Vivo in una città di 150.000 abitanti, in cui in fin dei conti, tutti si conoscono. Ed è per questo che all'età di 15 anni ho incontrato nuovamente quel ragazzo dopo circa 7 anni durante i quali era rimasto nella mia testa. Venivano spesso riportati a galla ricordi o sensazioni legati a lui ma non mi sono mai chiesta che fine avesse fatto durante questi anni.
Durante le scuole elementari ero seriamente una bambina insopportabile, se incontrassi la me da bambina credo che non mi sarei assolutamente sopportata. So che sembra assolutamente strano ma è vero.
Sono cambiata radicalmente: da bambina antipatica, saputella, con la mania del sovrastare gli altri, con la necessità di vivere al centro dell'attenzione, a ragazza un po' più matura e forse (e dico forse) più equilibrata.
Durante le elementari vivevo costantemente in conflitto con un bambino di nome Federico. Quel dannato ragazzino era forse l'unico più schizzato e movimentato di me. Ci litigavo continuamente, a volte fino ad arrivare alle mani.
La maggior parte delle volte volte tornavo a casa piangendo perché era successo qualcosa in classe e c'era di mezzo lui.
Litigavamo per qualsiasi cosa, anche se in realtà ero io quella a stuzzicare. In effetti ricordo che mi piaceva litigarci. Forse mi sentivo più importante perché ricevevo più attenzione dalla classe o forse da lui. Ci odiavamo apparentemente ma ricordo che in realtà a me piaceva anche se spesso mi faceva piangere.
Effettivamente ricordo che non litigava solo con me. Anche per le cose stupide, ma che per i bambini sono importanti, come uno sticker del diario, oppure una figurina o una carta dei pokemon, si metteva contro tutti.
Aveva una squadra. Dei miei compagnetti che gli venivano dietro per sentirsi forti grazie al fatto che litigavano con tutti e non avevano paura. Si sentivano più grandi con Federico. Così come accade con le bande di bulli della scuola ma chiamarli bulli è esagerato perché erano in realtà solo dei bambini che desideravano un po' più di attenzione così come me.
Effettivamente ero quella con cui era difficile avere ragione perché avevo la capacità di rigirare il discorso per vincerlo. Anche Federico aveva questa capacità e infatti i nostri dibattiti erano infiniti. Sicuramente era piacevole sentirsi l'unica che gli teneva testa.
A causa del suo caratteraccio e del fatto che litigava con tutti e non solo con me (che poi col tempo per me non era un gran problema perché mi soddisfaceva), quando il primo giorno di quinta sono entrata in classe, c'era un posto vuoto.
Era andato via per "problemi con la classe" e da allora non l'ho più rivisto, né incrociato casualmente per strada. Qualche volta capitava che veniva nominato, ma finiva lì. Non mi era mai venuto in mente di informarmi su lui o di provare a rimettermi in contatto o ancora di chiedere di Federico a qualche vecchio compagno che era stato amico suo. Federico, che era stato una delle persone più importanti della mia infanzia, era praticamente sparito dalla mia mente.
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Il Mio Incantevole Lui
RomanceNon si tratta di un libro. Si tratta di raccontare una esperienza, forse la migliore. Si parla spesso di quanto l'essere innamorati sia complicato da spiegare e soprattutto di quanto sia stupendo. Cerco però di spiegare ciò che credo sia l'amore e...