Sta Tornando

258 18 7
                                    




Arya resta come congelata nella neve, mentre vede per la seconda volta i lupi andare via. Il cavallo continua a scalpitare, ma Nymeria è ormai lontana.

Come ha fatto a essere così stupida?

Ha tradito la sua lupa. L'ha cacciata via. Ha vissuto anni lontano da lei, senza saperne nulla. Come ha potuto pretendere che dimenticasse tutto per amor suo?

Ha un suo branco, ora.

E ce l'ho anch'io, pensa, calmando il cavallo.

La strada verso casa è ancora lunga e, contro le sue previsioni, viaggerà da sola. Di nuovo.

Jon vuole vedere Sansa, ma non lo fanno passare.

«Ordini della Regina» dicono le guardie, ma lui ha la sensazione che ci sia lo zampino di maestro Ronald.

Come può averla convinta a non incontrarlo? Cosa può averle detto?

Forse è per il bacio, si ripete. Forse si è pentita.

Potrebbe passare, se solo volesse. Potrebbe chiamare i Bruti e farsi largo, buttare giù la porta. E poi ci sarebbe Spettro di guardia, e con lui nessuno oserebbe avvicinarsi.

Ma se davvero è stata Sansa a decidere, non può farle questo. Non può mancarle di rispetto in questo modo. E per cosa poi? Per sentirsi dire che è stato un errore, che non dovrebbero più vedersi?

Gli chiederà di tornare alla Barriera, come ha fatto quel giorno. Ne è sicuro.

In cortile le guardie sono in fermento, come in attesa di qualcosa. Ma che cosa? Forse la festa che Sansa darà in onore di Brienne e Davos, un sontuoso banchetto a cui parteciperanno i lord più importanti del nord. Mancano due giorni e lui non sa che fare nel frattempo.

Non ha tracce da seguire per trovare l'arciere, né ha prove che diano peso ai suoi sospetti. E non ha nemmeno la possibilità di chiarire la sua posizione con Sansa... almeno questo gli avrebbe dato da pensare.

Finché non la vede affacciata al primo piano, nello stesso punto in cui Ned Stark e sua moglie Catelyn osservavano i figli durante l'allenamento.

Incontra i suoi occhi, e prima che abbia anche solo il tempo di farle un cenno, Sansa si volta e torna dentro.

Bran ha occhi fissi nel vuoto, bianchi come il ghiaccio. Sta volando con un gruppo di corvi verso sud quando lo vede. Riconosce il terrore negli occhi dei suoi fratelli, e osserva le ali spiegate, nere e gigantesche, mentre lo portano fino a loro.

Vede le fauci spalancarsi, la fiammata un attimo prima che li colpisca.

Torna in sé prima di morire bruciato.

Podrick è nella stanza insieme a lui, e basta un cenno per farlo avvicinare. «Maestà?»

«Corri a chiamare Sam, presto.»

Poi attende, seduto sul suo trono di legno, le ruote puntate verso la finestra aperta. Il cielo è limpido, e Approdo del Re è tranquilla. Bran pensa al fumo che ha visto quando la città è bruciata. Pensa alla paura negli occhi di Sansa, mentre aspettava notizie dei suoi fratelli.

«Altezza!» esordisce Sam entrando nella stanza. «Cosa posso fare per te?»

Tyrion è dietro di lui. Appare meno preoccupato di quanto non sia in realtà.

La voce dell'InvernoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora