Capitolo 5

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"Dove stiamo andando?"domando, sorridendo.
"A visitare questo bellissimo posto!"esclama.
Metto gli occhi al cielo, poi una certa emozione mi colpisce, facendomi sorridere involontariamente.
Prendiamo una stradina più stretta, sfociando in un bosco.
"Sei sicuro di non aver sbagliato strada Fede?"domando impaurita.
"Stai tranquilla e goditi il paesaggio.".
Non ha tutti i torti. Gli alberi folti coprono quelli spogli, il sole penetra attraverso i ramoscelli, i rumore del vento si confonde con quello della moto.
Ci fermiamo davanti ad una casina di legno, sembra quella di Heidi.
"Attraente."la guardo "Quasi mi emoziona.".
"Stupida!"dice, togliendosi il casco "Entriamo.".
"Ma non è mica la casa di marzapane di Hansel e Gretel?"domando ancora, camminando in modo schizzinoso, verso l'ingresso.
"Gretel, seguimi."sospira, ridendo.
"Simpatico."aggrotto la fronte "Tu non puoi capire la paura che ho.".
"Non eri la ragazza super coraggiosa?"mi attacca.
"Anche le persone super coraggiose hanno paura di qualcosa nella loro vita. Sennò non riconoscerebbero il coraggio nelle altre abilità, non trovi?"chiedo raggiungendolo alla porta.
Accenna un sorriso, poi la apre.
Sono davvero in un sogno.
Fatta di legno, ancora in costruzione. Il corridoio e poi una rampa di scale che porta al piano superiore. Una cucina, un divanetto e un tavolino.
"Abiti qui?"cerco di dire.
"Non proprio."mi invita ad entrare "La sto solo ricostruendo."
Mi avvicino ad una porta finestra e lui mi raggiunge subito per aprirla.
Mi ritrovo su un balcone e al di sotto scorgo un grande lago, quasi mi emoziona.
Il cuore a mille, i brividi. Pensavo di immaginarmelo solo nei film romantici.
"La mia città era più bella."mi faccio dura.
"Mio nonno sapeva scegliere bene."sospira, non prestando attenzione a quello che ho appena detto"Vista stupenda!".
Lo guardo fisso negli occhi, i suoi luccicano.
La stessa emozione provata prima, mi colpisce ancora. Mi mordo il labbro e poi sorrido: "Hai ragione, tuo nonno sapeva scegliere davvero bene.".
Mi sorride ancora, non smette.
I suoi occhi marroni mi fanno rabbrividire, sembrano raccontare una storia.
"Sono felice che ti piaccia."sospira "Pure a me piace molto.".
"Sono sicura che verrà un bellissimo capolavoro."gli tiro una pacca sulla spalla destra.
Si avvicina alla cucina.
"Vuoi qualcosa da mangiare?"chiede. Tira fuori di tutto.
"Non doveva essere solo in costruzione?"domando, stupita.
La sua risata, i suoi occhi marroni, il suo iride.
"È anche un po' un nascondiglio dalle urla di Sandra."ironizza.
"Allora non sono l'unica a non sopportarla."sbuffo, appoggiandomi alla finestra.
"Ma è una brava donna. È davvero forte."riprende serio "Avere un bambino come Andrea e un marito morto, non è affatto semplice.".
"Sì, può essere..."rispondo dondolandomi sui talloni "Ma lei per me non c'è mai stata.".
"Capiscila"si fa rigido, quasi come quando mia mamma mi rimprovera.
I panini alla Nutella si stanno moltiplicando sotto i miei occhi, ma non servono per distrarmi dal volto serio di Federico.
"Non c'è stata quando i miei si stavano per divorziare."proseguo.
Appoggia il piatto sul tavolo e a braccia conserte mi invita a proseguire.
"Non c'è stata per Natale, Pasqua, per il mio compleanno."racconto "Quando ero più piccola la chiamavo spesso e lei nemmeno mi rispondeva.".
La rabbia prende ogni parte del mio corpo, mi verrebbe da urlare ma non posso.
Federico ammira i miei modi di fare, senza dire una parola al riguardo.
"E poi la dovrei capire..." sbuffo, stringendo le braccia al petto.
"Dalle un'altra possibilità."dice, guardandomi dritta negli occhi.
"Non ce la faccio. Nemmeno quando nonna è morta, lei mi ha rivolto una parola.".
Federico si alza, si avvicina e mi stringe in un abbraccio: "Sei favolosa quando ti incazzi.".
Mi lascio andare, le sue braccia mi scongiurano di non andarmene.
Gli suona il telefono. Qualche squillo, lui si porta una mano sulla fronte.
"Merda!"urla "Ma perché proprio adesso deve prendere segnale?".
Mi metto a ridere, poi cerco di intravedere chi può essere.
"È Chiara."sospira "Mi ha inviato una marea di messaggi. Dovevo uscire con lei.".
"E adesso?"chiedo stupita.
"Non tornerò mai più indietro, sappilo."dice, unendosi alle mie risate.

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