La mattina seguente le due ragazze scesero in cucina per fare colazione trovando tutti i loro nuovi inquilini seduti intorno al tavolo.
«Bentornata!» disse Magnus.
Giulia rispose con un semplice gesto della mano.
«Giulia?» la richiamò Harry.
La ragazza si girò verso il riccio.
«Sì?»
«Volevamo scusarci per l'altro giorno, non volevamo crearvi problemi.»
«Cucciolo, non è stata colpa vostra...» rispose la ragazza.
«"Cucciolo"?» si intromise Louis.
«Sì, perché non posso?»
«No, non direi.»
«Detesto mettermi in mezzo.» sentenziò Loki, volgendo lo sguardo a Louis «Ma quante probabilità ci sono che al tuo ragazzo possa piacere una ragazza?»
A queste parole, Harry arrossì e l'altro, squadrando il riccio rispose: «Poche, davvero poche...».
«Vorrei continuare ad ascoltare la vostra conversazione ma abbiamo cose più importanti da risolvere.» fece Alec.
«Mi piace quando sei così autoritario, Alexander.» disse Magnus, facendo sorridere per pochi istanti il ragazzo.
«Okay ragazzi» cominciò Beatrice, rivolta allo stregone e allo Shadowhunter «Spiegate a Giulia cosa sta succedendo.»
«Magnus stava armeggiando con un libro degli incantesimi e... evidentemente deve aver sbagliato qualcosa, non è vero Magnus?» fece sarcasticamente Alec.
«Capita a tutti di sbagliare... potrei aver confuso qualche parola ed ora, ogni personaggio in qualsiasi tipo di raffiguarazione che avete in casa, si materializzerà.»
«Huh, come fermiamo questa follia?» chiese Giulia.
«Non possiamo o almeno, non ancora. Dobbiamo aspettare che tutti siano arrivati.» affermò il Dio degli inganni.
«E per esattezza, quanti sono in tutto?» chiese la ragazza a Beatrice.
«Sedici.» fece Thor.
Tutti si girarono verso il Dio e lo guardarono sbalorditi.
«Ti sei messo a contarli tutti?» continuò Giulia.
«Che c'è? Non c'è mai nulla da fare qui a Midgard!» continuò il biondo, alzando le spalle.
«Beh, non ha tutti i torti.» disse il fratello.
«Potreste uscire... ma non così.» fece Beatrice.
«Perché, che cosa abbiamo di male?» chiese Thor, confuso.
«Assolutamente niente.» fece Louis, trattenendo una risata.
«Beh, basterebbe guardare tuo fratello per capire che non siete propriamente normali.» fece Giulia, spalleggiando il ragazzo.
«Non ti è bastata la prima volta?» disse Loki, puntando un coltellino da burro alla gola di Giulia.
Quest'ultima si mise a ridere «Che cosa vorresti fare con quello?»
Beatrice intervenne, togliendo il coltellino da burro dalle mani del Dio.
«Questo lo prendo io e voi smettetela di comportarvi così.» disse lei.
Il Dio degli inganni si girò verso la ragazza, sorridendo dolcemente.
«Smetto solo perché sei tu a chiedermelo.» disse, prendendo la mano di Beatrice e baciandogliela.
La ragazza rimase impassibile, si girò per andare a posare il coltellino e non riuscì a trattenere un sorriso.
«Loki?» fece Thor guardando il fratello.
L'altro alzò semplicemente le spalle senza rispondere.
Giulia osservò la scena con un sopracciglio alzato e con la bocca aperta.
«Vuoi anche tu un po' di affetto, zuccherino?» fece Magnus alla ragazza, spalancando le braccia.
«No, fermo. Sto bene così.»

Dopo la colazione, i ragazzi si divisero andando chi nella propria camera, chi in salotto.
Magnus fece per salire le scale.
«...Magnus?» lo chiamò Giulia.
«Sì, zuccherino?»
La ragazza non disse nulla, lo abbracciò solamente. Lo stregone rimase spiazzato per qualche attimo ma poi ricambiò l'abbraccio.
«Allora lo vedi che sei dolce?»
«Zuccherino è un soprannome orribile.» disse la ragazza ancora nell'abbraccio.
«Panda?» chiese Magnus.
«No.» rispose Giulia, staccandosi dall'abbraccio e andando in camera.

Giulia si stava facendo la doccia mentre Beatrice, in camera, si stava guardando una nuova puntata di The Walking Dead.
Improvvisamente il computer si spense.
«No!» esclamò, cercando di riavviarlo.
La ragazza alzò lo sguardo, catturata da un rumore. Ad un tratto, tutto in torno a lei cominciò a traballare.
«Ma che cazzo...» sussurrò.
Poi un portale si aprì davanti a lei, facendola sobbalzare. Negan, Rick e Carl fecero la loro comparsa nella stanza e il portale si chiuse.
«Gesù... che posto è questo?» fece il più grande guardandosi attorno e soffermandosi su Beatrice.
«Ragazzina, qualche spiegazione?» gli chiese.
«Ci sarebbero fin troppe cose da spiegare.» sussurrò la ragazza ancora incredula.
«Papà?» fece Carl.
Rick non rispose, ancora con gli occhi lucidi e il fiato corto.
Improvvisamente Giulia entrò in camera, con i capelli ancora bagnati e un accappatoio. Guardò le tre figure maschili e sbuffò.
«E loro dove li mettiamo?» chiese sarcasticamente a Beatrice.
«Che significa tutto questo?» chiese il ragazzino.
«Sapete cosa? Non me ne frega un cazzo.» detto questo, Negan afferrò Carl per i capelli e lo spinse violentemente per terra. Gli prese il braccio e chiamò Rick con un gesto della mano.
«Avanti Rick, finisci ciò che hai iniziato.» disse l'uomo, passandogli l'accetta.
«Va tutto bene papà, fallo.»
Il padre, con le lacrime agli occhi e scosso dai singhiozzi, alzò l'oggetto facendolo avvicinare sempre più velocemente al braccio del figlio.
«Non voglio sangue sul pavimento della mia camera!» intervenne Giulia.
Negan fece il gesto di colpirla con la sua mazza da baseball e la ragazza prontamente disse: «Soprattutto il mio.» e l'uomo si fermò.
«Ed ora, se permettete... io dovrei cambiarmi.» fece la ragazza indicando la porta.
«Oppure... potrei rimanere qui mentre ti cambi, bambolina.» fece Negan, sorridendo maliziosamente.
Beatrice che fino a quel momento non aveva detto nulla, si alzò dal letto e cominciò a spingere i tre fuori dalla stanza, uscendo insieme a loro.

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