Strategie

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Qualche giorno dopo
L'esercitazione consisteva in una "caccia" per la città di Liberna.
Myo aveva chiesto aiuto ai suoi compagni di corso che ovviamente non seppero dirle di no.
Le due squadre avrebbero avuto 2 ore di tempo per organizzare il piano di attacco, dovevano riuscire a localizzare la chiave avversaria e portarla "al sicuro" nel proprio quartier generale. Le chiavi ovviamente dovevano essere messe come minimo ad una distanza di 300 m dai quartier generali.
Quel giorno, puntualissima alle 5.00 della mattina Myo e la sua squadra si erano presentati nel luogo dell'incontro dove vennero consegnate a lei ed a Levi le due chiavi e vennero rivelati a ciascuno i quartier generali.
Le due ore successive furono impiegate nella generazione di un piano efficace.
Myo era un'abile stratega ma puntava sempre solo sull'attacco fu per questo che non formulò il piano d'azione da sola ma insieme ad Alexander e una volta completato lo comunicò.

Alle 8.00 di quella mattina Myo era da sola per la città, aveva lasciato il gruppo maggiore al punto x mentre le piccole squadre di perlustrazione erano in giro a cercare la chiave mentre lei stava pensando a quale potesse essere la strategia di Levi: dove avrebbe potuto nascosto quella chiave.
Mentre si interrogava su ciò inizio a sentire e vedere le prime segnalazioni di fumo: era stato concordato che messo fuori gioco un'avversario si sarebbe sparato un fumogeno rosso se fosse stata della squadra di Myo, giallo se fosse stata quella di Levi inoltre erano stati dati un fumogeno blu, uno bianco e uno verde da utilizzare come segnali.
Levi aveva invece un fumogeno rosa, uno nero e uno arancione.
Vide un paio di fumogeni gialli e un paio rossi, non tenne il conto e aveva dato ordine di non rincorrere i fumogeni.

Si era fermata a fissare l'ennesimo fumogeno rosso, segno che un altro membro della sua squadra era fuori gioco il fumo si disperse e l'attenzione di Myo venne attirata dal campanile della chiesa...quelle vetrate erano come nuove da quanto splendevano.
"Sembra quasi che sia passato qualcuno a pulirle" commentò per poi rendersi conto e correre in direzione del campanile.
Sgattaiolò all'interno senza farsi vedere e iniziò a cercare la chiave.
Le fu facile trovarla...e anche battere i soldati che la custodivano.
Uscì di fretta ma il passaggio le venne sbarrato da Levi, hanji e petra.
<< Dove vai così di fretta?? >>le chiese Hanji.
<< A vincere..>> presi il fumogeno bianco e quello blu e li sparai.
"devo solo resistere...tra poco arriveranno i miei compagni"

<< Pensi di essere così in gamba? >> chiese Petra
Myo sguainò le spade pronta all'offensiva ma
<Non ti sei ancora resa conto di aver perso?> la schernì Hanji nel momento in cui comparvero alle loro spalle decine di fumogeni rossi proprio sul punto x...Myo fece per sparare l'ultimo fumogeno ma venne attaccata dai tre.
<< Tre contro uno? Un po' sleale direi! >>disse mentre schivò il colpo combinato tuttavia le cadde il fumogeno.
Mise in un colpo solo a dormire Hanji e Petra ma Levi fù più veloce e Myo si ritrovò penzolante, a testa in giù a due metri da terra.
Proprio in quel momento tornarono una ventina di soldati della squadra di Levi.
<< Avete trovato la chiave? >> chiese Levi.

<Mi dispiace capitano ma...non abbiamo trovato nessuna chiave. Il punto x era vuoto e la città è stata perlustrata. Non abbiamo la loro chiave>

<Cosa?> Levi volse lo sguardo al soldato.

Giusto nel momento in cui erano tutti distratti Myo lanciò verso un vicolo la chiave dove aveva scorto la figura di Alexander che tutta via venne intercettato e inseguito.

<Dov'è la chiave?> chiese Levi quando si videro in lontananza due fumogeni gialli segno che l'imboscata ai due soldati che seguivano Alexander era riuscita e che da lì a qualche secondo avrebbero raggiunto la base.
<< Hai perso, Ackerman. >>
In quel momento tre segnali acustici determinavano la fine del gioco

