Capitolo 6

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Nel momento in cui le sue labbra incontrarono quelle di Elsa, Jack sentì una sensazione strana, come di calore, sul petto, e una piccola pulsazione. Ciò lo fece sussultare, perché era da tanto, troppo tempo, che non accadeva, e quasi si era scordato cosa si provasse.

"Che succede?" Chiese Elsa preoccupata nel vedere lo stupore sul volto del ragazzo.

Ancora sconvolto, Jack prese tra le mani il capo di Elsa e lo portò delicatamente al suo petto. Elsa dapprima era confusa, perché sembrò non sentire niente, ma poi, facendo attenzione, percepì un battito debole, quasi impercettibile, pulsare sul suo petto. "È il tuo cuore!" Affermò. Jack aveva un'aria spaventata e confusa, ma lei lo rassicurò: "Ha ripreso a battere. Era da molto che non lo faceva?"

"Non lo ha mai fatto!" Sbottò Jack ancora incredulo "Non credevo nemmeno di possederne uno!" Elsa gli sorrise: "Tutti hanno un cuore. Anche tu. Solo che era congelato."

Jack sembrava perplesso, spaesato, non sembrava molto entusiasta: "Non so se esserne felice...Mi renderà più vulnerabile." I suoi occhi erano fissi su Elsa "Ma anche più umano." aggiunse lei. "Non sarò mai umano, Elsa."Jack distolse lo sguardo: "Non sono nato per esserlo. Forse, in una vita precedente, chi lo sa...Ma io sono immune al tempo. Il mio cuore non può battere, non deve. Che io lo accetti o no tu invecchierai, e un giorno, il più lontano possibile spero, purtoppo morirai. Non puoi amare me, sarebbe ingiusto. Io ti amo, Elsa, lo farò sempre. Ma ti prego...Ti supplico...Non lasciare che ciò che provo sia rilevante per te. Lascia che il mio cuore rimanga congelato." Jack soffriva a ogni parola che diceva, e andava contro quello che veramente desiderata. Ma più ragionava più si rendeva conto che era la verità. Elsa sembrava confusa e ferita, non riusciva a controbattere. Doveva ammettere che aveva ragione, ma non ci riusciva. Il suo cuore, quello da umana, quello irrazionale, che batte senza una condizione, e che smetterà solo un giorno lontano, le diceva tutt'altro. Voleva avere la meglio. Aprì la bocca per dire qualcosa, ma le parole le si spensero in bocca. Con grande terrore cominciò a vedere la figura di Jack sfocarsi, sbiadirsi, fino a scomparire tutto d'un tratto. "Jack! Jack, no, non lasciarmi!"

"Bene, bene, bene! Chi abbiamo qui?" Elsa si voltò di scatto in preda allo stupore, asciugandosi le lacrime che cominciavano a rigarle il viso. Una figura oscura e opaca, come una macchia, dall'aspetto terrificante, si materializzò davanti ai suoi occhi.

"Chi sei tu? Dov'è Jack?!" Elsa sapeva che quella oscura presenza era al corrente di tutto e aveva a che fare con la scomparsa di Jack.

"Non preoccuparti per Jack. È al sicuro." Disse la figura nera che si avvicinava sempre di più. "Dimmi dov'è! Se gli hai fatto del male, giuro, non la passerai liscia!" Elsa era furiosa.

"Ho detto che non devi preoccuparti per il tuo amichetto buono a nulla. Che gran seccatura voi mocciosi e i vostri sentimenti." Disse la figura con aria annoiata. Elsa, irritata, mandò un potente attacco ghiacciato nella direzione della figura, che la parò senza scomporsi. Era totalmente illesa. "Oh, guarda un po' che abbiamo qui! Un notevole potere di ghiaccio...Proprio come Jack. Ricordo che anche lui ha cominciato così." La figura sorrise in maniera sinistra.

"Che cosa vuoi da noi?!" Elsa cominciò a spaventarsi data l'immunità della creatura davanti al suo potere.

