3. Un assasino inaspettato (parte 3)

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Il giorno dopo a lavoro Den mi fece ascoltare la conversazione tra il signor Lee e la vittima...dall'altra parte del telefono non c'era il signor Lee, ma una donna! Quella voce mi pareva di averla già sentita, ma non ricordavo dove... e improvvisamente la vittima disse "...ok Jess, allora ci vediamo tra poco a casa mia" e così terminò la conversazione. Jess... Jess, questo nome non mi era nuovo, lo avevo sentito già da qualche parte... ma dove? Poi mi balenó in mente che una cameriera del club del signor Lee aveva questo nome "Den so forse chi è... vieni con me!" dissi a Den. Uscimmo dalla centrale e ci dirigemmo al club. Entrammo nel locale e iniziammo a cercare Jess; una volta trovata "Jess... siamo della polizia..." la ragazza,appena sentì che ero della polizia, scappò via, non facendomi terminare la frase. Io e Den iniziammo ad inseguirla fino a circondarla al di fuori del club. Una volta presa, lei disse velocemente e con affanno, a causa della corsa, "Vi giuro non sono stata io... appena ho visto il corpo sono scappata via... credetemi...". "Jess, dobbiamo farti alcune domande sulla vittima" disse Den "Ora per favore torniamo dentro, ci sediamo e parliamo con calma" continuai io. Tornammo dentro, ci sedemmo ad un tavolo ed iniziammo a fare domande a Jess. "Sappiamo della telefonata con la vittima... Jess" disse Den "Si, mi aveva invitata a casa sua per bere un bicchiere di vino insieme..." prese fiato e poi continuò "La chiamai dopo poco per dirle che facevo qualche minuto di ritardo e mentre stavamo parlando improvvisamente sentii bussare alla porta, Josephine andò ad aprire e disse a quella persona di entrare poi dopo un po' quando stava per salutarmi e riattaccare sentii una voce maschile che le urlava contro i due iniziarono a litigare e poi sentii gli spari" disse scoppiando in lacrime "Mi precipitai li più veloce che potevo e una volta fuori la porta di casa sua vidi che era socchiusa...entrai ed andai al piano di sopra, dove avevamo appuntamento; mi avvicinai al tavolino e vidi il corpo senza vita di Josephine" continuò piangendo "Poi corsi via e tornai da mio fratello" disse asciugandosi le lacrime. "Perché non ha chiamato subito la polizia?" chiese Den "Ero sconvolta e l'unica cosa che mi era balzata in mente era quella di andare da mio fratello" rispose la ragazza. Dal l'espressione di Den capii che non le credeva, "Ricordi a che ora sei arrivata a casa di Josephine?" chiesi "No purtroppo... però ricordo l'ora in in cui sono salita in auto per andare via... erano le 12:45 avevo chiamato mio fratello per dirgli che stavo arrivando" disse Jess. Io e Den ci guardammo e poi "Hai notato qualcosa di strano" chiesi "No..." disse...poi ci ripensó e disse "Si, vidi qualcuno che andava via con un auto", "Ricordi il colore della vettura?" chiese Den "Era buio ma se non erro era di color nero" rispose. "Un'ultima cosa... mi servono il numero e il nome di tuo fratello" dissi "Va bene agente... mio fratello si chiama John..." disse Jess "John Bailey è tuo fratello!" esclamò Den interrompendo la ragazza "Si... lo conoscete?" chiese Jess un po' confusa "Jess... sapevi che Josephine faceva parte di una delle più importanti agenzie investigative di L.A.?" domandai "No" rispose la ragazza sorpresa "Bene... Josephine qualche giorno prima che venisse a lavorare qui ebbe un nuovo incarico, doveva indagare su un certo John Bailey" dissi "Perché doveva indagare su mio fratello?" chiese curiosa Jess, "Questo non lo sappiamo..." risposi. Improvvisamente mi squillò il cellulare, risposi ed era Ella, "Dimmi Ella, ci sono novità?" chiesi "Si Cloe... sono riuscita a risalire al proprietario del capello trovato sotto il tavolo!" esclamò Ella "Ed appartiene ad una certa Jess Bailey" aggiunse "Ti cerco altre informazioni su questa ragazza e poi tu faccio sapere" continuò Ella "Non serve Ella, è la sorella di John Bailey ed è qui con me e Den" dissi "Wow Cloe come avete fatto" chiese Ella "Ti spiego tutto dopo, ora mi serve un favore... ho bisogno dei filmati di sicurezza di tutte le telecamere della zona in cui si trova l'abitazione della vittima" dissi e riagganciai il telefono. Andai da Den ringraziai Jess per l'aiuto e tornammo in centrale; una volta li Ella mi consegnò quello che avevo chiesto. Io e Den iniziammo a visionarli tutti e facemmo una lista di tutte le auto il cui colore e forma si avvicinava alla descrizione di Jess. Dopo diverse ore passate a guardare e riguardare i filmati natai uno strano dettaglio. Corsi da Ella e le chiesi di farmi vedere i filmati di sicurezza del viale in cui abitava Josephine, coincideva. Nei primi filmati vidi una Chrysler 300C, una macchina abbastanza vecchia aggirarsi nei pressi delle casa di Josephine, quando guardai anche gli altri filmati ero sicura del colpevole. Chiami Den e gli chiesi di convocare il signor Wood; non appena arrivò la raggiunsi nella sala interrogatoria "Come mai mi avete chiamato?" chiese Wood, "Volevo farle alcune domande, su Josephine" dissi "Mi chieda pure" disse Wood "Lei possiede una Chrysler 300C nera, vero?" domandai "Si il mio gioiellino... ma questo cosa c'entra con Josephine?" chiese "Così signor Wood, curiosità... mi chiedevo un'altra cosa, quando aveva intenzione di dirci che la sera in cui è morta Josephine lei era a casa della vittima?" dissi "Cosa?" disse il signor Wood confuso "Non faccia il finto tonto, le telecamere hanno ripreso il suo gioiellino che si fermava davanti casa di Josephine la sera in cui è morta" dissi mostrandogli le immagini dell'auto. L'espressione sul volto dell'uomo cambiò...sembrava che gli fosse caduto il mondo addosso "Ho mandato una pattuglia a perquisire la sua abitazione e da un momento all'altro dovrebbero telefonarmi per dirmi che hanno trovato la pistola che ha ucciso la povera Josephine" aggiunsi, aspettai qualche secondo e "Va bene lo ammetto ho ucciso io Josephine, ma io non volevo, lei mi ha costretto... quella sera sono andato a casa sua e le ho chiesto nuovamente di tornare, ma lei si ostinava a dire di voler rimanere a lavorare in quello stupido club, abbiamo iniziato una discussione e poi ho sparato... ma io non volevo..." disse il signor Wood con il volto tra le mani. Arrivarono due agenti e lo portarono via. Finalmente il caso era risolto!

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