Secoli in Solitudine (Iris)

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Ed eccomi qui, sopra alla mia seduta: il trono dei cieli.
Come ogni dannato giorno dalla mia vita contro la mia forza di volontà.
Sono stufa di governare ciò che non mi appartiene, stufa di dare ordini e prendere decisioni, stufa di non veder più quella persona, di non poterla più Amare...
L'ennesimo sospiro esce dalle mie labbra, poso tutto ciò che avevo in mano sulla scrivania e mi alzo uscendo dal mio ufficio.
Voglio andarmene via di qui, non c'è la faccio più.
Mi dirigo verso il pozzo di luce dove ci permette di comunicare con nostro Padre.
Affondo il viso all'interno del pozzo aprendo gli occhi osservando la luce, prendo un respiro profondo ed inizio ha parlare.

"Padre...sono Iris, mi senti?" Nessuna risposta giunge alle mie orecchie, significa che mi sta ascoltando.

"Io voglio cadere padre" continuo "non c'è la faccio più, voglio andarmene via da qui, questo posto non mi appartiene, non mi piace questo posto.." sussuro.

"Non ti piace perché sei sola o ti manca qualcuno, Iris?" La sua domanda mi spiazza. Da una parte ha ragione, questa volta sono io a non rispondere.

"io...io voglio cadere per Amore" rivelo.
"Iris io non potrò mai concederti la caduta che tu desideri, sei condannata qui.
Ti dirò una richiesta però; convinci Lucifero a tornare e tutto sarà come prima, prendi la tua decisione piccola Iris."
Ed e così che una luce mi illumina facendomi cadere nell'oscurità senza che io abbia dato risposta; buio, risate, fuoco, dolore di cenere, di morte misto al bruciato investe i miei polmoni, dove diamine sono finita?
Atterro in un morbido prato, alzo lentamente il busto e inizio ha guardandomi intorno: in fondo c'è un grosso e ampio albero pieno di rose rosse, tutto intorno e di un verde limpido con in fondo un laghetto luminoso, affianco ad esso c'è un regno di grandi dimensioni color nero scuro.
Letteralmente scioccata mi alzo e inizio ad avanzare verso il lago per darmi una sciacquata al viso.
Che strano posto, chissà Lucifero..

"Tu...Iris? Sei veramente tu?" Qualcuno sussura alle mie spalle, riconosco immediatamente la sua voce.
Decido di restare in mobile girata di spalle pietrificata.

"Lucifero.."
Mi giro completamente per guardarlo, Dio mio...quanto mi era mancato, quant'è cresciuto.
Colui che ho davanti non è più un ragazzo di vent'anni adesso è un signore, un uomo alto dai lineamenti decisi e scavature perfette condizioni due punte di ghiaccio e capelli ordinati di un nero scuro, un abito fatto su misura di color nero con qualche ricamo rosso, la camicia bianca con cui si intravedono gli addominali scolpiti, le spalle più larghi.
Senza indugi mi alzo e gli corro addosso stringendolo subito in un abbraccio come mai dato prima d'ora.

"M-Mi sei mancato t-tanto.." inizio ha piangere sulla sua spalla, lo sento irrigidire.
Dopo pochi attimi di silenzio sento una sua mano accarezzarmi i capelli, un tocco caldo che mi fa sciogliere.
Anche il suo corpo è così caldo adesso.

"Iris, quante volte ti ho detto che odio vederti piangere? Non sei cambiata per niente, sei proprio una pennuta" sussura al mio orecchio con voce roca portandomi mille brividi sulla colonna vertebrale.

"S-scusami.." sussuro con un sorriso asciugandomi le lacrime con il dorso della mano come farebbe un bambino. "lo sai come sono.." mi stacco lentamente dal suo abbraccia guardandolo negli occhi "S-sei..sei cambiato così tanto.." sussuro ammirandolo.

"Che ci fai qui?" Chiede diretto sviando ciò che dicevo, si allontana, vedo sul suo volto un velo di rabbia misto alla delusione.

"Sono qui per proporti una cosa Lucifero"
Sorriso leggermente mentre lui rimane serio.

"Ti ascolto" dice in fine.
"Vieni con me Lucifero, per favore"
Lucifero mi guarda per previ attimi ma ad un certo punto lo vedo scoppiare in una fragorosa risata; musica per le mie orecchie.

