autobiografia contorta

XV - gocce di ciliegia

mangiare ciliegie alle prime
luci del giorno,
per evadere da un amore non corrisposto.
l'acquolina mischiata al
gusto dolce del frutto color cremisi
darà quel sapore velenoso
inghiottendole, facendo rimanere
solo il ricordo di un cuore bruciato.
suicidio: dal latino "sui caedere"
l'atto col quale una persona si procura deliberatamente la morte.

il petto ricoperto
di segni e parole senza passione,
la cenere appena visibile e
il letto ancora disfatto,
la finestra spalancata fa penetrare
il caldo afoso e il suono proveniente
dalle cicale.
il suo primo pensiero è
quell'amore venuto meno,
con un solo cuore sul materasso, il proprio.
quel letto è sempre stato freddo.

la notte precedente il
superficiale ha portato via
l'innocenza dal sognatore.
il generico si scansa dalle braccia
di morfeo, mentre l'utopista continua
a cadere tra le sue braccia, tra quelle del
suo amore non corrisposto.
neanche le 4:57 fanno scattare
qualcosa nel suo animo.

al sognatore non gli
interessa della sua purezza,
gli diletta solo della persona banale
di cui è innamorata.
non riesce a respirare però,
il piacere si trasforma in confusione,
dolore e persino paura.

i marchi l'uno sulla pelle
dell'altro diventano sempre
più paragonabili al color
di quelle identiche ciliegie.
è rimasto sovrastato dai
baci danzanti accompagnati dalla lingua,
e anche da quell'amore illusorio.
è cosi puro lui, cosa ne sa?

si chiede "come si fa l'amore?"
prima che bussi alla porta,
prima che il suo cuore
venga spazzato via per dare
spazio ad un semplice cumulo
di niente.
"sarà solo sesso" rimbomba
nella sua mente.

vorrebbe una dolce cristalina
ma sa che non l'avrebbe soddisfatto,
e nessuno l'avrebbe fatto se
si fosse soffocato con quelle dolci ciliegie.

continua a ripetere che se
il superficiale non mangerà le ciliegie
per colazione ci si strozzerà il sognatore,
e l'avrebbe fatto.

"gocce di ciliegia" - rosjeon
meriti davvero tanto, grazie per avermi dato questa occasione, anche se non basta.