Entrai nella stanza pronto a divertirmi un altro po'.
Il corpo di Taehyung inerme su quella piccola sedia mi fece raggelare il sangue nelle vene.
Il pianto della nuova vittima mi distrasse dai miei pensieri.
<Sempre a piagnucolare stai! Il ragazzo seduto lì non ha mai versato una lacrima nei suoi quattro mesi qui e tu... TU MI FAI INCAZZARE. > lo presi per il collo e lo alzai dalla sedia. La rabbia che avevo non voleva andarsene.
Il viso del ragazzo stava cominciando a farsi sempre più assente perciò lo rimisi al suo posto per fargli prendere aria. Uscii dalla stanza sbattendo la porta. Direi che la mia voglia di divertimento era sparita nel nulla.
< Ehi amico, ho sentito che ti è morto un altro dei tuoi polli. Vuoi che me ne occupi io come le altre volte?> disse Jongin gridando per sovrastare la musica del pub.
<No.> risposi secco. <Ehi amico, ma che hai. Non sarai mica triste. Che c'è? Quel pollo ti ha rubato il cuore?> e una grossa risata ad accompagnare il tutto.
Una grossa risata che si smorzò quando il suo corpo toccò terra. Si rialzò in pohi secondi. Il suo labbro era totalmente spaccato.
<Ehi amico, ma che ti prende?>
<Non chiamarmi amico, rincoglionito. Sei solo il mio brucia polli, niente di più. Nessuno ti da il diritto di chiedermi cose private. Me ne vado.>
<E ora dove vai? Vai a cercarti un altra preda con cui giocare per poi passarla a me una volta finita?> gridò.
<Vaffanculo Jongin, vaffanculo>
<Sì amico, vaffanculo!>
Uscii dal locale. Mi mancava l'aria e il groppo in gola presente sin da stamattina si stava facendo sempre più grosso. Avrei preferito essere a casa in quel momento. Avrei voluto essere con Taehyung.
Una lacrima solcò il mio viso e anche una seconda che asciugai subito. Non potevo farmi vedere così dai miei scagnozzi o non mi avrebbero più dato corda.
Tornai a casa ed entrai nella mia stanza delle torture. Mi avvicinai a Tae e lo perlustrai tutto sotto gli occhi fissi del nuovo arrivato. La mascella definita, gli occhi ancora semi aperti, i capelli rossi tagliati dal sottoscritto perchè difficili da tenere a bada per Taehyung.
<Ma sei sicuro che sai tagliare i capelli Jeonggukie?> mi chiese Taehyung. <Non li ho mai tagliati a nessuno, tu sarai il primo Tae.> <Dovrei esserne grato? Potresti anche sbagliare e tagliarmi un orecchio> una leggera risata uscì dalla sua bocca. Sorrisi di risposta.
<Potrei anche farti qualche altro bel taglio con queste forbici. Così, per renderti più bello> dissi mentre feci un taglio sul suo braccino latteo e già marchiato.
<Tutto quello che vuoi. Basta che mi rendi bello ai tuoi occhi.> disse con una faccia sofferente per il taglio fatto poco prima.
<Prima badiamo ai capelli, poi vedrò come sistemare il tuo corpo>
Sorrise come risposta ed io cominciai a tagliargli il mullet.
Passai a controllare il corpo mentre diverse lacrime rigavano le mie guacie.
Corpo esile. Eppure io non gli avevo mai fatto mancare un pasto. Le sue braccia con un accenno di muscoli cadevano rivolte verso il pavimento blu. Una mano teneva ancora il diario che gli avevo regalato. Preso dalla curiosità lo lessi. Mossa sbagliata. Copiose lacrime non volevan smettere di cadere. Avrei potuto ammazzare qualcuno se mi avesse rovinato il momento di amore verso il mio tae-
<Ma stai piangendo? Wow, Non pensavo tu avessi sentimenti ahahah> disse il pollo alle mie spalle.
-Sarebbe arrivata anche la sua ora- pensai.
~Un mese dopo~
Le occhiaie ormai erano parte integrante del mio viso.
Non dormivo più.
Non mangiavo più.
Avevo solo in testa lui.
L'avevo raccolto dalla sedia e messo in una bara.
Gliene avevo fatto fare una appositamente per lui.
Una che richiamasse la sua bellezza.
Guardare il nome inciso sopra mi faceva solo star male.
Avrei dovuto ammirarlo da lontano quel giorno, senza toccarlo, senza creargli alcun dolore...
E invece sono qui, a piangere per il suo atto d'amore verso di me.
Lui era morto per me ed io?
Cosa potevo fare?
Ritornai nella stanza dei polli, ma subito dopo aver spogliato uno di loro mi ritrovai in mente di nuovo lui.
Come potevo continuare a vivere così?<Jeonggukie! Fammi tuo!> una voce stridula urlò quelle orribili parole.
<Tu! Come osi chiamarmi in quel modo! SOLO TAETAE PUÒ FAR->
<Sempre a pensare a lui stai? E a me non ci pensi mai?> rispose con il broncio quello.
<NO>
E in effetti Jeongguk non ci stava più con la testa. Aveva deciso che avrebbe fatto anche lui un atto di amore. Per sentirsi meglio. Ma cosa avrebbe mai potuto fare per placare quel demone che lo stava divorando?
Tutto questo lo rendeva fragile.
In 21 anni di vita non lo era mai stato.Uscito da casa mi addentrai in un vicolo, mi accovacciai e diedi sfogo alle mie lacrime.
Taehyung aveva riempito il mio cuore per poi distruggermelo. Aveva avuto un'idea furba. Fin troppo astuta per la sua testolina. Così intelligente, era stata quest'idea, che neanche lui sapeva di averla messa in pratica.
Ma avevo preso una scelta.
Avrei fatto anche io il mio atto d'amore.<Ehi amico. Che succede?> Quella voce...
<Ehi Jongin...> il moro alzò la testa per far combaciare i suoi occhi con il ragazzo davanti. Gli occhi rossi del ragazzo, ormai diventato un piagnone, erano tutti rossi e per la prima volta in tutta la sua vita, non per colpa di una canna.
Jongin lo guardava con cautela.
Gli era mancato il suo amico.
Avevano sempre lavorato insieme e avrebbe voluto almeno fare un ultima cosa per lui.
Qualsiasi cosa.Il moro alzò di poco la testa e parlò.
<Ti volevo chiedere scusa per quella sera.>
<Non fa nulla amico. Tutti hanno i loro momenti.>
<Avrei bisogno che tu mi faccia un ultimo favore...>
Taetae sarai fiero di me!
<Certo! Dov'è il pollo che devo bruciare?>
Disse Jongin sfregandosi le mani per il freddo.Jeongguk sorrise.
Convinto più che mai.<Ce l'hai davanti...>
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➤ kookv™
Fanfiction» kookv •One shot La mia scrittura cambierà e migliorerà a poco a poco. Abbiate pazienza^^ ━ you're welcome @softjeonggvk 2018