Eiji
Erano passati alcuni giorni da quando Ash accettò di venire con me in Giappone, ammetto che non pensavo accettasse così facilmente, ma onestamente meglio così.
Abbiamo aspettato a partire solo per le sue condizioni di salute, che ancora non erano stabili.
Ma da ieri, Ash sembrava un'altra persona, più felice e sorridente e il dottore ci diede la conferma della sua guarigione.
Finalmente avrebbe vissuto una vita normale, senza essere costretto a portare un'arma mentre è in giro e senza avere la paura costante che qualcuno possa ucciderlo, una vita degna di essere vissuta.
Il nostro aereo sarebbe partito tra qualche ora, così io e Ash decidemmo di farci un piccolo giro da soli.
Finalmente dopo tutto quello che era successo, ci meritavamo un momento da soli.
La verità è che avrei voluto fargli tante di quelle domande, che non sapevo dove cominciare, nè sapevo se era il momento giusto.
Così ci mettemmo a contemplare il panorama che si celava difronte ai nostri occhi.
Un tramonto stupendo che si rifletteva sul mare, dove una pennellata di colori arancioni dominava su tutto.
"Eiji, sono felice di essere salvo." Mi disse lui.
Io sorrisi, ovviamente anche io ero felice che lui fosse salvo.
"Ash..." Dissi esitante.
"Cosa c'è?" Mi disse lui.
"Perché invece di correre in ospedale, hai deciso di andare in biblioteca, pur consapevole che saresti potuto morire?"
Vidi il suo volto cambiare espressione e il suo sguardo diventare più serio.
Molto probabilmente non era il momento adatto per questo genere di domande, ma io volevo una risposta immediata.
"Forse perché in quel momento, morire era la scelta che preferivo." Disse d'un fiato.
Io lo guardai e non potei far a meno di riproverarlo per quelle parole.
Lui era consapevole del suo destino, ma nonostante ciò decise di fare quella scelta assurda.
Rimanemmo in silenzio per gli per i successivi 5 minuti di fila, senza proferire parola.
Istintivamente, presi la sua mano e la strinsi alla mia.
"Ash, io ti sarò vicino qualsiasi cosa accada. Non posso promettere che riuscirò sempre a capirti, a capire ogni tuo pensiero, ogni tua sensazione verso questo mondo. La nostra vita è stata completamente differente. Ma ti giuro, ti prometto, che ti seguirò fino all'inferno se necessario."
Lui mi guardò per qualche millesimo di secondo.
Chinò la testa verso di me e poggiò le labbra sulle mie, prima che riuscissi a rendermene conto.
Era un bacio dolce, delicato, le sue labbra erano calde e le nostre lingue si univano tra di loro.
Mise una mano sui miei fianchi, mentre con l'altra mi accarezzava dolcemente la guancia.
Quando staccammo la presa, mi immersi nei suoi occhi.
Erano come la tempesta, che ti trascina a sé vorticosamente.
Non so precisamente cosa riuscisse a trasmettere, ma quando li guardavo non c'era una logica che potesse spiegare quello che accadeva. Arrivava tutto dritto al cuore.
Finimmo, infine, per fonderci in un abbraccio, con la sua mano che mi accarezzava dolcemente i capelli.
Non mi importava di diventare un dannato, se nell'inferno c'era lui con me.
Ash
Le sue parole mi avevano lasciato per un attimo sorpreso, non pensavo riuscisse a trasmettermi in questo modo le sue emozioni.
Era fantastico, lui era fantastico.
Decidemmo, successivamente, di passare gli ultimi minuti a girare per i negozi di souvenir, dato che lui voleva portare qualcosa ai suoi, come ricordo di questo viaggio qui in America.
Ci mise parecchi minuti per sceglierli, dovevano essere i più belli, come diceva lui.
Adoravo anche questo suo lato del carattere, quello indeciso, che deve avere tutto perfetto e sotto controllo.
Quando guardai l'ora, ci rendemmo conto che tra circa mezz'ora dovevamo essere già in aeroporto e che, fra 2 ore, sarebbe partito l'aereo.
Ci sbrigammo, quindi, ad arrivare a casa per prendere le valigie.
Ci catapultammo in aeroporto con Ibe, insieme agli altri che erano venuti per salutarci.
Li abbracciai affettuosamente, devo ammettere che mi sarebbero sicuramente mancati.
Vidi Eiji commuoversi ancora più di me, mentre raccomandava a tutti di farsi sentire ogni tanto e che lui, arrivato in Giappone, avrebbe mandato delle cartoline.
Dopo aver dato l'ultimo e definitivo saluto, ci imbarcammo in aereo. Ero più che pronto a cominciare la mia nuova vita.
Finalmente, avrei vissuto come un normale ragazzo della mia età.
Finalmente, avrei vissuto con la persona che amo.
E questo, mi avrebbe reso la persona più felice sulla faccia della terra.
Appoggiai la testa per contemplare il paesaggio che si estendeva sotto di noi.
Eiji appoggiò la testa sulla mia spalla ed io, in quel preciso instante, mi sentivo come in paradiso.
Probabilmente non gli sarò mai grato abbastanza, per tutto quello che lui aveva fatto per me, per avermi ridato la voglia di vivere, per avermi fatto capire l'importanza dell'amore e di quanto sia bello amare ed essere amati.
Mi aveva letteralmente salvato la vita.