Non so cosa fare, la testa mi scoppia e mi sento terribilmente dipendente da Kyle.
Ovviamente non è passato neanche un giorno e già sto cercando un nuovo appartamento.
Per fortuna Kyle ha una stanza che non utilizza e mi ha detto che me la vede volentieri almeno fino a quando non avrò trovato un altro appartamento.
Dice di non aver bisogno di un coinquilino dato che "quello stronzo di suo padre" come lo chiama lui gli ha aperto un conto con un sacco di soldi dentro per farsi perdonare dato che è stato un padre di merda. Non è andato oltre e io non mi sentivo di fare domande riguardo il suo passato, dato che io per prima, non ho mai raccontato a nessuno che mia madre dopo il divorzio con papà non faceva altro che ripetermi che ero un peso, o che lei non riusciva mai ad avere una relazione stabile perché c'ero sempre di mezzo io, insomma si è capito che la mia nascita non è stata progettata, comunque non vedevo mai l'ora che arrivasse il fine settimana, almeno potevo stare da papà. Mio padre e sempre stato un uomo meraviglioso, non aveva molti soldi, contrariamente a mia madre, che fra poco le uscivano anche dalle orecchie, non ostante questo, mio padre non mi ha mai fatto mancare niente, a costo di farmi felice si spaccava la schiena in due, insomma gli volevo un bene dell'anima, era la mia stella polare. Poi è arrivato quel maledetto giorno, hanno chiamato me e mia madre dall'ospedale, papà era morto in un incidente stradale, da quel giorno sono cambiata, nulla nella mia vita ha più avuto un senso, la mia stella polare se n'era andata, e con lui aveva portato via anche un pezzetto di me. Da quel giorno non mi sono più aperta con nessuno, mi sentivo così sola senza di lui, così priva di senso.
A ripensare a queste cose mi rabbuio all'istante.
<<che succede caramellina?>>
Chiede Kyle notando il mio stato attuale.
<<niente sto saltando riflettendo su dove andare a vivere>>
Kyle mi guarda storto.
<<dai Emy dimmi che cos'hai>>
È incredibile, riesce a capirmi soltanto guardandomi in faccia, sembra che mi conosca da una vita.
<<stavo ripensando a mio padre>>
Non fa domande, sta semplicemente in silenzio a guardarmi.
Con un solo sguardo mi fa andare le guance in fiamme, non so come faccia, e soprattutto, non so se io a lui faccio lo stesso effetto.
<<vado a fare la doccia>>
Dico con voce affannata e leggermente roca.
Non gli do il tempo di dire altro, mi alzo e mi chiudo in bagno.
Appena uscita dalla doccia mi vesto velocemente, fuori fa caldissimo ma a me non piace mettermi troppo in mostra così indosso una t-shirt a maniche corte ovviamente gialla e dei leggings neri.
Esco dalla doccia e Kyle sembra aver visto un fantasma, è diventato paonazzo e ha gli occhi puntati su di me.
<<qualcosa non va?>>
Gli chiedo confusa.
<<nulla, ti stanno bene quei pantaloni, dovresti metterli più spesso.>>
Dice lui e negli occhi li passa una scintilla di imbarazzo.
<<grazie>>
Dico arrossendo.***
Abbiamo visitato 5 case in una giornata, Kyle è stato con me per tutto il tempo, si sta rivelando più gentile e disponibile di quel che pensavo.
Purtroppo nessuna di queste case mi ha colpita particolarmente, certe mi chiedevano prezzi improponibili per l'affitto e altre erano piene di muffa e facevano ribrezzo.
Arrivati a casa mi lasciò cadere sul divano disperata, Kyle si siede nel lato opposto.
<<mi dispiace caramellina>>
Vorrei tanto potergli dire che non fa niente ma sono disperata, senza che me ne renda conto ho di nuovo le guance rigate di lacrime e le ginocchia che mi tremano. Kyle mi si avvicina e mi cinge in vita mentre mi accarezza dolcemente l'anca.
Mi copro gli occhi con le mani, odio farmi vedere mentre piango, ma specialmente nell'ultimo periodo mi sto rivelando più sensibile del previsto.
Kyle mi si avvicina ancora di più e mi toglie le mani dagli occhi.
<<non piangere caramellina, sei così bella quando ridi, non spegnere tutta la tua luce per un paio di visite andate male>>
Mi asciugo le lacrime.
<<no Kyle non capisci, abbiamo visitato quasi dieci case e non ne è andata bene una io non ho un posto in cui vivere e non voglio essere un peso per nessuno>>
Dico tra un singhiozzo e l'altro.
<<ascolta Emily non pensavo che sarei arrivato fino a questo punto, però direi che ora è anche il momento di smettere di spendere tutti i soldi di mio padre soltanto perché non voglio un coinquilino, caramellina ti va di venire ad abitare qua?>>
Mi dice lui con un mezzo sorriso.
Io lo guardo incredula e faccio un sorriso smagliante, che però si spegne subito.
<<caramellina che succede?>>
<<Kyle non lo so, è che mi sento così disperata>>
<<non devi caramellina davvero lo faccio col cuore, e poi magari un po' di compagnia non mi farà male>>
Faccio un sorriso timido.
Poi vedo Kyle alzarsi, mi afferra la mano e mi fa alzare di fronte a lui, sento il cuore che mi martella nel petto, le guance mi diventano incandescenti, il mio stomaco è totalmente ribaltato. "Non posso" dico tra me e me, mi allontano, mi scuso e mi chiudo in camera.
Non avrei potuto baciarlo, si sarebbe rovinato tutto, e se fosse andato male qualcosa? No non avrei mai potuto rischiare.
Tra un pensiero e l'altro poso la testa sul cuscino e cado in un sonno profondo.
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Mi fido di te
RomanceEmily brown, una giovane ragazza di 19 anni demotivata dai genitori decide di andare a New York, per inseguire il suo sogno di diventare insegnante, ed iscriversi alla New York University o meglio NYU. Quello che non sa è che incontrerà delle person...