act two; truth

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Felix non riuscì a dormire bene, ebbe vari incubi che gli impedirono di svegliarsi tranquillo, senza occhiaie e ansia. Non appena la sveglia suonò si sentì come uno di quei giocattoli caricati a molla, scattò in piedi e cominciò a fare tutto ciò che c'era da fare, si lavò i denti, il viso, si vestì, sistemò lo zaino — i suoi genitori avevano il turno di notte quindi erano entrambi a casa ma a riposare, stavano dormendo per prepararsi per la serata, doveva comunque mangiare da solo e uscire di casa senza aver ricevuto nessun sorriso da parte di sua madre e nessun in bocca al lupo da suo padre. Riuscì a non perdere l'autobus e a raggiungere la scuola, c'era molta meno gente del solito, durante il tragitto aveva letto altre notizie riguardanti l'ipotetica fine del mondo ma ancora non c'era niente di ufficiale, il che lo fece sentire maggiormente agitato.

Non appena arrivò in classe stava per sedersi accanto alla sua compagna di banco ma vide il suo amico Seungmin fargli segno di andare da lui. Si erano scambiati un paio di articoli ma non avevano parlato tanto della faccenda l'altro giorno al telefono, il ragazzo lo guardò e sorrise. "Siediti vicino a me, sono solo oggi."

"Come mai ci sono tutti questi assenti?" spostò la sedia e poggiò lo zaino sul banco.
Seungmin scrollò le spalle. "Forse vogliono godersi gli ultimi giorni prima di morire."
"Ma smettila." più che dal tono ironico, quelle parole erano sembrate all'altro piene di tensione.
"Stavo scherzando." lo rassicurò. "Abbiamo anche supplenza le prime due ore, ho portato le carte, facciamo una partita?"

Era facile smettere di pensare a quella situazione, bastava concentrarsi sulle cose normali quali un gioco insieme ai suoi compagni di classe, la colazione che andò a prendere al bar della scuola, alla brioche che mangiò ancora calda, al professore di matematica che si preparava per annoiare tutti, come al solito. Eppure quel giorno l'uomo, sulla cinquantina, con addosso il suo solito cappellino con la visiera si sedette e neanche aprì il registro. "Avete sentito dell'asteroide?" quella domanda bastò a scatenare il caos nella classe, i pochi alunni presenti cominciarono a parlare l'uno sopra l'alto e l'uomo chiuse gli occhi come per chiedergli di smetterla. "Parlate uno alla volta. Voi ci credete?" guardò la prima ragazza dell'elenco e lei sorrise.

"Aspetto una dichiarazione ufficiale prima di fare supposizioni, prof. Non sono di certo esperta in materia."
"Molto razionale da parte tua, andiamo avanti."
"Io ci credo." parlò il ragazzo che veniva dopo di lei, sollevandosi. Tutti lo definivano sfigato perché gli piacevano le cose non convenzionali e non seguiva le mode, Felix lo trovava speciale. "E potrò anche sbagliarmi, anzi, spero che sia così, ma ho letto di ragazzi che si sono suicidati per questa notizia e del caos che ha provocato nelle città più grandi dove molti lavoratori stanno scioperando, e se non è già questa la fine del mondo..."

Felix pregò che quella giornata passasse in fretta perché non aveva più voglia di stare lì e apocalisse o no quel clima gli metteva ansia, in quel momento era certo che avrebbe smesso di andare a scuola finché qualcuno non avesse fatto chiarezza su quale fosse la verità. Una volta uscito dall'istituto decise di non aspettare l'autobus, ci avrebbe messo dieci minuti ad arrivare e poteva benissimo farseli a piedi, stare seduto tutta la mattinata gli aveva fatto come intorpidire le ossa e aveva bisogno di una camminata. Non appena arrivò al vialetto della sua abitazione fece uno squillo a sua madre, che aprì il cancello automatico. Era bello sapere che era ancora a casa e non l'avevano chiamata per qualche emergenza, avrebbero mangiato tutti insieme. Entrò in cucina e vide suo padre seduto al suo posto a tavola, la donna era intenta a finire di cucinare, sentiva un odore familiare e che gli faceva venire l'acquolina in bocca. Abbandonò lo zaino ai piedi del divano e andò a sbirciare nella pentola che si trovava ancora sui fornelli. "Ti piace? Aiutami a preparare i piatti."

"Molto, ho una fame." rispose. Passò davanti la TV per raggiungere la credenza e recuperare tre piatti puliti, vide che stavano trasmettendo un servizio relativo all'asteroide così fece una domanda a riguardo. "Pensate che sia vero?"

the end of the world - changlixDove le storie prendono vita. Scoprilo ora