Si odiavano.
Si odiavano più di tutto.
Più di tutti.
Erano come il bianco e il nero. Destinati ad essere opposti e nemici. Destinati a non sopportarsi.
Ma destinati.
Destinati a stare così maledettamente bene insieme.
Il bianco e il nero. Taehyung e Jeongguk, nemici sin dalla nascita. Figli di donne corrotte e ammaliate dal denaro dei loro mariti. Sempre stati insieme, loro due, sin da quando il più piccolo aprì gli occhi e li scontrò con quelli dello hyung. In quel momento, loro già sapevano. Così piccoli, così puri, ancora così ingenui, ma già allora, avevano capito.
Chi avrebbe mai potuto sapere che sarebbero arrivati a desiderarsi così tanto da non poter più sopportare ognuno la presenza dell'altro?
In un Paese razzista e omofobo, come potevano due come loro stare vicini?
In un Paese del genere avrebbero potuto solo odiarsi.
Odiare l'altro e odiare se stessi.
Gli occhi di uno cercavano sempre gli occhi dell'altro, non riuscendosi mai a trovare facilmente tra la folla di quella immensa scuola, da pochi anni a sta parte, diventato il loro unico punto di incontro. I loro occhi scrutavano ogni individuo alla ricerca di far battere solo un'altra volta i loro cuori per poi pentirsi di aver solo minimamente pensato di cercarsi. Perchè sapevano che non sarebbe stato solo un gioco di sguardi. L'adrenalina e la passione che già all'età di dieci anni avevano scoperto e sperimentato l'uno con l'altro andava, di giorno in giorno, aumentando, con la voglia di essere sfamata per non diventare qualcosa di troppo. Troppo odioso.
Capitava a giorni. Come una promessa.
Se gli occhi del bianco non avessero incontrato quelli del nero, allora la giornata si sarebbe conclusa lì. Niente tormento, solo rimorso. Se, invece, i loro sguardi si fossero anche solo minimamente sfiorati, delicatamente, sapevano che sarebbe iniziato il loro inferno, un tormento continuo, un disordine indomabile di passione, di baci, graffi, istigazioni, lamenti, amore, pentimento, carezze, odio.
"Sai, n-non dovremo farlo" disse Taehyung facendo uscire un piccolo lamento dalle sue labbra rosse, come due grandi ciliegie. "Lo dici sempre, ma non fai mai nulla per fermarmi" disse Jeongguk con le labbra umide pogiate nell'incavo del collo dell'altro intento a finire il suo lavoretto e una volta staccatosi dovette complimentarsi con se stesso. Un succhiotto fatto proprio con i fiocchi.
"Ma io lo dico sempre, che non dovrem-" le labbra del nero rapirono quelle del bianco in un bacio pieno di lussuria mentre sfilava la sua maglietta. "Sì, ma dovresti opporre un po' più resistenza con il tuo bellissimo corpo per riuscire a scappare da me" rise Jeongguk mentre sfilava la sua, di maglietta, sfoderando il suo bellissimo petto scolpito, marchiato dalle continue torture che si divertiva a dargli il bianco.
"Ti voglio" disse il più piccolo soffiando sulle labbra dell'altro facendogli venire la pelle d'oca.
"Ora" pronunciò quella parola con lentezza, come a marcare il desiderio di voler sentire lo hyung sotto di se.
"J-jeongguk" cercò di chiamarlo. Sembrava imbambolato dal viso dello Hyung. Lo era.
"Mh?" sibilò, avvicinandosi un po' di più ed entrando nella zona -se ti avvicini un altro po' impazzisco-.
"Vai al diavolo deficiente! Vaffanculo, ti voglio più io!" Taehyung si impossessò delle sue labbra preferite, quelle che lo facevano sentire all'inferno, ogni tocco di lingua sempre di più.
Il bacio si stava intensificando, nessuno dei due ce la faceva più a resistere.
"Basta, Jeongguk, SBATTIMI COME DESIDERO DI ESSERE SBATTUTO NEI MIEI SOGNI PIÙ PROIBITI"
"Ogni tua parola è un ordine, preparati a restare a letto per due giorni"
"Anche tre" rispose l'altro leccandosi il labbro, pronto a ricevere il sesso più bello della sua vita dalla persona più odiosamenre importante della sua vita."T-TI ODIO" le spinte erano appena iniziate, non dando neanche il tempo di abituarsi all'altro, erano partite intense.
"A-NCH'IO" rispose Jeongguk, velocizzando ancora di più i movimenti.
"no, non è vero," disse a bassa voce Tae.
Si avvicinò all'orecchio del piccolo.
"Ti dico u-un seg-greto, che rimanga tra d-di noi, però" goccioline di sudore scendevano dalla fronte dei due e gemiti trattenuti stavano cominciando a riempire le quattro mura della piccola classe di quella scuola.
Le spinte stavano rallentando per sentire meglio quel che aveva da dire Tae e per dare pace al poverino sotto, già stremato.
"In realtà h-ho mentito" Taehyung si sistemò in modo da avere il volto del piccolo a pochi centimetri.
"In realtà ti amo Jeongguk..." sospirò il grande.
"Anch'io, Taehyung." Sospirò il piccolo.I due si sorrisero, felici, dandosi l'ultimo bacio casto, come una promessa.
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Non è un granché, me ne rendo conto. SCUSATE.
Vedrò di farmi perdonare^^
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➤ kookv™
Fanfiction» kookv •One shot La mia scrittura cambierà e migliorerà a poco a poco. Abbiate pazienza^^ ━ you're welcome @softjeonggvk 2018