Il brusio non accenna ad interrompersi nemmeno quando il prof entra in classe.
Brenda è seduta al suo solito banco, mentre tutti parlano e ridacchiano di lei. Lo fanno da circa un mese e Brenda è stufa di questa situazione. Si guarda il polso sinistro -l'ultimo taglio si sta ancora cicatrizzando- e lo copre con la manica della felpa.
Il prof zittisce la classe ed inizia a spiegare. Brenda è immersa nei suoi pensieri, ripensando a quanto le sia cambiata la vita nel giro di un mese.
La lezione è noiosa -come sempre- ma lei ha smesso di pensare alla scuola già da un po'.
Qualcuno le lancia un biglietto, ma lei lo prende e lo posa sotto al banco; sa benissimo cosa c'è scritto sopra: un'altra cazzata dei suoi compagni, accompagnata da un cuore spezzato.
Brenda li sente ridere e parlottare, ma non ci dà peso e prova a concentrarsi sulla lezione.
L'intervallo arriva presto e lei lo passa a digiuno, da sola, chiusa nel suo bozzolo di dolore, cercando di non far caso ai sussurri per i corridoi.
A casa non c'è nessuno -Non che Brenda si aspettasse di vedere sua madre prepararle il pranzo- poggia lo zaino in camera e si dirige in cucina. Apre il frigo e tira fuori un po' di avanzi. Raccoglie qualche lattina di birra per terra e la butta nell'immondizia.
Brenda non si sarebbe mai aspettata una vita così.Passa la giornata in camera a fare esercizi di matematica per la verifica del giorno dopo.
Alle 7:30 di sera sente la porta di casa sbattere ed un rumore di vetri rotti.
La paura le invade il petto. Il cuore comincia a battere velocemente.
Suo padre è tornato.La ragazza spera silenziosamente che si sdrai sul divano a dormire, ma quando sente dei passi pesanti per le scale capisce che non sarà così. Tuttavia non cerca di nascondersi. Non più. Non servirebbe.
I passi si fermano davanti alla porta.
Brenda chiude gli occhi, cercando di scacciare la paura.
La porta si apre e compare una figura alta e robusta, gli occhi senza emozione, l'espressione severa. La cintura in mano. L'uomo è ubriaco. Di nuovo pensa Brenda.Lui le si avvicina con aria minacciosa; la ragazza è tesa, non sa come comportarsi.
«Qualche novità?» le dice, le parole leggermente strascicate.
Brenda scuote la testa piano, spaventata.
«Non ho sentito» dice lui, avvicinando l'orecchio alla sua bocca.
«No» sussurra lei flebilmente.
Brenda spera che arrivi sua madre e che suo padre vada da lei, ma sembra chiedere troppo.
«Domani hai qualche verifica?» le chiede, un sorrisetto beffardo dipinto in volto.
Brenda vorrebbe mentire, dire di no, ma si ricorda di come è andata le altre volte, e allora sarebbero dolori.
«Si, matematica» la voce leggermente tremula.
«Vedi di eccellere»
Poi avvicina la bocca all'orecchio della ragazza «O vedi cosa ti faccio»Brenda vorrebbe scappare, andarsene il più lontano possibile da quell'uomo disgustoso che le mette i brividi. Non resiste più.
Una lacrima prega di uscire, ma se lo facesse suo padre la picchierebbe ancora più forte.
Lui distoglie lo sguardo prima di dirle: «Togliti la maglietta»
Il momento è arrivato.
«Non voglio vedere neanche una lacrima»
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ANCORA UN BACIO•Leonardo DiCaprio
Fanfiction«Calma, ragazzina, non sai cosa stai dicendo»