~Miami beach~ Continuo

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Shinichi tornò ad essere bambino il giorno dopo e purtroppo dovette salutare Ran con una lettera che lasciò sul letto accanto a lei mentre dormiva. L'antidoto sarebbe dovuto durare anche per il viaggio di ritorno a Tokyo ma, per qualche motivo si esaurì prima. Per fortuna questo non era un problema: l'agente dell'FBI Akai Shuichi, che aveva scoperto la sua vera identità già da un po' di tempo, gli aveva procurato un passaporto americano falso e così lui poté attraversare la frontiera senza nessun problema accompagnato da un agente dell'FBI alle dipendenze di James Black.
Appena arrivò a Tokyo vide Sonoko e Eri che aspettavano che Ran uscisse dall'aeroporto e si avvicinò a loro fingendo di essere appena tornato dal viaggio con i suoi genitori.
<<Hey marmocchio, che ci fai qua?>> disse Sonoko leggermente infastidita dalla sua presenza <<Sono tornato da poco e sto aspettando Ran>> Eri lo guardò stranita e chiese <<I tuoi genitori?>> Conan a quel punto iniziò a sudare freddo e iniziò <<Hanno appena preso un aereo per la Svizzera, hanno un appuntamento di lavoro>> Eri continuò a guardare Conan poco convinta ma alla fine si diede pace e disse <<Va bene, stai con noi, Ran dovrebbe arrivare a momenti>> non ebbe nemmeno il tempo di finire quella frase che i tre sentirono un suono provenire da pochi mentri più in là: era Ran che gridava i loro nomi
<<MAMMA, SONOKO, CONAN!!!>> tutti si girarono e la ragazza corse verso di loro ad abbracciare tutti <<Ciao Ran, come è andata?>> chiese Sonoko alla migliore amica <<Bene Sonoko, ci siamo divertite tanto>> Eri allora, guardandosi intorno chiese a Ran <<E Masumi dov'è?>> Ran iniziò a diventare nervosa e Conan insieme a lei, sapeva che Ran era una cattiva bugiarda ma avevano ripetuto fin troppe volte quello che avrebbe dovuto dire ai suoi genitori <<Ehm...Masumi è rimasta in America, ne ha approfittato per andare a fare visita a sua madre>> disse tutto ad un fiato. Eri la guardò con sospetto, non sfuggiva mai niente all'avvocato Eri Kisaki eppure diede fiducia alla figlia perché dopo qualche secondo disse <<Va bene, andiamo allora>> il gruppo alla fine si allontanò dall'aeroporto, presero un taxi e tornarono a casa del detective Goro. Eri decise di non salire, non voleva vedere il marito, e Ran, anche se ci rimase male, lo accettò. Ran, Sonoko e Conan salirono e notarono che il detective Goro non era in casa <<Sarà, al pachinko. Tsz, sua figlia ritorna dalle vacanze e lui non si presenta a salutarla, scommetto che l'ha dimenticato>> Sonoko fece spallucce e, facendo un sorriso malizioso all'amica disse <<Noi dobbiamo parlare, andiamo in camera tua, non è un discorso adatto ai mocciosi>> concludendo la ragazza fece un'occhiata di disprezzo e di superiorità a Conan che la ignorò. Allora le due ragazze si chiusero in camera e Conan non poté sentire cosa dicevano, ma lo immaginava molto bene...

Sonoko chiuse la porta della camera di Ran a chiave e si girò verso l'amica <<Ho bisogno dei dettagli. Com'è andata con Shinichi?>> Ran spalancò gli occhi <<Ehm...bene...siamo andati al mare, abbiamo visitato Miami...tutto nella norma>> Sonoko alzò un sopracciglio e urlò <<VOGLIO I DETTAGLI>> Ran però era imbarazzata e non voleva dire tutto a Sonoko nonostante lei fosse la sua migliore amica, ma alla fine era davvero tutto lì, non aveva fatto niente di che con Shinichi <<Ci siamo baciati qualche volta ma è davvero tutto qui, ti giuro>> concluse Ran rossa come un pomodoro. La ragazza davanti a lei allora sospirò <<Ok, ti credo, non hai il coraggio di dirmi i dettagli, va bene, lo accetto. Mi basta che tu sia felice amica mia. Mi sei mancata tantissimo>> Ran disse <<Anche tu mi sei mancata>> le due ragazze si abbracciarono e tornarono a parlare di altre cose. Sonoko aveva un sacco di pettegolezzi da riferirle, era stata informata su tutte le novità che riguardano i loro amici e non vedeva l'ora di condividerle con la sua migliore amica.
Dopo qualche ora però bussarono alla porta e Ran urlò <<CONAN! PUOI APRIRE TU?>> ricevette subito la risposta del bambino <<VA BENE>>

Conan si alzò dal divano per andare ad aprire la porta e si trovò davanti Amuro Tooru vestito completamente di nero. Conan lo fece entrare ma aveva un brutto presentimento <<Cosa ti porta qui Amuro?>> chiese Conan ad Amuro. L'uomo gli rivolse uno sguardo sadico e disse <<Mi dispiace Conan, devi venire con me, con le buone o con le cattive>> a quel punto Amuro lo afferò, gli tappò la bocca con un fazzoletto e gli fece respirare del cloroformio in modo che il bambinò si addormentò in pochi secondi. L'unica cosa che riuscì a vedere fu il soggiorno dell'agenzia investigativa che diventava sempre più sfocato ai suoi occhi e i suoi occhiali che cadevano, dopo di ciò, il buio più totale...

ANGOLO AUTRICE
Here I am con un altro capitolo! Questa storia va avanti, cosa succede ad Amuro? Perché ha aggredito Conan?
Comunque nel caso non fosse chiaro gli spazi tra un paragrafo e l'altro è il cambio di punto di vista. Il narratore in terza persona parla prima dal punto di vista di Ran, poi dal punto di vista di Conan e sa e vede solo ciò che il personaggio vede in quel momento, tranne in alcuni casi in cui diventa onnisciente, quindi sa anche ciò che sta per accadere
-Dc_Lover

•ShinRan• ~Raccolta di fanfiction~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora