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Dopo il capitolo passa nello spazio autrice ❤️

POV'S MOLLY

Uscita dall'ospedale vedo Aiden appoggiato allo sportello della sua macchina nera mentre aspira dei lunghi tiri di nicotina.

"Hei Molly" dice mentre mi avvicino a lui.
"Hei Aiden" dico abbracciandolo e gli lascio un tenero bacio sulla guancia.
"Dobbiamo parlare non trovi?" dice invitandomi a salire in macchina.
"Si dobbiamo parlare" rispondo entrando in auto.

"Dove preferisci andare?" mi domanda facendo retromarcia per uscire dal parcheggio
"Non so dimmi tu" rispondo mentre il mio sguardo è fisso sulla sua mascella contratta.
"Bene so io dove" e detto ciò parte a gran velocità che mi costringe a farmi reggere allo sportello, lui notando il mio movimento rallenta.

Dopo svariati minuti nel silenzio più tombale arriviamo sul retro di un locale abbastanza piccolo ed appartato rispetto al centro della città.

"Andiamo" dice Aiden scendendo con tanta convinzione dalla macchina, il contrario mio che sono al quanto titubante.

Questo posto è al quando mal ridotto, l'insegna è quasi del tutto fulminata e lascia accese solo due lettere. Al suo interno c'è la presenza di qualche tavolo messo nel centro della stanza con le sedie rotte o buttate per terra.
Un grande bancone è posto nell'angolo della sala e alle sue spalle ha una vetrina piena di vecchi alcolici.

"Cos'è questo posto?" domando guardandomi intorno.
"È un vecchio bar abbandonato, qui è sicuro che siamo soli" risponde alzando una vecchia sedia da terra e ci si siede, a ruota lo seguo e mi siedo difronte a lui.
"Perché proprio questo posto?" domando un po' intimorita dal modo in cui è mal messo il locale.
"Era di mio padre" risponde alzando le spalle ed estraendo una sigaretta dal suo pacchetto.
" ne vuoi una?" domanda allungandomi una sigaretta che senza aspettare afferro.
"E come mai ora è in questo stato?" rispondo accendendo la sigaretta stretta tra le mie labbra
"Mio padre è morto" risponde spostando lo sguardo dai miei occhi in un posto oltre le mie spalle.
"Oh Aiden mi dispiace" gli metto una mano sulla spalla quasi per consolarlo ma lui la scrolla con una strana luce negli occhi.

"Di cosa volevi parlare?" domando cercando di cambiare discorso e sembra che dentro di se si sia acceso qualcosa perché riporta gli occhi su di me sembrando di essere tornato l'Aiden di sempre.
"Oh si certo" risponde spegnendo la sigaretta nel posa cenere riposto al centro del tavolo.
"Non posso negare di non provare un'attrazione fisica verso di te ma.."dice fermandosi abbassando lo sguardo come se stesse cercando le parole.
"Ma le cose non potrebbero mai funzionare" completo io la sua frase facendo un sorriso di incoraggiamento e i suoi occhi si fiondano su di me.
"Allora già lo sai?" mi domanda un po' incredulo.
"Si già so che sei stato anche tu malato" rispondo abbassando lo sguardo un po' in imbarazzo.
"Si ma ora non lo sono più, sono guarito" e nei suoi occhi ritorna quello strano luccichio.
"Senti sai che c'è? Volevo solamente arrivare ad un secondo fine, nulla di più tranquilla" e detto ciò si alza dalla sedia talmente forte da farla ribaltare e con grandi passi esce del locale.

Non so cosa gli sia preso, so solo che in certi momenti non sembra neanche più lui, ha quel buio negli occhi che trasmette rabbia e anche un po' di tristezza.

Con calma esco dal loca stringendomi nel mio giaccone sentendo la fitta aria invernale.
Lui è lì seduto su una panchina mentre si tiene la testa tra le mani, non so cosa gli prenda.

"Aiden tutto okay?" domando timorosa avvicinandomi a lui.
"Si forza andiamo" e detto ciò si alza ed entra in auto senza degnarmi di uno sguardo.

Mi ha lasciata fuori casa di Haley e poi è andato via senza dire nulla, sfrecciando nel buio della città.
Le mie guance vengono bagnate dalle lacrime che scendono senza sosta, mi sento come usata e devo dire che mi ha fatto quasi paura vederlo così.

"Molly sei tu?" sento dire dalla madre di Haley che presumo sia nel salone.
"Sisi sono io" rispondo incominciando a salire verso la camera di Haley ma vengo interrotta dalla sua presenza sotto le scale.
"Tutto bene Molly?" chiede con un pizzico di preoccupazione dipinta sul viso.
"Certo tutto bene" rispondo cercando di rassicurarla almeno un po'.
"Vuoi cenare?" mi domanda indicando la tavola già apparecchiata per due.
"Grazie mille ma ho già mangiato fuori sono apposto così, voglio solo riposare." le rispondo sforzando un sorriso che viene ricambiato da lei.

Chiudo la porta della stanza di Haley alle mie spalle e ci scivolo contro, sono davvero stanca.
Questa stanza ha il marchio di Haley, ogni singola parte è ricoperta da una frase, una parola, una canzone, un disegno.
Lei ha sempre scritto tutto ciò che si sente
vede o sente perché sostiene che quando non ci sarà più tutti noi possiamo comprendere come si è sentita in questi anni e quello è il suo unico modo di esprimersi.

Mi alzo dal pavimento freddo e duro dove sono seduta, cammino fino alla sua scrivania disordinata.
La mia attenzione viene catturata da un quaderno riposto sotto tutti con su scritto "hope" in caratteri cubitali.
Le mie dita passano lentamente su quella scritta che mi trasmette mille emozioni è come se una scossa mi percorresse la mano.
C'è qualcosa dentro me che mi dice di non aprirlo, di non farmi gli affari suoi ma c'è quest'altra parte più forte, è il desiderio di sapere cosa c'è al suo intero.

Nulla al suo intero non c'è scritto, disegnato o colorato niente.




Spazio autrice 🚀


Sono ritornata con un nuovo capitolo finalmente! Mi dispiace se non è il massimo infatti non convince neanche me.
Essendo la mia prima storia ho le idee molto confuse e quindi alcune cose stanno vendendo fuori un po' male ma appena metterò la storia in revisione aggiusterò.

Voi la pensate come me? ❤️mi farebbe piacere sapere cosa ne pensate voi 💛

ALTHOUGHDove le storie prendono vita. Scoprilo ora