"Davvero Iris? Oh dai, dopo tutto quello che ho fatto, quello che ho costruito" apre le braccia indicando il suo regno malvagio "dopo secoli di sacrifici io dovrei lasciare tutto questo? La mia casa? Il mio regno? Per seguirti?
Io sono caduta, ho rinunciato la mia corona, il mio posto lassù per un motivo, tu invece? Sei rimasta lì ha prendere il mio posto e diventare la Principessa dei Cieli? Complimenti, ci sei riuscita e sei anche molto brava, sono orgoglioso di te Iris"
Mi spiazza. Come può dire tutto ciò? Forse non sa semplicemente la verità.

"Tutto ciò non è vero! Io non.." vedo Lucifero iniziare a camminare verso il fitto bosco.
"Ma...Lucifero! Dove vai?" Lo seguo.

"Potresti gentilmente usare la tua parte Angelica e ascoltarmi" allungo un braccio verso la sua mano
"Io non ho mai avuto una parte Angelica, Iris!" Dice quasi ringhiando spostando bruscamente la mia mano.

"Mi spieghi perché ti comporti così? Mi spieghi cosa ti ho fatto è cosa ti è successo?"
Insisto io andandogli dietro.

"Cosa mi succede Iris? Lo stai seriamente chiedendo? Tu mi hai abbandonato!"
Ringhia con rabbia, tale rabbia che non avevo mai visto in quei pozzi d'argento.

"abbandonato? Cosa dici...io..io non ti seguo"
Sussuro piano.
"Ah, non mi segui? Benissimo, te lo dico io allora, caro angioletto sperduta e Principessa dei cieli.
Prima della mia caduta ti avevo chiesto se tu volessi scendere con me, per creare qualcosa di nuovo insieme, essere Re e Regina.
Tu stesso mi avevi giurato che mi avessi avvisato per la tua scelta, invece sei sparito dalla mia vita per due giorni.
Ora ti faccio una domanda, in quei due giorni dove diamine eri?" Mi spiazza.

"P-perché due giorni? Ho dormito solo una notte!" Dico incerta
"A me due giorni non sanno di una notte"
Conclude prima di avanzare verso il bosco.

"Puoi fermarti maledizione?" Nessuna risposta giunge alle mie orecchie.
"Senti Lucifero, non so cosa ti abbiamo raccontato o cos'è accaduto veramente.
Ma ti dico solo che hai costruito il male, non puoi continuare così è una pazzia, lo capisci? Per favore seguimi e vedrai che tutto tornerà come prima"
Ancora nessuna risposta giunge alle mie orecchie così decido di seguirlo in silenzio cercando di capire dove sta andando..

"Quando la smetti di seguirmi?" Continua a camminare "non tornerò a farmi guidare da una persona che non vedo, ficcatelo bene in testa" dice deciso finalmente rivolgendomi la parola.

"Non la smetterò mai di seguirti..." guardo il terreno su cui sto camminando "non ti lascerò.." sussuro piano.

"Certo, perché tu sei la mia sorellina giusto?" Finalmente si gira girandomi una occhiataccia.

"Una sorella  che..." fermo i miei passi guardandolo negli occhi "che ti vuole bene.."
Mento a me stesso.

"Tsk, figurati. Il tuo voler bene non è ricambiato" ricomincia a camminare.
Mille coltellate al petto. Non mi vuole più bene? Dopo tutto quello che ho fatto per lui?

"Non mi importa se ricambi o meno" rispondo con sicurezza.
"Beh, a me si, la smetti? Stai diventando fastidiosa" sbuffa. Non lo ascolto minimamente e continuo a seguirlo.

"Lo sai che non posso lasciarti solo." Il mio sguardo si fa cupo.
"E perché no? Non hai tanti altri fratelli lassù?"  Chiede alzando un sopracciglio.

"Sei un idiota!" Affermo prendendogli il polso con forza e girandomelo verso di me guardandolo negli occhi.
"Tu non capisci proprio eh, perché pensi che tra tutti gli Angeli lassù io abbia seguito proprio te fermandoti? Sono secoli che sono imprigionata lassù per colpa di una stupida bolla difensiva vietandomi di scendere per dare al tuo fianco." Prendo una pausa indicando il cielo con un dito "io...io non posso perderti Lucifero, non così. Se non vorrai seguirmi ti seguirò io perché...perché io ti Amo!"
Sfogo tutti i miei sentimenti con le lacrime agli occhi.

Una vita di Dolore ma di Amore.Where stories live. Discover now