Il Provvedimento

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Dopo tutti gli insulti e gli scherzi subiti in questi anni Danny non fu più in grado di assorbire il colpo ed esplose.

A questo punto Miss. Mark spalancò la porta a ringhiera del campo con un colpo sordo, piombò dentro per vedere cosa diavolo succedeva.

Dopo un analisi "attenta" della situazione Miss. Mark fece uso della tattica standard in caso di crisi isteriche: mollò una rubusta sberla in faccia a Danny. Difficilmente avrebbe amesso che l'aveva fatto con molto gusto, come sicuramente avrebbe negato di considerare Danny uno stupido piagnucoloso sacco di merda.

Essendo al suo primo anno di insegnamento, era ancora convinta che tutti i ragazzi fossero tendenzialmente buoni.

Danny alzò gli occhi su di lei, con la faccia stravolta e contratta, sulla quale gocce scure di sangue scorrevano lentamente.

"M-M-Miss M-M-Mar-M"

"Tirati su!" disse Miss. Mark con tono distaccato "Tirati su e ricomponiti. "

"Aiuto, sto morendo dissanguato" urlò Danny e la sua mano ceca di terrore si appoggio agli short bianchi di Miss. Mark, lasciandovi un impronta di sangue.

La faccia dell'insegnante di ginnastica si contorse in una smorfia di disgusto.

"Fa male" gemette Danny "La mia testa..."

Miss. Mark capii solo adesso quello che era appena successo. "Ti passerà" disse Miss. Mark imbarazzata per non aver capito prima che Danny era stato vittima di bullismo un anno intero, trattenendo dentro di se tutto il suo dolore, cercando di assorbire da solo tutta la sofferenza, senza mai parlarne con qualcuno. E adesso era crollato.

Ci fu un boato improvviso: era caduto un palo della porta da calcio. Miss. Mark emise un grido di sorpresa e le venne in mente che queste cose accadevano sempre quando Danny era sconvolto, come se la sfortuna si volesse accanire contro di lui. Ma questo pensiero le uscì dalla testa con la stessa velocità con la quale era entrata.

Quando Miss. Mark accompagnò Danny in presidenza, un quarto d'ora dopo, i corridoi erano fortunatamente vuoti. Dalle porte chiuse delle classi usciva un mormorio monotono. Danny aveva smesso di strillare, ma continuava a piangere con costanza e regolarità.

Quando arrivarono, il singor Yates, il vicepreside, usci come un fulmine dal suo ufficio.
"Venite dentro," li invitò in fretta il signor Yates.
Chiuse la porta e prese a frugare in un cassetto dello schedario cercando un modulo per incidenti.
"Va tutto bene, ora, eh...?"
"Danny," gli venne incontro Miss. Mark. "Danny Greely". Il signor Yates alla fine era riuscito a trovare il modulo, sul quale c'era una grossa macchia di caffè. "Non c'è n'è bisogno, signor Yates," disse Miss. Mark.
"Scommetto che è il telo elastico, eh? Dovremmo... Non c'è n'è bisogno?"
"No, ma credo che dovremmo dare a Danny il permesso di andare a casa. Ha appena avuto un esperienza traumatizzante." I suoi occhi lanciarono un segnale a Yeats che riuscì immediatamente a cogliere.
"Bene d'accordo. Danny puoi uscire e... tranquillo prenderemo al più presto provvedimenti disciplinari, molto probabilmente verranno sospe..."
Danny uscì dalla porta sbattendola e proprio in quel momento cadde sulla moquette della presidenza il portacenere, che poco prima si trovava al centro della scrivania.

"Una sospensione... dopo tutto quello che ho subito... solo una sospensione, " pensò con una smorfia simile ad un sorriso Danny "in questo mondo l'unico modo per ottenere giustizia e farsela da soli, ma il giorno del giudizio universale arriverà e quel giorno pioverà sangue dal cielo".

Mentre camminava sulla strada per tornare a casa, trovò una monetina incastrata in una fessura. Gli diede un calcio. Immaginò Christian Asgreen tutto coperto di sangue che implorava pietà. E dei topi che gli strisciavano sulla faccia. Bello. Bello. Che bello sarebbe. Sfondargli la testa con un sasso, con un macigno, Sfondare la testa a tutti loro. Bello. Bello.

"E se Gesù non fosse venuto con un agnello e un bastone da pastore, ma con un macigno in ogni mano per scacciare quelli che ridevano e schernivano, per sradicare il male e distruggerlo urlando, un terribile Gesù di sangue e di giustizia." (Carrie, Carrie, primi due capitoli dedicati a questa prima opera del maestro S. King).

"Il Giudice Divino" (short-story in Corso) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora