore e Daichi un piccolo mazzo di fiori.
"Aw..." ti copristi la bocca con una mano ed i tuoi due uomini si avvicinarono a te.
Haru lasciò il palloncino, facendogli toccare il soffitto, vicino al tuo comodino e Daichi ti porse i fiori, che tu, dopo aver annusato, posasti nel bicchiere ancora mezzo pieno di acqua di prima.
"Venite qua, forza"
Con le mani li invitasti entrambi a salire sul letto, tuo figlio si accoccolò sul tuo grembo e Daichi si posizionò accanto a te.
I loro erano solo piccoli gesti, inutili forse, da qualche punto di vista, ma per te valevano come l'oro, soprattutto se fatti da quei due.
"Vi voglio davvero tanto tanto bene. Non ho fatto nulla di speciale per meritarvi, ma sono contenta che voi siate la mia famiglia"
"Anche noi ti vogliamo bene Ma'"
Haru si alzò per baciarti su una guancia e lo stesso fece tuo marito con l'altra.
Ti sdraiasti sul letto, intenzionata a schiacciare un pisolino prima di cena.
Haru scese dal tuo corpo per posizionarsi tra te e Sawamura e quest'ultimo ti avvicinò più a sè, con un braccio sui tuoi fianchi.
"Così vi ammalerete anche voi, però"
"Meglio, almeno salto scuola" rispose Haru e tu guardasti tuo marito, il quale alzò le spalle divertito.
Ti baciò velocemente sulle labbra e tutti chiudeste gli occhi pronti a dormire.

HAIKYUU x Reader (ita) Where stories live. Discover now