Capitolo 14

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Paolo (19 luglio 2015)

La sua schiena appare così bronzea e luminosa, al tocco anche morbida e setosa.
Spalmandole la crema non posso non fissare il suo collo delicato e seducente.
Lo sto fissando talmente tanto che la noto chiaramente deglutire per il mio tocco suave.
Le mie narici assaporano un intenso odore di salsedine e cocco, un profumo così dolce da inebriarmi completamente, tanto che i miei occhi si socchiudono e il mio viso si avvicina pericolosamente alla sua spalla.
É un odore talmente buono da non poterlo mai scordare.
"Che stai facendo?"
Mi rendo conto di essermi avvicinato troppo e nel totale panico cerco una risposta che possa non complicarmi l'esistenza più di quanto io abbia già fatto.
"Scusami, ma è proprio buono l'odore di questa crema."
Credo di aver appena fatto una figura da idiota allucinante.
"Se vuoi appena finisci con me te la spalmo io."
Appena sento questa frase sorrido nervosamente e rispondo con un semplice Ok.
Il momento peggiore arriva quando mi rendo conto di dovergliela ancora spalmare sul fianco, proprio vicino al suo seno.
Ovviamente é un punto molto delicato e non vorrei mai toccarla in maniera inappropriata.
"Fra, ho bisogno che ti giri leggermente verso di me perché devo spalmartela sul fianco e non vorrei avvicinarmi troppo al tuo seno."
"Si certamente."
Comincio a spalarla controllando al millimetro i miei movimenti e mantenendo la mia completa attenzione, almeno finché la sento ridere.
"Perché stai ridendo?"
"Perché ci stai mettendo così tanto impegno per non oltrepassare i limiti che sei troppo buffo."
"Se non sapessi che questa é la schiena di una amica d'infanzia probabilmente li avrei già oltrepassati, ma dato che sei tu e non una qualsiasi, ovviamente non posso."
Bravo Paolo, hai dato una risposta degna dell'Oscar.
Finito il mio lavoro le riallaccio il costume e poi mi sdraio a pancia sotto.
"Ok, adesso tocca a te, io sono pronto."
"Va bene, Pa. Dove vorresti che te la spalmassi?"
"Su tutta la schiena, magari aggiungici un massaggino. Ah, dimenticavo; mi raccomando, fai un lavoro accurato."
Forse l'ultima parte potevo risparmiarmela, infatti lo schiaffo non tarda ad arrivare.
"Che scemo che sei. Prima mi dici che non sono una qualunque e poi mi tratti come se lo fossi. Tu si che sai essere la coerenza fatta persona."
Sorrido, ma non rispondo.
"Pa, per stare più comoda potrei salirti in groppa? Se non sono troppo invadente."
"Wow, che ne hai fatto della Francesca casta e timida?"
"È deceduta l'anno scorso, davanti a te hai la nuova Franci; fatta di sicurezze e pazzie."
"Mmm, questa Francesca potrebbe persino piacermi. Sali in groppa."
Che cazzo ho appena detto.
Sono proprio un coglione.
La sento appiccicare le sue cosce ai miei fianchi e successivamente appoggia tutto il suo peso su di me.
Qualcosa di freddo entra in contatto con la mia pelle e la sensazione é tanto forte da farmi inarcare leggermente la schiena.
Francesca ridacchia mentre appoggia le sue mani e comincia a spalmare la crema.
Mentre la spalma mi massaggia il collo, le spalle, la vita e i fianchi.
Nessuno dei due dice niente, ma sono i nostri corpi a parlare da soli.
Gli ormoni giovanili prendono il sopravvento e quasi entro in estasi.
So che quando finirà questo momento ci sarà nuovamente più distanza tra noi, so che le parole che pronunceremo non saranno mai quelle che vorremmo sentirci dire, so che continueremo ad essere amici e nient'altro che questo, semplici amici.
Posso dire che in questo momento ci sentiamo 'eternamente giovani, eternamente nostri, eternamente irraggiungibili'.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Nov 21, 2019 ⏰

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