In tutta la mia vita non mi ero mai spinta fuori dalla città principale, sia per mancanza di soldi, sia per il problema della sorveglianza.
A tutte le entrate e le uscite dei passaggi per Agartha c'erano dei posti di blocco presidiati 24h su 24h da guardie armate fino ai denti ed addestrare a uccidere chiunque avesse anche solo un goccio di sangue non umano.
Io e Irene non abbiamo mai conosciuto nostro padre, e la mamma era morta troppo presto per raccontarci di lui; così, da diciassette anni vivo divisa tra la voglia di scappare dal buco che è il nostro paese una volta racimolati abbastanza soldi, e il terrore di essere uccisa a sangue freddo per colpa di qualche eredità non gradita.
Così, quando Paride invece di andare dritto verso la postazione, gira verso un vicolo secondario lascio andare un sospiro liberatorio, ma, ovviamente, il bastardo lo nota.
-C'è qualcosa che nascondi? - Mi chiede, con gli occhi verdi che spendono e un ghigno divertito sulle labbra, io alzo gli occhi al cielo e lui mi supera ridacchiando.
Sento il calore rassicurante di mia sorella poco prima che posi la sua mano morbida sulla mia, piena di calli, mi sorride comprensiva e poi continua a camminare con passo leggero ma svelto dietro a Paride.
Mi accorgo di essere indietro quando mia sorella si gira e mi lancia un'occhiata significativa da sopra la spalla.
Tento un sorriso per non farla preoccupare che però non sortisce l'effetto desiderato perché quello che ricevo in cambio è uno sguardo poco convinto.
Mentre mi avvio con passo svelto lancio un'occhiata alle mie spalle e mormorò -Vorrei saperlo anche io.. - a voce talmente bassa che forse neanche i ratti ai lati della stradina mi hanno sentito.
Paride continua a camminare senza dare spiegazioni di alcun genere e la cosa sta iniziando a darmi proprio sui nervi, quindi lo prendo per un braccio e lo giro bruscamente verso di me.
-Dimmi immediatamente dove ci stai portando o giuro su Mala che ti ammazzo seduta stante, non mi importa niente se poi ne dovrò ammazzare altri venti- Lui mi guarda per un po' e pioi dice
-se solo avessi aspettato altri cinque secondi ti avrei detto che siamo arrivati-Effettivamente alle sue spalle intravedo una figura snella incappucciati che prima non avevo visto a causa del buio, quindi sbuffo e lo lascio andare.
Alla fine scopro che la figura incappucciati è un Mor, un essere simile a un burattino, controllato a distanza da quelli che io chiamo "il Burattinaio" : è il signore del crimine di Helike e ha contatti con la nobiltà corrotta di molte città-capitali, tempo fa aveva al suo servizio esseri umani, ma si dice che, dopo una tentata rivolta lui li abbia riportati alla cieca ubbidienza privandoli di ciò che ci rende umani: essere consapevoli di sé stessi.
Non mi sono mai andati particolarmente a genio e ancor di più ora che questo mi sta fissando coi suoi occhi color acquamarina.
-Lei sarà la nostra guida per Agartha - dice Paride, in circostanze normali avrei ribattuto ma non so se per il tono o lo sguardo, per una volta le parole mi muoiono in gola.
Ma CIAO PULCINI BELLI
Non scrivo da un botto, ma è perché mi sto leggendo, credo per la quinta volta in una settimana, un libro bellissimo di Sarah j. Maas.
Che dire
Lo amo.Vorrei essere brava come lei, lo vorrei veramente tanto.
Ma PER ORA bazzico nei bassifondi di wattpad, aspettando il momento propizio per balzare fuori e occupare tutte le vetrine delle librerie.
Scherzo, sto solo cercando di arrivare a 600 parole.
Indovinate?
C'è l'ho fattaaaaa
Yuppy
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Agartha la Città Delle Stelle
FantasíaLea e Irene vivono insieme nella città leggendaria di Helike. Per riuscire a sostenere le spese Lea combatte in una delle tante arene illegali della città. Un giorno un sicario cambierà le sorti delle loro vite trascinandole in un viaggio verso Ag...