Levi guardò gelido Myo << Dove hai nascosto la chiave? >> Myo si liberò tirando un calcio in faccia a quello che sarebbe dovuto essere il suo superiore facendogli perdere sangue dal naso. <Non te lo dirò se non mi batti. La tua squadra ha già perso, ora voglio far perdere anche te.> in quel momento, a gioco finito e con la vittoria di Myo e la sua squadra, arrivarono sadish, Erwin e i superstiti delle sue squadre inoltre hanji e petra ripresero conoscenza.
Myo non aveva mai visto così Levi, anche in quello sguardo freddo e impassibile riusciva a scorgere la rabbia.
<Sparisci dalla mia vista! Stupida ragazzina....>
Myo non riusciva a trattenere le lacrime e iniziò a urlargli su << LA MIA STRATEGIA E' STATA LA MIGLIORE E TU NON LO VUOI RICONOSCERE? COME FACCIO AD AFFIDARE LA MIA VITA AD UNA PERSONA COSì COME HO FATTO A FIDARMI NEL SEGUIRE UNA PERSONA CHE NEMMENO MI DA LA POSSIBILITA' DI ESSERGLI D'AIUTO!! >> fece appena in tempo ad accorgersi del pugno che Levi le stava per dare per schivarlo.
< Sei un arrogante presuntuoso! Non sei stato in grado di vincere questa esercitazione come è possibile che tu sappia essere un buon capitano!> questa volta fu Levi a bloccare un pugno. << Ho tutte le caratteristiche necessarie per prendere il tuo posto!!>>e assestò un pugno a levi. << Ho gestito io questa esercitazione, sono forte il necessario per essere tua pari eppure >> cercò di assestare un altro pugno a Levi che una volta intercettato la sbattè violentemente a terra, immobilizzando il suo braccio.

<Mia pari? Essere capitano? Tu non vali nulla! Sei una ragazzina che pretende di saper giocare alla guerra.> Levi strappò dal collo di Myo la chiave del suo gruppo <Che codarda! La chiave l'hai tenuta te...perché? Anzi la risposta la so da solo. Era il posto più sicuro vero? Hai pensato di essere la più forte, hai usato i tuoi compagni nel punto x come esca. Sicuramente avrai dato false informazioni su dove era la chiave ai tuoi compagni tranne forse a chi ti ha aiutato nel piano Non è vero? Sei soltanto una debole e codarda... ti sei tenuta la chiave atteggiandoti come la più forte come se fosse il luogo più sicuro dove metterla. Oppure... >
Non aveva ancora lasciato Myo e continuava a torcerle il braccio che sembrava stesse per spezzarsi ma Myo non aveva ancora detto una parola di lamento.

<L'hai tenuta per fare l'eroina?>
Myo sussulto leggermente.
<Già...oltre che alla più forte ti consideri anche una tragica eroina? Mi disgusti usare questo pretesto per avere una scusa se fossi morta vero? Anche se avessimo capito che la chiave l'avessi te ti sarebbe andato bene?>

<Meglio essere inseguita che mettere a rischio i miei...>

<STA ZITTA! "Meglio essere inseguita che mettere a rischio i miei compagni"? È per questo che non sei alla mia altezza che non potrai mai essermi utile. Quando vado in battaglia i miei uomini mi affidano la loro vita....io a una persona che cerca qualsiasi pretesto per morire non affiderei nulla!
È vero, la tua strategia a funzionato perché il tuo piano A ha funionato.
Il tuo piano B cos'era quella di imolarti per salvare i tuoi compagni?
Non voglio nemmeno nessuno così nella mia squadra, li fuori se non tieni alla tua vita sei morto ma...forse è quello che vuoi. > Levi punto la spada al collo di Myo <Non seguo nessuno che sia così debole...>
<Io non sono debole> riuscì a liberarsi una mano e ad allontanare la lama dal suo collo tagliandosi il palmo, stringendo ancora di più la lancio lontano ma Levi blocco a terra la sua mano sotto la morsa del piede.
Myo cercò di liberarsi.
<Sei debole.... ed è a casina della tua debolezza che Ryan è morto!>

In quel momento Myo si fermò dal cercare di liberarsi e opporre resistenza. Quelle parole furono come un pugnale al cuore.
<Vuoi uscire dalle mura per farti ammazzare e raggiungerlo?.
Io non affido la mia vita a qualcuno che non ha motivi per tenere alla propria> poi lasciò Myo.
Myo si rialzò guardando Levi negli occhi.
Per la prima volta gli occhi di Levi ebbero una luce diversa quando videro quelli di Myo.

<< Capisco....> rispose con voce Atona Myo <Istruttore Sadish domani mi troverà al mio posto da recluta. Il capitano Levi...>> si girò lasciando andare il legame che si era creato tra gli occhi dei due. <<ha ragione...>>

Poi senza guardare in faccia nessuno dei presenti se ne andò consapevole delle parole di Levi.
Lei non teneva particolarmente alla sua vita, non era mai stato così, non aveva mai avuto particolari motivi.
Quello che le mancava era la sua motivazione per vivere.

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