Chi ci difende? | Ghali

Capitolo 7: L'After Party

Ghali's pov

Spero proprio di non aver fatto una brutta impressione allo studio radiofonico. Non potevo non cercare di raggiungerla, dovevo per forza scambiarci qualche parola. Oh Ghali, a volte sei proprio un bambino, non riesci mai a mascherare il tuo entusiasmo... pensai tra me e me, sulla strada verso il concerto quella sera.

"Abbiamo avuto fortuna a incontrarla già allo studio quest'oggi, quasi non sembra avero!" disse Charlie facendomi tornare alla realtà.

"Si, vero fra", gli dissi io di risposta. "Non è la prima volta che incontro una "collega" musicista internazionale nel backstage, ma stavolta sono proprio nervoso..." riflettei.

Assiemi a noi due c'era anche Antonio, il mio manager che commentò: "Mi raccomando Ghali. Se tutto va bene avremo un enorme riscontro sui tuoi canali social, un'artista del suo calibro non si incontra molto facilmente di solito".

Non prestai particolare attenzione a cosa mi disse e aggiunsi: "Ha detto che è fan della mia musica, ci pensate? Non vedo l'ora di chiederle quale sia la canzone che preferisce".

Il concerto era andato al di sopra di ogni aspettative. Aveva già sentito parlare delle performance dal vivo di Jay, ma niente avrebbe potuto prepararmi all'energia che emetteva dal palco. La voce era sempre precisa, nonostante si muovesse tutto il tempo, nessun auto tune era necessario e il modo in cui si muoveva era dannatamente sensuale e sexy... Non c'era bisogno che facesse vedere un centimetro scoperto della sua pelle per far andare in tilt il pubblico.

Quest'ultimo era in puro delirio, riusciva a orchestrarlo come voleva e i fans rispondevano obbedienti ai suoi incoraggiamenti, cantavano e tacevano al momento giusto. Riuscii anche a fare alcune stories che pubblicai sul mio profilo Instagram, per cercare di catturare l'atmosfera.

Dopo l'uscita del mio singolo I Love You avevo avuto l'occasione di esibirmi anche io a San Siro, ma il contesto era completamente diverso. Avrei mai raggiunto anche io tale fama da riuscire a riempire uno stadio cosi? Non lo so, e semplicemente non ci volevo pensare... Ero solo felice di poter essere lì e non riuscivo a non pensare al momento in cui avrei potuto posare nuovamente i miei occhi su di lei. Volevo sapere tutto, e avrei voluto che fossimo solo noi due in una stanza... Sarebbe stato possibile?

Lei era uno di quelle icone nell'industria musicale che aveva un non so che di misterioso... Volevo inquadrarla bene e scoprire cosa avesse portato una ragazza all'apparenza introversa a scrivere dei testi a volte cosi privi di un qualsiasi tono positivo, con un vero e proprio velo oscuro. Quasi mi sopresi a scorgere dentro di me un istinto protettivo nei suoi confronti. Non la conosco ancora, siamo ancora degli sconosciuti...eppure...

Jay's pov

Il ricordo degli ultimi istanti sul palcoscenico erano ancora sfocati: il frastuono, gli applausi, le migliaia di facce dirette su di me che mi incoraggiavano. Non avrei dimenticato qual giorno fatidico, e il concerto non era il solo motivo. Quello che sarebbe successo dopo mi avrebbe segnato a fondo, e ancora non lo sapevo. Niente mi avrebbe potuto preparare.

Radunai una volta nel backstage tutti i componenti della mia crew nel camerino e ci abbracciammo a lungo, tutti con un sorriso stampato sul viso e una gran voglia di festeggiare come si deve. "Grazie a tutti voi ragazzi" dissi ad ognuno di loro.

"Evvaaii!" urlò Tom con ancora l'adrenalina in circolazione nelle vene. "Abbiamo spaccato di brutto boss. Se domani leggo qualche recensione negativa spacco anche loro!" Dopo questo commento prese a fare un brindisi in coro e a turno Travis, Deb, Tom, Chris e Dave mi stamparono un bacio sulla guancia a cui Tom aggiunse un abbraccio che quasi mi fece mancare il respiro.

Mi fermai per un istante a guardarli tutti, uno per uno, quando un addetto alla security annunciò a me e Travis che il mio ospite era lì fuori dal camerino, chiedendo il permesso di farlo entrare.

"Certo, certo." disse Travis, "meglio ora che dopo quando saremo completamente fuori controllo per via dell'alcol". Quanto mi faceva ridere quando era entusiasta e già un po' brillo.

Ti vidi entrare guardandoti intorno quasi timidamente, cercando di mettere a fuoco quello che succedeva intorno, con il vociare di tutti i presenti, impegnati a chiacchierare, scambiarsi pacche sulle spalle e bere dai loro calici.

Eri vestito in modo davvero molto elegante: I tuo capelli raccolti in una coda alta che faceva cascare i dread sul davanti, con alcuni ribelli che erano scappati e andavano a incorniciare il tuo volto. Un completo con giacca e pantaloni che ti arrivavano fin sopra le caviglie e delle scarpe sportive completavano il tutto. Quanto eri alto! Me ne resi conto non appena tu mi scorsi tra tutte le persone e ti feci segno di avvicinarti con la mano, rivolgendoti un sorriso.

"Ghali, fratello, vieni pure che ti offriamo qualcosina." gli fece Travis intercettandoti prima che tu mi potessi raggiungere, già palesemente brillo, comportandosi come se lo avesse conosciuto da sempre.

"Oh grazie... si... con piacere" risposi tu un po' preso alla sprovvista ma visibilmente contento di essere li e accentando il bicchiere che Travis ti aveva offerto.

"Ci hai beccato proprio nel momento dei festeggiamenti Ghali." gli dissi alzandomi, poggiando il mio drink su un tavolo vicino e porgendogli nuovamente la mia mano, proprio come il giorno precedente. Tu me la strinsi forte ed ebbi come la sensazione che tu volessi avvicinarti di più per darmi un abbraccio, o i due baci convenzionali sulla guancia, cosa che pero non feci.

"Ciao Jay, il tuo concerto è stato magnifico... davvero!" mi dicesti allegramente.

"Grazie, sono contenta ti sia piaciuto. " risposi indicando una sedia lì vicino e aggiungendo: "Dove sono finite le mie buone maniere? Ti prego, siediti qui con me."

Tu lo facesti senza interrompere il contatto visivo, come se fosse la cosa più naturale del mondo. Quella sarebbe stata la prima delle nostre tante conversazioni.