"Sapevo che Jack aveva una corrispondente gemella nel mondo degli umani. Ma non così potente! Come ti chiami, figliuola?" Continuò imperterrita la creatura.

"È irrilevante! Lei è nella mia proprietà, e sa anche dov'è Jack, perciò me lo dica, oppure..."

"Oppure? Cosa fai, mi congeli?" La figura rise di sano gusto "Oh no. Io non voglio essere tuo nemico. Assolutamente. Un potere così forte e così meraviglioso, sarebbe fenomenale unito alle tenebre, non credi? Unisciti all'Oscurità. Sarai incredibilmente potente, invincibile, immortale." I piccoli occhi malvagi della figura brillavano come due piccole braci.

"Non mi interessa il potere, né l'invincibilità... né l'immortalità." Elsa faticò a dire quest'ultima cosa. Sapeva che diventando immortale avrebbe potuto vivere per sempre con Jack. Ma le condizioni richieste non glielo avrebbero di certo permesso. "Se pensa che potrei mai unire il mio potere al suo si sbaglia di grosso. Via da qui, adesso!"

"Sapevo che avresti risposto così, non c'erano dubbi, mia cara. Sei proprio uguale al tuo Jack. Mettiamola così: se accetti non gli verrà fatto alcun male. Altrimenti, beh..." La creatura lasciò a metà la frase.

"Perché non chiede a lui, allora? Jack è più potente di me, io non le servirei proprio a niente."

"Proprio per questo motivo, mia cara. Jack è troppo potente. Sa già come usare il suo potere, e se si ribellasse sarebbe la fine. Invece tu, sei una pietra da levigare. Posso insegnarti come usare il tuo potere nei modi più svariati. Saremmo un duo fenomenale!" La creatura si faceva sempre più convincente.

"Mai! Mi lasci in pace, torni da dove è venuto." Elsa si tappò le orecchie per non sentire le continue assurde proposte di quell'essere.

"Davvero vuoi rifiutare questa offerta? Bene. Te ne pentirai." L'espressione entusiasta del mostro era mutata, ed era diventata dura e severa. "Dovevo aspettarmelo. Voi umani siete così stupidi." Mormorò amaramente. Con un rapido gesto della mano, lanciò una palla di fumo nero in una direzione non ben definita, ma Elsa capì subito dov'era diretta. Intravide dalla finestra il fiordo ormai lontano oscurarsi come avvolto da nubi oscure, la neve sciogliersi in fretta, sostituita da fiamme. Il regno di Arendelle si stava piano piano distruggendo davanti agli occhi di Elsa, che, immobilizzata dal terrore, non potè difendersi dall'attacco inaspettato del mostro, che la rese debole e priva di forze. Era per terra, immobile, e qualsiasi gesto della creatura avrebbe potuto ucciderla da un momento all'altro. In preda alla paura, provò a chiamare il nome di Jack, più volte, fino a quando esso non si ridusse a un mormorio impercettibile che le usciva dalla bocca. Era troppo debole persino per lasciare che le lacrime scendessero. La creatura rideva sguaiatamente "Non ci sarà nessun Jack a salvarti, questa volta!" Elsa provò ad alzarsi per aggredire la creatura, ma non appena si mosse, il mostro le lanciò un secondo attacco che si portò via anche l'ultimo briciolo di forza rimastole. Cadde a terra senza forze, come un corpo privo di vita. Ma continuava a cercare di non mollare. Il mostro puntò il braccio nella sua direzione, liberando un terzo attacco. Elsa continuava a resistere:"...Chi...sei...tu?" Riuscì a mormorare quelle uniche parole, mentre le forze la abbandonavano.

"Tutti mi conoscono come Pitch. E sarò il tuo incubo. Fa buon viaggio." Pitch liberò un ultimo, potente attacco.

L'ultima cosa che Elsa sentì fu la risata impertinente della creatura, che adesso aveva persino un nome. Poi il buio le annebbiò la mente, e perse i sensi.

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