Oltre la Barriera

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Al Castello Nero, dopo una notte di riposo, Jon fa sellare il cavallo per andare oltre la Barriera.

Tormund aveva ragione: è più felice nel nord – il vero nord. Con lui e Spettro e il popolo dei Bruti. È più felice senza vedere la tristezza negli occhi di sua sorella, senza sapere che sono destinati a restare lontani.

Può solo cercare di non pensarci.

Di non pensare al profumo dei suoi capelli o al calore del suo corpo stretto contro il suo. Deve dimenticare quella richiesta. "Resta", che metterebbe in pericolo entrambi.

"Solo un giorno, Jon. Ti prego."

Un giorno avrebbe fatto la differenza. Jon aveva il timore di non riuscire più a lasciarla.

Nelle stanze del Lord Comandante, l'attendente gli serve vino caldo e speziato. Non è un ragazzino come Olly: Rickard non ha conosciuto la crudeltà dei Bruti o il tradimento dei confratelli. Non è stato nemmeno sotto il comando di Edd l'addolorato.

Sansa lo ha mandato alla Barriera. Sansa.

Dopo che i suoi genitori erano morti per mano degli Estranei. Dopo che Jon era partito per il Castello Nero. Prima ancora di rivederlo, Sansa aveva pensato a lui, mandandogli il candidato perfetto per diventare il suo attendente.

Come avrebbe potuto non andare a renderle omaggio?

«Lord Comandante, potrò accompagnarti oltre la Barriera, questa volta?»

«Sì,.» Jon sorride. «Un ragazzo cresciuto a Grande Inverno in un villaggio di Bruti...»

«Come te, mio Lord?»

«Sì, Rickard. È importante che i rapporti tra i Guardiani della Notte e i Bruti rimangano buoni. Anche quando sarai tu a comandare.»

Jon manda giù un sorso di vino caldo, posa il calice e prende Lungo Artiglio. Soppesa la spada tra le mani prima di infilarla nel fodero.

«Conoscerai Tormund Veleno dei Giganti» dice a Rickard. «Ti piacerà, vedrai.»

Escono insieme, scendono le scale e raggiungono il cortile. Le ruote di un carro hanno lasciato solchi neri nella neve. Più in là, alcuni uomini stanno spalando. Nella stalla, un altro sta ferrando gli zoccoli di un cavallo.

«Il mio cavallo, Rickard.»

Jon monta in sella e raggiunge l'uscita mentre il cancello si alza. Fuori c'è solo bianco. Una distesa infinita di neve e alberi ricoperti, del vento gelido che ne agita le cime. Piccole stalattiti di ghiaccio pendono dal soffitto e dalla grata sollevata.

I due cavalli escono alla luce. Sono ricoperti di pellicce.

Jon si volta a guardare il cancello che si abbassa, ma la grata di ferro è ancora fissata in alto.

«Conoscerai Spettro» dice a Rickard. Soffia un'aria glaciale. È il vento del nord. «Forse lo ricordi ancora da Grande Inverno.»

«È così, Lord Comandante. Ricordo tutti i metalupi del castello.»

«Davvero?» Jon ride, pensando a quando rivedrà il suo amico. «Dovevi essere molto piccolo.»

«Non così tanto. Ricordo che a farmi paura era Cagnaccio e...»

«Lord Comandante!» grida qualcuno nel tunnel. «Lord Snow!»

Jon tira le redini e ferma il cavallo. Si volta e vede un uomo correre nella sua direzione.

«Lord Comandante, il Maestro mi ha mandato a chiamarti. Ha detto che se non fossi riuscito a fermarti non glielo avresti mai perdonato.»

Jon fa girare il cavallo, lo sprona a raggiungere l'uomo. «Cosa succede? Ero nel castello un attimo fa...»

«Un corvo, mio Lord» dice l'uomo, con il fiato corto. «Notizie da Grande Inverno.»

Basta quel nome a fargli stringere i fianchi dell'animale, facendolo correre attraverso il tunnel.

Ali oscure, oscure parole.

Raggiunge il cortile e volteggia giù dalla sella. Nemmeno si accorge di Rickard che arranca alle sue spalle. «Dov'è il Maestro?» domanda.

«Nella voliera, Lord Comandante.»

Un Maestro inviato dalla Cittadella. Un Maestro approvato da Sam.

Jon non fa caso ai corvi o all'odore delle gabbie o del cibo per uccelli. «Dov'è?» chiede soltanto.

«Qui, mio Lord.»

Dalla manica lunga del Maestro esce il messaggio di un altro Maestro, Ronald, anche lui inviato di recente dalla Cittadella.

Jon lo srotola di fretta, ignorando tutta la prima parte su Lord, Maestri e altri titoli. Gli basta riconoscere Regina del nord per tornare a rileggere il messaggio. Si sofferma su quelle parole, senza riuscire a metterle insieme.

Attentato.

Alla vita.

Della Regina del nord.

Una freccia.

Solo ferita.

Ancora viva.

Gli attentatori sono riusciti a fuggire.

Gli attentatori. Non uno solo, quindi. Ma chi? Chi potrebbe osare tanto? Perché? Sansa è una Stark di Grande Inverno. Regina del nord. E il nord è da sempre casa sua.

Jon lascia la voliera senza dettare una risposta per il Maestro. Trova Rickard nel cortile e non ha nemmeno un'esitazione mentre dà quel comando.

«Andrai da solo oltre la Barriera.»

«Mio Lord? Non sono mai stato al villaggio dei Bruti. Non saprei come trovarlo. Mi attaccherebbero, se andassi senza di te.»

«Questa è la mia decisione.»

«Ma cosa succede, Lord Comandante? Brutte notizie da Grande Inverno?»

Jon stringe i pugni, il cuore batte più veloce nel petto. «Devo tornare, Rickard. E tu devi portare un messaggio a Tormund Veleno dei Giganti.»

Rickard resta in attesa.

«Devi dirgli di portare Spettro a Grande Inverno. E qualcuno dei suoi uomini.»

«Vuoi portare Bruti a Grande Inverno, mio Lord?»

«I Guardiani della Notte non possono essere coinvolti in guerre di potere.»

«Perdonami, Lord Comandante...» Rickard esita mentre Jon raggiunge il cavallo. «Ma per difendere Grande Inverno ci sono gli uomini del nord. Un intero esercito.»

«È proprio questo il problema, Rickard» mormora Jon rimontando in sella. «Non so di quali di questi uomini possa fidarmi.» Stringe le redini nei pugni chiusi. «Dì a Tormund di fare presto. Nemmeno io posso farmi coinvolgere in guerre di potere.»

Sta per spingere il cavallo al trotto, quando Rickard gli si para davanti. «Cos'è successo? Grande Inverno non è stata attaccata, dunque. Perché non ti fidi degli uomini di Sua Grazia, la regina Sansa?»

«In questo momento ci sono solo tre persone di cui mi fido, Rickard. E contando che una è ferita a Grande Inverno e un'altra sono io, resta solo una possibilità: e si trova oltre la Barriera.»


N.d.A.:

Dal prossimo capitolo troveremo vecchi personaggi, come vi avevo accennato. Grazie a chi continua a seguire questa storia. Fatevi sentire!

Celtica

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