Prologo

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Non ero mai stata supertiziosa. Ridevo se mi raccomandavano di stare lontana dai gatti neri, avevo rotto numerosi specchi, odiavo le cartomanti e i tarocchi.

Non credevo nel destino. Se una cosa succedeva, accadeva e basta senza un come, un quando o un perché. Nulla era già stato scritto, il futuro dipendeva da noi stessi.

L'unica fede che professavo era quella della logica matematica o fisica. Il mio motto era "se non vedi non credi" e lo mettevo correttamente in pratica, sempre. Ero, quindi, una persona molto razionale, non lasciavo che stupide emozioni come la paura prendessero facilmente il sopravvento in me stessa.

Ma in quel momenento tutte le mie sicurezze caddero in un solo colpo. Era, forse, la prima vera volta in cui ero nel panico. I rumori che prima sentivo deboli, si facevano sempre più intensi tanto da percepire le assi di legno di cui era fatto il pavimento, scricchiolare. Ogni volta che accadeva il mio cuore perdeva un battito per paura di essere scoperta.

'Andrà tutto bene, vero?' dissi al brunetto accanto a me. Mi strinse tra le sue braccia con fare prottettivo come solo lui sapeva fare, ma il suo silenzio mi distruggeva. Avevo bisogno di sentirmi dire che saremmo sopravvissuti, che avremmo lasciato questa maledettissima capanna guardando in faccia la morte uscendone però immuni. Avevo bisogno di certezze, delle sue confortanti parole nei momenti difficili. Avrei voluto anche che mi mentisse, ero consapevole di non voler accettare la realtà dei fatti.

'shh non farti sentire' rispose freddamente Liam. Aveva ragione, come potevo biasimarlo. Se fossimo rimasti in silenzio era più probabile che lui non ci avrebbe notati facilmente e quindi forse ce l'avremmo fatta.

Ma chi volevo prendere in giro. Si intuiva quale sarebbe stato il nostro destino.

Speravo che il tempo si fermasse proprio ora, proprio in quel momento così da permettermi di fuggire da tutto quell'orrore, ma era impossibile. Non mi riconoscevo più, ero terrorizzata da me stessa. Dei miei pensieri. Non riuscivo a non pensare al peggio, ma come si faceva ad essere ottimisti in un momento del genere. Lacrime scorrevano lungo le mie guancie senza che io me ne accorgessi.

'Em andrà tutto bene, te lo prometto' sussurrò dolcemente al mio orecchio Liam prima che potessi capire cosa stava accadendo.

Un anta dell'armadio aperta, un sospiro tirato, il rumore dei passi che si intensificava sempre di più, lacrime amare che cadevano sempre più veloci.

E in quel momento vidi la morte. Ed aveva, finalmente un volto.

Angolo autrice:

eccoci qui, come avevo detto al prologo per INSIGHT. Vi assicuro che più adrete aventi nel leggere e più la storia diventerà intrigante quindi non mollate hahaha comunque non vi dimenticate di farmi sapere cosa ne pensate con voti e commenti. Vi adoro, un bacione a tutte xxxx

INSIGHT  //H.SDove le storie prendono vita. Scoprilo ora