Io non so se questo servirà a qualcosa, ho il cuore a mille; non solo per l' alcool ma anche perché non vedevo l'ora di rivedere Demetra. Mi mancano i suoi baci, i suoi sguardi e tutte le attenzioni che lei mi dava. Sono stato uno stupido a averla lasciata. Quanto mi piacerebbe ritornare a quel 9 di maggio... Il giorno in cui l'ho lasciata, per mettere apposto le cose, e al posto di chiuderla qua; dirle che l'amavo più di ogni altra cosa.
Quel giorno parlammo a telefono, avevo paura di affrontarla, ero troppo intimorito dal fatto di poterla perdere, ma i casini erano troppi e io non avevo il tempo da dedicare a qualcuno. Piangeva, riuscivo a sentirlo. Io non potevo fare nulla, avevo deciso così e dovevo mettere me al primo posto per una volta.
Barcollando, scendo dalla moto che ho parcheggiato sotto casa sua; una bella villa con vista sul mare. Sento le onde che si scagliano contro gli scogli. Sta per piovere. Le mie gambe stanno per cedere ed ho il cuore in gola. Mi faccio forza ed urlo, affinché lei possa sentirmi, possa capire la mia disperazione
<DEM...DEMETRA>
<DEMETRA SVEGLIATI. SONO ADAM>
Non ottengo risposta, ma sono una persona determinata quindi riuscirò ad ottenere quello che voglio.
Inizia a piovere.
<DEM, RISPONDI..MI MANCHI CAZZO>
Le lacrime iniziano a scendere lungo il mio viso, come le gocce di puoggia. Ho le gote rosse, ed un senso di vomito pervade dentro di me.
Demetra è una persona troppo buona, la conosco benissimo; so che prima o poi si affaccerà al suo balcone.
<DEMETRA TI PREGO, RISPONDIMI, TI CHIEDO SCUSA IN GINOCCHIO, VOGLIO TE. SONG 'NU 'GUAPP. DEM->
Prima che finissi la frase sbocco a terra. Sto facendo un casino, mi sto umiliando, ma per lei questo ed altro.
Non me ne andrò. Possa arrivare una tempesta a portarmi via, ma rimarrò qui.
<DEME..STASERA HO CAPITO CHE SEI TU QUELLO CHE VOGLIO>
Non ottengo nessuna risposta, non è come mi aspettavo.
Sbocco ancora, ed ancora. Ho perso le speranze, si è fatto tardissimo e adesso credo che tornerò a casa
<Ah, solo adesso hai capito che sono io quello che vuoi>
È Demetra, mentre singhiozza mi dice fa segno di entrare
<Che cazzo ci fai qua, è tardissimo>
<Dove sono i tuoi?> chiedo.
<Non sono a casa, ti prendo un po' d'acqua>
I suoi non sono a casa, potrei proporre di farle qualcosa, il mio atteggiamento è giustificato visto che sono ubriaco. Ma non è il momento; sono abbastanza cosciente da capire quello che sto facendo. E per una volta, sto facendo quello che sento, la cosa giusta.
Ci sediamo insieme. Ha la faccia un po' sconvolta, si vede che si è appena svegliata. Ha pianto ha gli occhi lucidi e i capelli raccolti in una chignon.
<Dem scusami, non volevo romperti..>
<Ah e perché no?! Mi hai scombussolato. Lo fai apposta a presentarti nei momenti meno opportuni. E se ci tieni a saperlo, mi manchi anche tu ma non voglio avere nulla a che fare con te>
È seria. Tutto d'un tratto non credo di essere più ubriaco. Un sorriso sta per nascere sul mio viso.
<È meglio che vai. Io non posso perdere tempo con te. Sto ancora male, sei stata la storia più importante per me>
Non mi aveva mai detto queste parole, non mi ha mai rivelato i suoi sentimenti nei miei confronti
<Tu scherzi, cercherò in tutti i modi di averti>
<Adam vattene, voglio stare sola> sta per piangere
<No, posso dormire con te stasera>
Sbarra gli occhi alla mia richiesta
<Adam, vattene ho detto> mi dice alzandosi. Va ad aprire la porta.
Sull' uscio le dico "Deme io voglio sta con te. Anche se sono ubriaco, ti amo davvero. Non ho mai smesso di farlo; continuo a cercarti in mezzo alla gente. Continuo a sorridere se penso a te>
Sono fuori, accendo una sigaretta, malboro rosse. Due.. tre.. quattro, mi stanno consumando
<Adam...sali dai>
Sento dire. è Demetra, sapevo che mi avrebbe aperto.
L'abbraccio, è l'unica cosa che posso fare. La bacerei in questo momento ma voglio fare le cose con calma.
