Capitolo 3

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Dopo un lungo silenzio imbarazzante in cui io e Irene aspettiamo aggiunga altro Paride, visibilmente imbarazzato, decide di essere più chiaro aggiungendo alla sua fantastica presentazione stile primo giorno di scuola altri dettagli.
Alleluja.
-Devo portare Irene con me dall'oracolo- dice lui - Ma anche no- dico io, - ascolta, mi stai simpatico occhi verdi, ma le voci sull'oracolo di Delfi non sono esattamente rassicuranti, e quindi penso proprio che te ne tornerai ad Agartha da solo. -
Non ho intenzione di esporre mia sorella a questo rischio, figuriamoci per uno sconosciuto.

Che ti ha salvato la vita

Dettagli

Ripetilo da morta

Sta scrivendo...

Alla mia affermazione Paride non sembra molto colpito e quindi le opzioni sono due:non l' ha capito perché è stupido oppure ha capito quello che ho detto e non mi vuole ascoltare perché è stupido.

Che bello il genere maschile.

-Lea, per quanto io non ti voglia uccidere, non posso lasciare questa città senza portarvi con me.
Vive o morte che siate-

A questo tizio piacciono un po' troppo le pause ad effetto, ma se vuole giocare.. Beh ha trovato pane per i suoi denti, il mio lato razionale è cosciente che se è Agartha a mandarlo sarebbe come cercare di combattere la merea, ma l'altro lato, quello che non riesce ad accettare un'altro vuoto nel cuore, mi sta urlando di non andare in quella che, con ogni probabilità è una trappola.

Agartha la Città Delle StelleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora