Capitolo 1

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Miss Parkinson era, di natura, una fanciulla assai amabile nei modi e nel carattere. Aveva un viso assai grazioso e non era né troppo alta, né troppo bassa, non era né troppo pallida, né troppo colorita e, per questo, molto ammirata da giovani scapoli tanto innamorati quanto sfortunati, considerando che la giovane Miss Parkinson non aveva occhi che per il bel conte di Ely, Mr Griffin. Egli era un giovane di bell'aspetto, con capelli scuri, basette curate ed un accenno di baffi che avevano da poco cominciato a crescere, facendolo sembrare più giovane di quanto non fosse già. Oltre al bell'aspetto, era dotato di intelligenza, un piacevole interesse per la lettura e la necessaria bontà d'animo per aiutare e consigliare chiunque ne avesse bisogno e, per questo, Miss Parkinson, fingeva di avere degli improvvisi mancamenti ogni volta si trovasse nelle vicinanze o, quando lo invitava a prendere il thè insieme al proprio stretto gruppo di amici e amiche, gli chiedeva sempre di passarle degli oggetti, così da potergli accidentalmente sfiorare le mani e sussultare teneramente, coprendosi poi le labbra sorridenti con la stessa mano che aveva avuto l'onore di essere toccata, per puro caso, da quella dell'altro.
Ormai tutta la contea del Cambridgeshire era a conoscenza dei sentimenti di Miss Parkinson nei riguardi di Griffin eppure, lo stesso giovane, era l'unico a non averlo ancora capito, in quanto avvezzo ad ignorare involontariamente ed inconsapevolmente le cose più ovvie, come il sapore di mirtilli della marmellata di mirtilli, la stupidità di sua madre ed i sentimenti che la giovane Alice gli riservava con tanta tenerezza quanta i suoi sfortunati ammiratori ne riservavano per lei.
-Sai di renderti ridicola, Alice?- Le disse un giorno la sua vecchia e grassa zia cieca che passava tutto il giorno seduta su una poltrona del salotto.
-Non vi capisco, zia, in che modo mi rendo ridicola?-
-Comportandoti come una stupida ragazzina con Mr Griffin!-
-Lo amo, lo amo! Lo amo alla follia, sono pazza d'amore!- Cantilenò, svenendo sul divano.
-Dichiaralo, questo amore, così la smetterai di fare la stupida.-
Alice rinvenì.
-Zia! Non posso farlo! - Esclamò, per poi avvicinarsi alla vecchia parente e chinandosi, poggiando il capo sulle sue ossute ginocchia. -Che lui mi ami, zia? Ricambierà almeno la metà dei sentimenti che io provo per lui?-
-Come può un uomo non provare amore per te? Sei...- Miss Parkinson non la fece finire di parlare. Si alzò in preda a fremiti gioiosi impossibili da controllare. Si sedette sul divano, si alzò di nuovo, si sedette ancora e subito si rimise in piedi. Fece un giro del salotto, baciò la zia sulla fronte, fece delle piroette e svenne, di nuovo, sul divano.

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