Capitolo 4: Debora

111 2 1
                                    

Il giorno dopo ero intenta a prepararmi in stanza per l'intervista quando sentii bussare alla porta. "Avanti" dissi, aspettando di vedere entrare Travis. Ma fu Debora, la sua compagna e la mia stylist personale a salutarmi con un sorriso. La mia dolce Deb, sempre pronta a darmi il suo incoraggiamento!

"Hey beautiful" disse con fare giocoso entrando in stanza. "Oh Deb, grazie al cielo.. pensavo fosse Trav con altre delle sue raccomandazioni. "Pensa prima di parlare" incomincia io cercando di imitare la voce di Travis: "Non andare troppo in dettaglio sulle tue liriche esplicite". oppure "attenta agli spoiler per il nuovo album" mi fece quasi in coro lei, mettendosi a ridere. "Si, esatto" l'accolsi a braccia aperte e dopo esserci sciolte da un lungo abbraccio lei mi investigò con lo sguardo da capo a piedi dando una sistemata alla giacca in jeans che avevo scelto per quel giorno.

"Come stai oggi Jay? Ti sei riposata bene stanotte?" chiese. "Si tutto bene, grazie. Quando sono in Italia riesco sempre a dormire bene. Sarà il buon cibo o l'aria che si respira".

"Mi fa piacere beautiful, lascia che ti sistemi i capelli". E cosi fece, cominciando ad acconciare i lunghi capelli biondo cenere ondulati in una coda e a sistemare il mio leggero trucco che faceva risaltare gli occhi verdi cangianti.

"Quando ti deciderai a farti mettere qualcosa di più femminile addosso" rimarcando sul fatto che avevo su sempre il solito outfit: pantaloni scuri aderenti, delle scarpe da tennis bianche immacolate, una t-shirt neutrale di almeno una taglia più grande, dei ciondoli e una giacca con qualche dettaglio divertente come la firma XO di Abel per completare il look.

"Su Deb dai, non ti ci mettere anche tu. Sai che non punto sul mio fisico quando faccio musica." "Mm, mm" annui lei e continuò: "Lo so perfettamente sì... E dimmi, quando è che punti con il tuo fisico tu?" La mia bocca si arricciò all'insù alla sua domanda inaspettata. Mi girai verso di lei e le dissi sorridendo maliziosamente: "Beh da quel punto di vista non c'è stata molta azione ultimamente, se è questo che intendi".

Debora rimarcò: "Ultimamente? Non riesco veramente a ricordare quando sia l'ultima volta che tu sia stata con qualcuno. E la cosa che sorprende non solo me è che dalle tue canzoni, che lo sai, a tratti sono molto sensuali ed esplicite... sembra che tu ne abbia uno o una a notte." Risi tanto a quel suo commento che non potei non capire.

"Dai Deb, sai che il mio io lirico non è altro che un alter ego con dei tratti esagerati" feci io. "Non per forza tutto deve essere autobiografico... Basato sulla realtà sì, ma non necessariamente qualcosa che hai sperimentato di persona. Ognuno dà ai miei testi i significati che vuole. Libera interpretazione artistica, ecco quello che è."

"Sarà" rispose Debora poco convinta e continuò a precisare: "Ma Wicked Games, per esempio? Sembra davvero troppo bella per non essere vera. Sai cosa leggo frequentemente nei commenti su Instagram o YouTube? Che la tua musica aiuta a dare quel pizzico in più tra le lenzuola e aiuta a riaccendere la vecchia "fiamma". Non puoi negarlo, dai. Quella sensualità la sai trasmettere molto bene, è parte della tua immagine ormai."

La guardai e con tanto affetto intuendo cosa desiderasse per me e le presi una mano dicendo: "Deb, so quello che intendi... Ma semplicemente non ho tempo per una relazione di quel genere. Sarebbe davvero una cosa cattiva nei confronti di quella persona. Voglio dire, guarda un po' i nostri ritmi: Non ci fermiamo mai. Sarebbe come voler fare iniziare qualcosa che è destinato in un modo o nell'altro a finire".

Debora mi guardò scuotendo la testa: "Non cercare di nasconderti dietro questo aspetto. Vedi io e Trev? Siamo super impegnati a seguirti, sì, è vero, ma riusciamo comunque tra alti e bassi a far funzionare il tutto". A queste sue parole mi fermai a riflettere su quanto in effetti la loro relazione fosse ammirabile. Entrambi si rendevano migliori, solo stando insieme.

"Non puoi decidere a priori di non volerti innamorare. Quando arriva l'amore, devi saperlo accogliere, anche quando inaspettato. Voglio dire, non sai cosa potresti perdere, no? E niente che non abbia un rischio porta a buon frutto".

"Questo amore di cui parli è una cosa molto astratta per me al momento" dissi io scostandomi leggermente da lei come per far capire che non accoglievo molto bene l'idea.

Debora disse senza riuscire a trattenere un sorriso: "Spero proprio che la persona destinata a farti cambiare idea sia dietro l'angolo, per poterti dire quanto ti sbagli ad essere così riluttante all'amore".

Ancora una volta scoppiai a ridere e aggiunsi sarcasticamente: "Si come no, magari proprio allo studio radiofonico, dove, tra l'altro mi devo affrettare ad andare" raccogliendo frettolosamente le mie cose per farmi strada.

Debora mi fece andare con un sorriso negli occhi e mi quasi mi urlò dietro: "Lo spero veramente!".

Chi ci difende? | GhaliDove le storie prendono vita. Scoprilo ora