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Eiji

Tra un paio di minuti avrei percorso la soglia dell'aereo, l'aereo che mi avrebbe separato per sempre dall'America, da New York e soprattutto da Ash.

Non potevo nemmeno immaginare quanto avrei sofferto una volta tornato in Giappone, ma andava bene così, credo che questa sarebbe stata senz'altro la cosa migliore per entrambi.

Il capo di una banda, ricercato dalla mafia, insieme ad un ragazzino che fino ad allora non aveva mai impugnato un'arma in vita sua, sembrava quasi la storia di una fiction...

Nel fondo però speravo che lui venisse, che accettasse il biglietto dell'aereo e che venisse in Giappone con me e Ibe.

Io glielo avevo detto, gli avevo detto che avrebbe potuto avere una vita normale, era solamente lui a deciderlo, a decidere del suo destino.

Ripensando alla lettera che gli avevo fatto dare da Sing quasi mi scese una lacrima, era stata dura per me scriverla, con le lacrime agli occhi e la consapevolezza che Ash non avrebbe mai permesso che mi seguisse, solo per la scelta di proteggermi dalla sua vita e dal suo passato.

Ma il punto è che io non volevo che lui mi proteggesse, volevo essere io a proteggere lui.

Vidi Sing e gli altri salutarmi ed io ricambiai.

"Ash dice che vi rivedrete, quindi farai meglio a tornare!" Mi disse Sing

Io sorrisi e continuai a salutarlo con la mano, mentre nel mio cuore si faceva strada una strana sensazione di tristezza.

Non sapevo se quelle parole le aveva veramente dette Ash, nè se lo avrei rivisto presto.

Purtroppo non potevo continuare a rimuginare sul passato, ma era inevitabile.

"Eiji, stai bene?" Mi disse Ibe vedendo la mia espressione triste.

"Sì, tranquillo, starò bene" Risposi io, non sapendo cosa dire.

Mancava davvero pochissimo e finalmente sarei salito sul mio volo, ma all'improvviso uno strano all'allarme iniziò a suonare rimbombando per tutto l'aeroporto.

Vidi i volti delle altre persone prese dal panico, anche se non sapevo il perché.

"Mi scusi, ma cosa sta succedendo?" Chiesi ad un'addetta che si trovava lì intorno.

"Purtroppo c'è stato un imprevisto, un guasto che ha fatto scoppiare un piccolo incendio, tutti i voli sono saltati." Mi disse la ragazza.

Guardai Ibe, che non sapeva palesemente cosa fare o cosa dire, come me d'altronde.

Ero tremante, i miei occhi erano felici, anche se non avrei dovuto esserlo, ma uno strano sollievo pervase il mio corpo.

So che sarei dovuto tornare nel mio paese natale, ma non era quello che il mio cuore voleva.

Guardai Ibe in cerca di una rezione da parte sua, ma non proferì parola.

"Q-quindi che si fa?" Dissi dubbioso a Ibe che mi guardò come se già sapesse cosa avessi intenzione di fare io.

"Fai quello che senti, purtroppo anche il destino ci ostacola di andarcene via da questo paese e da tutti loro..." Mi disse lui.

Per me era fantastico, il fatto di poter ritornare dai miei amici.

Il Giappone mi mancava, quello sì, ma al momento non era quello il posto in cui volevo stare, non potevo rinnegarlo.

Iniziammo a correre verso gli altri che, senza pensarci due volte, ci portarono fuori da quel posto, pur non sapendo cosa stesse realmente accadendo.

"È scoppiato un incendio e quindi tutti i voli sono saltati, dobbiamo rimandare." Spiegò Ibe agli altri, che lo guardavano perplesso.

Io mi avvicinai a Ibe che comprese subito le mie intenzioni.

"Portatemi da lui, in biblioteca" Dissi con la voce tremolante.

Sing annuì e mi fece strada, accompagnato da Ibe che mi trascinava la sedia a rotelle.

Finalmente lo avrei rivisto, finalmente avrei rivisto Ash e nulla mi avrebbe più fermato...

Il prossimo volo lo avremmo preso insieme e poi, non lo avrei mai più lasciato.

My soul is always with you [AshxEiji]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora