La location della festa si trova a Woodland, nello stato di Washington venticinque miglia a nord di Portland. Il viaggio, curato nei minimi particolari, è stato organizzato dalla mamma di Will, con la collaborazione di altre benestanti mamme di ragazzi laureatisi oggi. Ѐ stato molto piacevole, soprattutto per l'originalità di averlo affrontato via fiume e l'ultimo miglio con un pullman privato, culminando in una villa deliziosa immersa nella verde valle collinare.
Will è molto elegante, come tutti del resto o quasi, a parte quelle pacchiane amiche di Susan, la vicina di Will: Priscilla Mc Ryan e l'inseparabile Clara Moore; due antipaticissime pettegole racchie inacidite dalla mancanza di uomini, ma ricche sfondate e viziate rampolle dei famosi industriali: Michael Mc Ryan, maggior azionista di "Cyber Inc.", nota società di produzione robotica e bionica a bassa latenza e Ricky Moore amministratore delegato di "WWW Inc.", da non confondere con il vecchio acronimo ormai obsoleto legato ad internet e il mondo del web di vent'anni fa, bensì, alla Water Where Wished, cioè "acqua dove desiderata", che possiede il sessantacinque per cento del monopolio acque potabili e depurabili negli States.
Will non perde tempo, e come da protocollo insegnatogli da mamma Emily, saluta stringendo le mani energicamente e abbracciando platealmente tutte le persone di spicco presenti alla festa, senza lesinare lusinghe e complimenti alle mogli e figlie, alle quali strizza l'occhio: ammiccando con rapidi sguardi profondi e intelligenti, arricchiti dagli abili occhi azzurro blu molto penetranti.
«Ciao Priscilla, Ciao Clara, come va? Vi trovo raggianti» esclama dicendo la sua prima bugia della serata Will, che è così abile nel mentire da farlo anche con lo sguardo, alternandolo dagli occhi delle interlocutrici al soffitto in alto a destra, come per arricchirlo di poesia e verità.
«Bene, caro, molto bene,» rispondono le due "cornacchie", «piccolo marmocchio, ti sei così laureato?» domandano con sarcasmo le due amiche, «Ma... in cosa?» ridacchiando.
«In Scienze del computer» risponde Will con un sorriso disarmante a trentadue denti di recente sbiancati.
«WoWoWa,» rispondono con una filastrocca tanto originale quanto demenziale le viziatelle, che aggiungono, «allora tu conosci quel bellissimo e fichissimo nuovo social, chiamato "Life on"?»
«Sì, ne ho sentito parlare, sembra che sia necessario il casco digitale 4S "sense" e sia possibile interfacciarlo ulteriormente con accessori indossabili, che permettono la trasmissione di abbracci, carezze, pacche sulle spalle e persino grattini» risponde prolisso Will.
«Incredibile e allucinante allo stesso tempo. Beh! Non ci interessa molto l'aspetto accessori, ci riferivamo più che altro alla sua potenza, sembra che sia in grado di misurare e tradurre i sentimenti in coefficienti di affiatamento e intesa, una sorta di macchina della verità, che dovrebbe finalmente garantire una lealtà di rapporto digitale, agevolando la nascita di nuove coppie, ovviamente, in un ambito di classe sociale scelto dagli stessi utenti» rispondono in coro le due.
La conversazione si fa lunga e noiosa per i troppi tecnicismi che hanno ormai reso i vecchi social tipo "facebrook" o "Titter" dei preistorici monoliti. Così, Will, con un escamotage, si defila alla ricerca della sorella Elizabeth, che nel frattempo sorride e brinda, scontrando delicatamente il bicchiere di Prosecco italiano con quelli dei due lumaconi, compagni di corso di Will: Ethan ed Andrew, che non si scollano un minuto da lei.
«Ciao Ragazzi tutto bene? Fatemela respirare la sorellina e soprattutto sfidatevi; solo uno avrà l'onore di ballare con lei o per meglio dire: "tra i due litiganti il terzo gode". Elizabeth mi concedi questo ballo?»
