Capitolo 1

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Sono ore che sto piangendo leggendo e rileggendo la lettera che mi è arrivata oggi dalla banca, come se per magia il testo cambiasse. Ma non cambia, ovviamente: ora cosa faccio?

La morte dei miei genitori mi ha lasciato in eredità la casa con il relativo mutuo da pagare. Erano persone semplici che nella loro vita hanno sempre fatto lavori modesti ed erano riusciti a mettere da parte solo un piccolo gruzzoletto per le emergenze che poi non bastò a pagare le spese del loro funerale. Ho dovuto usare quella piccola somma che avevo messo da parte per coprire la parte restante del costo, ritrovandomi così vuota, non solo dal lato affettivo, ma anche dal conto in banca.

I primi mesi, dopo la loro morte, furono duri in tutti i sensi e dover affrontare un sacco di spese tutte da sola mi ha stravolto. È così che ho iniziato a pagare le rate del mutuo con un po' di ritardo fino a saltarle quando mi è saltato anche il lavoro.

Eccomi qui ora con questa lettera tra le mani e un grosso problema da risolvere.

<<S.O.S. - ore otto stasera a casa mia>> scrivo il messaggio cifrato sul gruppo delle "Pazze Scatenate" ovvero io, Lea, Alexa le mie migliori amiche.

Sono loro la mia famiglia adesso, perché io una famiglia non ce l'ho più ormai da un anno, da quel fatidico incidente che si è portato via i miei genitori. Non ho nessun altro al mondo. I nonni sono morti quando io ero piccolina ed i miei genitori sono entrambi figli unici. Che fortuna eh?

Suonano alla porta. Sono arrivate per fortuna, ho proprio bisogno del loro sostegno in questo momento.

<Ehi ciao cucciola! Che cos'è successo?> mi chiede dolcemente Lea, la "mamma" del nostro gruppo.

<Entrate dai, non rimanete lì... >dico singhiozzando ancora.

<Come mai piangi? È ancora per la storia del lavoro? Lo sai che è solo questione di tempo, sei una ragazza in gamba e sono sicura che ne troverai un altro entro breve!>mi consola Alexa.

<Magari fosse solo per quello, leggete questa lettera. Mi è arrivata oggi dalla banca> dico asciugandomi l'ennesima lacrima e passando a loro la lettera.

Silenzio.

È Lea che lo spezza <Ma Nina, potevi dirci che non ce l'hai fatta a pagare le rate del mutuo, ti avremmo aiutato in qualche modo! Lo sai che per te faremmo questo ed altro!>

<Ma se riuscite a stento a campare anche voi col vostro stipendio! Gli affitti qui a Londra sono alle stelle e non rimane molto per voi. Con che coraggio avrei dovuto chiedervi dei soldi?> cerco di farle ragionare <È solo colpa di quel maledetto Green, se non fosse stato per lui a quest'ora non sarei in questa situazione: avrei il mio lavoro, il mio stipendio e quindi avrei avuto i soldi per pagare le rate del mutuo!>dico iniziando ad arrabbiarmi: ormai la tristezza sta lasciando il posto alla rabbia.

Sì, rabbia per quell'uomo che con la sua azienda ha messo in crisi l'azienda in cui lavoravo da ben tre anni, costringendo la 'Dixon & Co.' a ridurre drasticamente il personale. Ormai non so nemmeno come facciano tenere aperti. Mr. Dixon è una persona deliziosa e non si merita una cosa del genere.

<Adesso cosa farai? Noi non abbiamo tutti questi soldi per riscattare il debito finale! Forse potresti chiedere un incontro con la banca e vedere se ti danno un po' più di tempo per racimolare la somma. Io ho un gruzzoletto per le emergenze da darti per tenere buona la banca. Che ne pensi?>Propone Lea.

<Anch'io potrei prestarti qualcosa, non sarà molto ma non possiamo permettere che prendano la tua casa! Poi ce li ridarai pian piano quando trovi un lavoro, non ti preoccupare di questo.>aggiunge Alexa.

Contratto col nemico (Volume Unico)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora