Capitolo 5

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A/N: SCUSATE A TUTTE QUANTE PER IL RITARDO. SPERO CHE L'ATTESA NE VALGA LA PENA! MI RACCOMANDO RICORDATEVI DI VOTARE E COMMENTARE MI FA MOLTO PIACERE TROVARE I COMMENTI DI ALCUNE DI VOI NEI QUALI CERCANO DI CAPIRE COSA SUCCEDERA', MA MI DISPIACE RAGAZZE QUESTA STORIA AVRA' DEI GRANDISSIMI COLPI DI SCENA MHUAHUAHAUAUAA MI SENTO CATTIVISSIMA! DETTO QUESTO COME AVEVO DETTO LA SCORSA VOLTA DEDICHERò OGNI CAPITOLO AD UNA DI VOI, NON SO CHI SCRIVE IL COMMENTO PIù CARINO O BOH... POI VEDEREMO. OGGI IL CAPITOLO È DEDICATO A HITHEREXXX PERCHÈ È SENPRE COSÌ DOLCE E SEGUE TUTTE LE MIE STORIE ❤️.
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COMUNQUE GRAZIE MILLE DI LEGGERE LA MIA STORIA VI ADORO UN BACIO A TUTTE E BUONA LETTURA XXXX
Grimsby, 24 maggio 2014 *FLASHBACK*
Justin Moore era felice. Da tanto tempo non si sentiva in questo modo: finalmente era riuscito a rivelare i suoi sentimenti alla ragazza che, ormai, si era accorto già da tempo di amare. Jenny, ovviamente ricambiava i suoi sentimenti. Molte ragazze la invidiavano. Come si faceva a non amare Justin Moore? Bello, buono e bravo. Il ragazzo dalle tre B come era stato definito da alcune ochette della Grimsby Hight School. Nome molto banale, per una scuola molto banale frequentata da perone altrettanto.
Lottie tomlinson era, ovviamente, una di loro. Faceva la corte al giovane Moore da ormai un anno, ma il ragazzo non aveva mai prestato alcun interesse per la biondina inducendola così a volerlo sempre di più. Più Justin la respingeva, più Lottie lo amava. Non era mai stata rifiutata da nessuno, lei era Lottie Tomlinson, la ragazza più carina e popolare di tutto il liceo. In quanto a bellezza batteva di gran lunga alcune dell'ultimo anno, ma di questo a Justin non sembrava interessare.
Varie volte era stata trovata appostata sotto casa Moore per poi "casualmente" incontrarlo mentre usciva. Justin ovviamente era troppo buono per farle notare che si era accorto che non erano incontri dovuti al destino, ma ad avvisarla ci pensava Emily. Per la segreta gioia del fratello. Non contenta la piccola Lottie cominciò a fare dei veri e propri appostamenti per guardarlo andare in palestra, al cinema, al supermercato, vederlo buttare la spazzatura e, a volte quando era particolarmente fortunata poteva avvistarlo girare a torso nudo per casa.
Le cose cominciarono a degenerare quando la ragazza si dichiarò e fu, pubblicamente rifiutata. A scuola avevano organizzato il ballo invernale nel quale le ragazze chiedevano un appuntamento ai ragazzi, e la piccola Lottie in quell'occasione aveva il cuore che navigava in un lago di arcobaleni. Lo avrebbe invitato al ballo, Justin avrebbe accettato, avrebbe comprato un vestito mozzafiato così che lui se ne sarebbe innamorato a prima vista. Poi mente avrebbero ballato l'ultimo lento della serata, vicini, abbracciati sempre di più, lui l'avrebbe baciata. Ah! Non vedeva l'ora, nella sua mente era tutto così semplice, così perfetto e già pianificato. Per quell'occasione aveva preparato personalmente i cupcakes, redvelvet, i preferiti di Justin. Li aveva glassati e impacchettati. Alla confezione aveva legato dei palloncini a forma di cuore rosa confetto con uno spago. Sarebbe caduto definitivamente ai suoi piedi!
Quando Lottie Tomlinson si dichiarò, Justin era seduto ad un tavolo della mensa scolastica. Scelse un luogo affollato così da poter suscitare in tutte le altre ragazze una forte invidia. Lei stava con il ragazzo dalle tre B e loro no! Non si era mai sentita così potente.
"Ciao Justin!" salutò Lottie evitando in tutti i modi di far vedere il regalo che nascondeva dietro la schiena.
"hey" rispose il ragazzo " tutto bene?"
"sisi, mi chiedevo solo se...mmm ecco questi sono per te" disse sventolando la sua biondissima coda di cavallo mentre mostrava ciò che gli aveva preparato. Justin lanciò uno sguardo sorpreso al pacchetto e ai palloncini rosa, colore che lui odiava ma che rappresentava perfettamente Lottie quindi non era sorpreso di quella sua scelta. Era troppo buono per mandarla a fanculo quindi sorrise e ringraziò.
"mi chiedevo se ti andasse di venire al ballo con me" continuò lei.
"ehm...scusa Lottie ma ho già un'accompagnatrice" rispose lui.
Da quel momento la vita sociale della giovane biondina ebbe un declino. Poteva ancora ricordare le risate di tutta la scuola quando fu pubblicamente rifiutata.
Quella sera, dopo che aveva seguito Justin fin sotto casa di Jenny, la puttanella, continuava a ripercorrersi quella conversazione nella propria mente. L'ultima che, dopotutto, avevano avuto. Lei si vergognava troppo di stargli accanto in quel momento. Se lui avesse voluto sarebbe andato a palarle. Ma non lo fece. Così Lottie tomlinson si limitava a spiarlo. Di nascosto, piano piano senza che nessuno se ne accorgesse.
Quella sera lo aveva seguito fino alla foresta, forse aveva un incontro romantico con Jenny, lei non lo sapeva, ma lo seguì. Purtroppo, o per fortuna aveva troppa paura di entrarvi quindi lo aspettò al confine col la città.
Erano le 19.30 quando quel ragazzo si addentrò nella foresta. Lottie si sedette per terra, con la schiena contro un albero per aspettarlo.
20.40 il ragazzo non era ancora arrivato.
23.00 e di Justin non vi era ancora nessuna traccia. Così la piccola Tomlinspn con il cuore in mano tornò a casa pensando che il ragazzo si fosse lasciato andare ad una serata di passione con Jenny. Quello che Lottie non poteva nemmeno immaginare era che la prossima volta che avrebbe rivisto Justin Moore sarebbe stato cinque mesi dopo, in una chiesa adornata da crisantemi ....
*FINE FLSHBACK*
EMILY'S POV
"ho una semplice domanda per te, Emily: Cosa intendevi dirmi l'altra sera dicendo che qualcosa non torna sugli omicidi di questa città, insomma, Cosa sai Em? Cosa hai scoperto?"
"Liam giurami che manterrai il segreto! Potrebbe essere tutto fumo, ma in ogni caso se fosse vero sarebbe molto grave quindi bisogna andarci piano."
"sai che mantengo la bocca chiusa, ora muoviti, ho aspettato già troppo"
" va bene." Sorspiro "insomma l'altra sera quando te ne sei andato sono rimasta a lavorare sul compito che il Signor Smith ci ha assegnato l'altro giorno. Ero seduta sul letto, proprio dove stai tu ora, gambe incrociate e fogli di carta con penne ed evidenziatori sparsi su tutto il materasso."
"mmh vai avanti!"
"Avevo il pc aperto con tutti gli articoli sugli omicidi quando improvvisamente mi imbatto su un sito che aveva allegato una cartina di Grimsby Dove c'era segnato con un cerchiò rosso la zona in cui Grace Evans è morta." Liam volta gli occhi al cielo e sbadiglia.
"cazzo fai dei racconti così pallosi! Arriva al punto!"
"con calma Liam, ci stò arrivando.... Piano, per creare suspance" dico accentuando l'ultima parola così da farlo ridere.
"comunque decido di stampare la cartina così da poter segnare anche gli altri omicidi in modo da dare una collocazione geografica e pratica al nostro lavoro in modo che il Signor Smith ci avrebbe alzato il voto. Lo so sono un genio, i ringraziamenti e gli autografi dopo!"
"Cogliona"
"Comunque, comincio a segnare tutti i luoghi in cui i cadaveri sono stati trovati....dalla foresta a King Street, e mano a mano che continuavo si delimitava sempre di più un... tipo disegno.... Aspetta ti facio vedere" Liam rimane in silenzio mentre mi alzo dal letto e mi avvicino alla scrivania per aprire un cassetto ed estrarre un foglio.
"vedi... è una stella...una perfetta stella di David. La stella di Israle, chiamala come vuoi ma non puoi negare!"
"ma non posso nemmeno confermale. Ma con ciò?"
"non trovi che sia strano? È tutto così preciso, quasi inquietante..."
"ti prego dimmi che non è questa la tua scoperta"
"Che palle aspetta!" continuo appoggiando il foglio sul letto " Ho notato poi che TUTTE le vittime sono state private di un tratto della propria pelle. E se questo non è abbastanza per convincerti, la maggior parte di loro presenta una frattura al cranio. Liam tu non capisci! Sono stati uccisi tutti in maniera simile e in determinati posti, Liam stiamo parlando di un serial Killer!"
"Em, rilassati ti prego. Capisci la gravità della tua accusa? Tu sei pazza, non è semplice stabilire una questione del genere! Sai che sei la mia migliore amica e che ti voglio bene ma non ci trovo nessun nesso.... Io.... Mi è così difficile crederti Emily!"
"ohh cazzo, speravo che almeno tu avresti capito Liam! Non sono pazza!" Automaticamente quasi, i miei occhi cominciano a lacrimare. Non sono pazza! Sono stanca di non essere presa seriamente, sono stanca di persone che costantemente dubitino di me. è vero, per quanto assurda questa teoria possa sembrare, in mente mia ha una logica. I pazzi non hanno logica giusto? GIUSTO? Non posso perdere la tesata, non puù essere. Mi sarei aspettata più comprensione da parte di Liam ed è per questo che è stato l'unico con cui ne ho parlato, ma evidentemente mi sbagliavo.
"Calmati Emily. Scusa, ma allora perché la polizia non ha allertato tutta la città? Questo succede in casi di assassini seriali e non mi sembra che loro lo abbiano fatto!"
"forse non se ne sono resi conto!"
"ti prego sai quanto tempo saranno stati su quei casi! Dai piccola rilassati". Un sospiro lascia le mie labbra. Forse ha ragione, sicuramente non posso essere stata l'unica persona a notare tutte queste peculiarità. Già, forse anche qualche commissario se ne sarà accorto e avrà cominciato ad indagare. Di sicuro non avrà scoperto niente quindi si trattano solo di coincidenze. Si, si! Sicuramente sarà andata a finire cosi. Mio fratello non è stato ucciso da un serial killer...no,non può essere così ed io non sono follo no, io non sto impazzendo.
"Non credo che tu sia pazza, solo so che per te è un brutto periodo. Voglio dire tuo fratello è morto da meno di sei mesi e deve essere davvero dura per te, ma io ci sono. Pronto per ascoltare anche le tue più grandi cazzate." Questa volta il timbro di voce di Liam è molto più dolce, quasi rassicuratorio.
"questa non è una cazzata Liam..."
-
Mi aggiusto furtivamente la sciarpa intorno al collo, oggi fa più freddo del solito. Si vede che l'inverno sta per arrivare. Justin adorava questo periodo dell'anno, io lo odio invece. Preferisco senza dubbio la primavera. Ho passato la notte insonne, dopo che Liam ieri sera se ne è andato da casa mi sono addormentata ma ben presto sono stata risvegliata dai miei incubi... o dovrei dire IL mio incubo. Ormai è sempre lo stesso, ma la cosa strana che ogni volta è più spaventoso. Ogni volta si aggiunge un nuovo elemento, ma poi, la mattina è come se non mi ricordassi più niente. Nel senso che in mente mia ho, bene o male la visione dell'intero incubo, ma i particolari, beh loro non ci sono più. Le facce dei miei assalitori, il luogo dove mi trovo, la mattina non mi ricordo più niente.
Ormai le occhiaia mi arrivano fin sotto i piedi e sono stanca di andare a scuola. Ma purtroppo devo farlo. Con molta poca voglia varco il portone che immette immediatamente nei corridoi scolastici già affollati.
Zucche incise, ragnatele, scheletri pendenti e qualche pipistrello adornano l'intera scuola. Siamo quasi ad Halloween e qui, come in tutta l'Inghilterra è una festa particolarmente sentita. Mi dirigo verso il mio armadietto quando vedo Kate correre verso di me.
"Tu non puoi capire!"
""già...se non mi spieghi non posso capire" rispondo ovvia alla mia amica che sembrava su di giri.
"Me lo ha chiesto! Sii cazzo!"
"eh? Ma di che parli? Halloween ti da dato alla testa?"
"Niall Horan mi ha chiesto di andare alla festa con lui!"
"aspetta! Niall Horan...Quel Niall Horan?" chiedo alzando un sopracciglio " ma poi di che festa parli?"
"si esatto quel Niall Horan, non sei felice per me?"
"ma in realtà non aveva nemmeno idea del fatto che tu gli avessi mai rivolto parola dato che l'unica persona con cui parla è Louis Tomlinson"
"si, beh c'è sempre un prima volta nella vita. Ieri a lezione abbiamo parlato un po' e oggi mi ha invitato. Dice che mi trova carina, ah si, e anche simpatica!"
"mmm banale" sussurro quasi, ma evidentemente Katie se ne accorge.
"su Em non essere invidiosa troveromo qualcuno anche per te."
"non è questo, non ci voglio nemmeno andare ad un'altra stupida festa!"
"cazzo non è una stupida festa, è la festa. Lottie Tomlinson la organizza a casa sua!" Non posso fare a meno che roteare gli occhi infastidita.
"noi odiamo Lottie ti ricordo"
"si ma è popolare" mentre io e Kate parliamo, neanche a farlo apposta Lottie e Louis passano per i corridoi. La prima volta che li vedo assieme a scuola da quando sono arrivati a Grimsby. Il ragazzo ha in mano dei numerosi fogli e segue la sorella come un cagnolino. 'Luois questo lo appendi qui.' 'luois questo invece lì' 'l'altro starebbe bene là su' comanda Lottie mano a mano che perlustrano tutti i corridoi mentre il brunetto si limita ad annuire flebilmente. Con un aria sottomessa. Provo quasi pena per quel ragazzo. Forse non è la persona orribile che ho sempre pensato fosse. Forse, ma quasi sicuramente la cattiva è la sorella Cristo quanto la odio! E forse, ma solo forse Louis ha semplicemente più bisogno di aiuto, di qualcuno con cui poter parlare e semmai Niall non gli basta più.
Forse ha ragione Kate. Potrei cominciare a parlargli e semmai mi inviterebbe anche alla festa. Potremmo essere amici.
Onostamente alcune volte mi faccio paura da sola, giungo a conclusioni troppo affrettate in un lasso di tempo minimo, ma hey... in mente mia hanno una logica.
Comunque si, forse la mia amica ha ragione, devo iniziare a vivere. Niente più solo libri. Perché Kate trova sempre qualcuno e io no? Cos' ha lei che io non ho? È vero, forse, la invidio in segreto per questa sua capacità di relazionarsi, ma io ho una cosa che lei non ha: la tenacia.
Andrò alla festa con Louis Tomlinson.
-
Casa Styles. 17:49 pm.
Harry si schiarisce la voce mente è ancora in piedi di fronte allo specchio di camera. È l'ennesima prova che fa quel giorno e ogni volta che ripete quella semplice frase scritta sul bigliettino suda sempre di pù. È teso, nervoso. Si è dovuto lavare e cambiare già tre volte a causa dell'eccessiva sudorazione. È ridicolo non è vero? Non è mai stato tanto agitato, mai con nessuno. Solo lei gli fa questo effetto. Sarà che non parla con molto persone ma Emily per lui è da sempre stata la ragazza dei suoi sogni. Ormai non se ne importa che è la migliore amica della sorella, deve provarci. Ormai ha deciso.
Si schiarisce la voce pronto a leggere un'altra volta
'Ciao Em! Mm... t- ti va, d- di venire alla f- festa c-oon me?"
Cazzo no, non va bene! È troppo infantile, neanche un bambino delle elementari avrebbe composto una frase del genere, gli serve qualcosa di più 'cool' ma in questo lui non è bravo. Poi non riesce a parlare bene anche solo pensandola. Ma dopo tutto perché Emily Moore sarebbe mai voluta andare con lui ad uno stupido appuntamento. lui ero solo Harry Styles, il ragazzo che a mensa si sedeva da solo, il fratello di Kate. Da sempre la gente non riesce a spiegarsi come un ragazzo così carino come lui sia così timido ed insicuro, lui lo sa, è a conoscenza del suo problema ma come fare? Spera solo che questo non influenzi in giudizio che Emily ha di lui.
Con gli occhi lucidi guarda nuovamente il suo riflesso nello specchio. Un sospiro lascia le sua labbra.
'lascia stare Em, so che non lo faresti.'
Per l'ennesima volta il suo demone interiore ha vinto ancora...

INSIGHT  //H.SDove le storie prendono vita. Scoprilo ora