«Sì, fratello, te lo devo!» accetta la sorniona Elizabeth.
«Dimenticavo di dirvi ragazzi, martedì ci vediamo nel laboratorio del "nerd", Mike ci aspetta con Jasmine per quel progetto rimasto in sospeso» aggiunge Will.
«Ok, Ok...» rispondono un po' tristi Ethan ed Andrew per la perdita temporanea di Elizabeth.
Will conclude con ironia, «Per il momento Ragazzi consolatevi con loro, Clara e Priscilla sono delle ottime navi scuola, e con tre anni di età in più avranno tanto da dirvi.»
Elizabeth ringrazia Will per averla liberata dai due lumaconi e dopo un giro di "fox trot" si scambiano con altri ballerini; la serata continua piacevolmente tra danze, spuntini e brindisi.
Will è al settimo cielo; tutto pare stia andando bene; anche mamma Emily sprizza felicità da tutti i pori per quella bella atmosfera di convivio creatasi. Ma ancora delle alternanze di pensieri e di flashback disturbano Will: si isola in giardino, siede su una sedia, i gomiti sulle gambe, e travolto da un inopportuno senso di malinconia, scoppia in un pianto soffocato, parzialmente nascosto dalle mani sugli occhi. Jasmine lo nota da lontano, lo raggiunge e domanda: «Will, cosa ti succede? Cosa è accaduto? Perché sei cosi triste?» accarezzandogli la testa.
«Non ne ho idea Jasmine. Ѐ da un po' di tempo che mi succede; ogni tanto mi intristisco così, senza motivo.»
«Will, c'è sempre un motivo quando si è a disagio, soprattutto quando, verosimilmente, le cose in esterno paiano essere regolari e andare così bene. Ti sei forse innamorato e non ti senti corrisposto? Cosa ti turba?»
«No, affatto, e che mi sembra di dividermi in due, come se stessi su uno skilift e la scia sotto da seguire con gli sci diverga al punto tale da spezzarmi. Talvolta mi capita anche di sognare questa cosa.»
«Non ti preoccupare Will, vedrai che ti passerà; è insicurezza e stress da troppo studio. Prenditi una vacanza e stacca la spina per un po'di tempo. Perché non andiamo a fare una bella vacanza in Europa?! Ce ne andiamo a Roma, poi andiamo al mare, tutti quanti; lo chiediamo anche a Ethan e Andrew, che ne dici?»
«Ci penserò, nel frattempo ti ringrazio Jasmine, sei sempre così cara e sensibile, sei una mamma veramente bellissima; "ehm", scusa che gaf; un lapsus; sei una ragazza eccezionale; fortunato sarà colui che ti amerà, io lo faccio già, ma come fossi un fratello.»
Jasmine, si fa seria per un istante, gli occhi di Will le trasmettono qualcosa di strano proprio contestualmente a quel lapsus, ma facendo finta di niente continua a rincuorare Will, e per scuoterlo, lo invita a ballare un "jaive". Lo afferra per una mano e tirandolo gli dice: «Dai, fammi vedere cosa sai fare con il "jaive".» I due si rincorrono scherzosamente verso la pista da ballo.
«Aah, è così? Ti faccio vedere io chi sono, altro che: "Fred Astaire"» risponde sorridendo Will.
E tutto torna liscio come l'olio, piacevole come la brezza da nord est in una tiepida serata prossima all'estate.
A breve il quarto capitolo: "la città e la civiltà"...

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William anime ingannate
FantasíaRomanzo: A.Pizzonia, WILLIAM. Anime Ingannate . Fantascienza (fantasia tecnologica - visionario) YA, NA. Stati Uniti, 2030/32, in un mondo super tecnologico che corre a più non posso, continui cambiamenti influenzano la vita, le abitudini, i sentime...