Capitolo 3

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Iniziare un nuovo lavoro era stato così snervante, per Harry, all'inizio. Non aveva aiutato il fatto, che al momento, era stato sicuro solo circa al 75% di poter effettivamente consegnare il prodotto che il team di Louis aveva concepito. Inoltre, non aveva aiutato il fatto che il suo ragazzo non si fosse nemmeno un pochino calmato circa tutta la faccenda. Ad ogni modo, da quel primo giorno, quasi un mese fa oggi, tutte le paure e tutta l'ansia erano scomparse. In qualche modo, erano state sostituite dalla fiducia che Harry sarebbe riuscito a compiere al cento per cento questo lavoro, e anche dall'idea che Thomas se ne sarebbe dovuto andare a farsi fottere insieme a tutte le altre persone che la pensavano come lui. Questa improvvisa illuminazione non era arrivata di sua spontanea volontà, ovviamente. Si doveva ringraziare per la maggior parte Louis Tomlinson, l'unica vera persona di cui ad Harry importava l'approvazione del suo lavoro, e che credeva che il riccio potesse fare ciò più di chiunque altro.

Harry non aveva ancora parlato al suo ragazzo di tutta questa faccenda, ma ci pensava ogni mattina, quando lasciava casa per andare alla Vinyl Records e la tensione fra i due era più che palpabile. Non ne parlavano, cosa non così tanto sorprendente, visto che ultimamente non parlavano molto. Il riccio non sapeva dire se questo silenzio li stesse portando verso una rottura o se fosse semplicemente un effetto collaterale di tutte le litigate che avevano avuto e che, alla fine, si sarebbe risolto tutto, fortunatamente, però, Harry non aveva abbastanza tempo libero per preoccuparsene.

Il lavoro lo teneva impegnato più o meno da quando arrivava alla Vinyl Records fino a quando giungeva il momento di andarsene, e quello includeva anche tutto il tempo che Harry spendeva a conoscere e a ridere insieme ai suoi nuovi fantastici colleghi. I suoi compagni d'ufficio, Liam e Niall, erano entrambi molto divertenti, e si dava il caso che fossero due delle persone più brillanti con cui il riccio avesse mai avuto il piacere di lavorare. Louis era incluso in tutto ciò. Era il capo più particolare che Harry avesse mai avuto, per il solo motivo che avere lui in torno non ti faceva sentire come se si stesse lavorando. Per la maggior parte, era solo puro divertimento. Come il primo giorno di Harry, quando Louis lo aveva convinto a fare un ritardo di mezzora dalla loro prima grande riunione, tutto ciò in nome dei dolci per la colazione, o il giorno in cui Louis aveva deciso di fare uno scherzo a Liam e Niall nascondendo i loro telefoni nelle piastrelle del soffitto, come rivincita per qualcosa che avevano presumibilmente fatto. Harry non si era posto molte domande quando era stato scelto per aiutarlo, tuttavia, avrebbe dovuto considerare tutte le ritorsioni che si sarebbero create, dato che la Vinyl Records, poco dopo, era diventata un campo di battaglia per loro quattro.

Arrivare all'incontro, dove al momento erano già tutti presenti, era stata un'avventura, grazie a qualcuno che aveva rimosso tutte le targhette delle porte di questo piano, così che la gente avrebbe dovuto iniziare a contare il numero di ognuna delle stanze dalla fine del corridoio o aprire ogni singola porta.

C'era un enorme e ovvio sorriso sul volto di Louis, mentre si sedevano uno di fronte all'altro, solo che non aveva nulla a che fare con il casino che aveva fatto lì fuori in corridoio (probabilmente), ma con i progressi che stava raggiungendo il suo tour, il quale aveva raggiunto le settantasei date e che sarebbe cominciato di lì a poco.

Tutto quello che Liam doveva fare era mostrargli l'anteprima del suo futuro palcoscenico, con il design del suo logo; appena lo vide, Louis, iniziò ad esclamare su quanto fighi sarebbero stati i suoi show. Era una gigante faccina sorridente, la cui bocca era formata dal palcoscenico principale a forma di mezzaluna, poi c'erano due più piccoli sottopalchi a forma di x per gli occhi. Anche Harry aveva lavorato su quel progetto, assicurandosi che la faccina si illuminasse in sincronia con il resto delle luci del palco e delle grafiche che cambiavano a seconda della canzone e delle transizioni che metteva Niall. Anche lì, su uno schermo, il palco sembrava irreale. Harry non riusciva ad immaginarsi come sarebbe stato effettivamente esibirsi lì sopra.

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