Capitolo 6

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Concerto 20 di 76: Montreal

L'allestimento era una delle parti più cruciali dell'andare in tour e Louis l'apprezzava ogni giorno ed ad ogni spettacolo che avevano. Senza di essa, il cantante non avrebbe avuto un palco fantastico su cui esibirsi ogni sera e i suoi fan non avrebbero avuto nessun posto nel quale sedersi; non che in molti lo facessero durante il concerto, visto che tutti ballavano, ma il punto era che potevano scegliere. L'allestimento era il primo step di molti che permetteva all'arena di essere pronta per ospitare uno spettacolo di successo, anche se, era anche lo step in cui il team perdeva più tempo, ciò significava che Louis era quasi sempre annoiato a morte nel mentre... e questo portava quasi sempre al cantante che vagava per i corridoi ad infastidire chiunque ci fosse in giro. Oggi, guarda caso, era toccato a, beh, tutti apparentemente. O forse solo a Niall.

"Non hai davvero nessun altro posto in cui stare? Per esempio, l'intero camerino che hai tutto per te?" Borbottò Niall mentre si agitava tra Louis, Liam ed Harry, tutti quanti seduti in un divano evidentemente progettato per molte meno persone.

"Non sto nemmeno facendo niente," sottolineo il cantante, spostando via l'attenzione dalle parole appena dette da Niall sul suo camerino personale, il quale presentava un divano esattamente uguale a questo su cui ci si sarebbe potuto ipoteticamente stendere completamente sopra. Ma fare ciò sarebbe stato a significare che non avrebbe avuto nessuno da importunare e quello era esattamente noioso come guardare l'allestimento. "E comunque, questo camerino è per chiunque, ricordi?"

"Sì, per chiunque non ha il proprio camerino personale," ironizzò Niall, prima di dare una gomitata a Louis. E, ovviamente, il cantante gliene diede una subito dopo, iniziando così una mini guerra di spintoni, che portò Harry a lasciare del tutto il divano per andarsi a rannicchiare nella poltrona dall'altra parte della stanza. "Guarda cos'hai combinato," sbuffò Niall, anche se chiaramente era stato lui quello ad incominciare.

Louis alzò affettuosamente gli occhi al cielo. Sapevano entrambi ci fosse solo un unico modo per risolvere il tutto, il quale sicuramente non comportava fare più spazio sul divano spingendo Niall fuori da esso; Louis aveva ancora dei lividi dall'ultima volta.

"Ecco." Il cantante tirò fuori una chiave dalla tasca e la fece penzolare davanti al volto del biondo. "La chiave per il tuo vero e proprio camerino personale fino a quando l'allestimento non sarà finito. Mangia tutte le caramelle. Scatenati."

Come si sospettava, l'offerta di Louis fece cambiare completamente espressione a Niall nel giro di pochi secondi. E, ancora più velocemente, era fuori dalla stanza con la chiave del cantante, lasciandosi alle spalle Liam, che era rimasto immerso su un libro per più di mezz'ora, ed Harry, che stava continuando a controllare il suo telefono sebbene questo non stesse né vibrando né squillando, imbronciandosi subito dopo, come se si stesse aspettando che succedesse qualcosa di diverso.

Sospirò da dov'era seduto sulla poltrona, Louis a ciò potè sentire il proprio sangue ribollire.

Non ci voleva un genio per capire con chi Harry aveva speranza di parlare; con chi sperava sempre di parlare in questi giorni. Un fottuto idiota di nome Thomas, che non aveva nemmeno realizzato di essere la persona più fortunata al mondo. Ciò rendeva Louis così arrabbiato per ragioni che neanche lui riusciva a spiegare; sapere che fosse infelice quando l'unica cosa che voleva il cantante per lui era l'esatto opposto. Ma, ogni volta che Thomas veniva messo in mezzo, non sembrava mai succedere. Non era mai venuto fuori, ed era incredibile per Louis il fatto che Harry lo dovesse ancora capire, visto che da quando il cantante aveva appreso chi fosse Thomas aveva capito fin dall'inizio che fosse sbagliato per il riccio.

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