prologo:

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La sveglia è già al secondo squillo, controvoglia mi alzo, sono le 06:15.sono pronta per un altro giorno d’inferno e guardando fuori lo è veramente: acqua,tuoni,vento e lampi. Mezz’ora dopo cerco disperatamente di farmi spazio tra studenti inzuppati e assonati come me, finalmente scorgo un posto libero e gli butto sopra lo zaino. E’ mio! Mi siedo e accendo  il mio       i-pod chiudo gli occhi, già stanchi e aspetto che l’autobus mi porti a scuola. Un leggero scossone mi costringe a riaprire gli occhi, l’autista annuncia che possiamo scendere e mi avvio con gli altri verso la mia morte: interrogazione di biologia e ieri sera Sofia, continuava a fare i capricci distraendomi dallo studio, spero che le ragazze mi aiutino. Sono disperata!Entro a scuola tutta intera anche se interamente bagnata, mi chiudo alle spalle il cielo sguainante e mi dirigo in quella che è la mia classe, che al momento è deserta. Adesso non mi resta che aspettare. Mi guardo intorno, ventinove banchi  vuoti, penso alle mie compagne che in questo momento stanno ancora accoccolate tra le coperte calde del letto o rifocillandosi lentamente facendo colazione, colazione che ovviamente io, invece non faccio più. A meno che non mi alzi alle cinque e tra il mio letto e lo yougurt con i  biscotti, sceglierò sempre e comunque il mio adorato letto!La campana  strilla che è appena iniziato un altro giorno e dopo qualche minuto i banchi che prima erano  desolati, adesso sono riempiti da borsellini, cellulari e caschi, in una frazione di secondi  l’atmosfera cambia, tutto prende vita. Anche i corridoi sembrano diversi prima bui e silenziosi, adesso luminosi, rumorosi e brulicano di studenti.

Lasciati colpireDove le storie prendono vita. Scoprilo ora